𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝟒

16 4 0
                                    

Pov Luna

Ancora sentivo il suo viso vicino al mio, e dopo una lunga conversazione non potevo fare a meno di pensarci. "Luna, come è andata al lavoro?" - ecco la voce di mia madre prendere il sopravvento. "È andata bene, sono tutte persone fantastiche..." - dissi, sicura e decisa, come se fossero parole diventate un automatismo. La mia mente era altrove, il cuore in estasi, affrontavo ogni giornata con massimo entusiasmo.

"Abbiamo preparato qualcosa di speciale per il tuo primo giorno di lavoro" - la voce felice e orgogliosa di mia madre si fece sentire nuovamente, anche se forse con un sottinteso "non sei così incapace come sembri a casa", o almeno speravo che fossero solo miei pensieri insensati.

Afferrai un pezzo di mozzarella con la forchetta e lo mangiai avidamente come mai prima. Dopo aver superato finalmente il primo giorno di lavoro, non vedevo l'ora di tornare ad aggiornare il mio canale e continuare la lettura che avevo iniziato. "Oh Dio!" - dissi tra me e me mentre leggevo. "C'è qualcosa che non va" - dissi ad alta voce. "Non iniziare a tormentare la mia coscienza" - continuai tra me e me. "Vorrei solo leggere, cavolo, come faccio a togliermi questa faccia dalla testa" - dissi con più veemenza.

"Luna! Con chi stai parlando ahahah" - la voce di mio fratello si fece sentire, prendendosi gioco di me. "Forse è meglio che ascolti un po' di musica" - cercai di dire mentalmente per non infastidire nessuno. Presi i miei nuovi auricolari ordinati su Shein e ascoltai una canzone che mi apparteneva sempre di più in quei momenti. (Colonna sonora: Luna - Gianni Togni)

Così iniziavano tutte le canzoni che preferivo una dietro l'altra, ma quella di Gianni Togni doveva essere la prima per me. Avevo ancora la figura di quel ragazzo nella mente, e nonostante non avesse fatto nulla di speciale, mancava solo che entrasse nei miei sogni mentre ascoltavo la mia playlist preferita. Dopo quel lungo pomeriggio, sembrava difficile liberarmene completamente dalla mente e dall'anima. Sembrava quasi penetrare dentro di me come una piccola luce che aveva bisogno sempre più di essere alimentata, un po' come quel dolce viso.

𝐀𝐦𝐚𝐧𝐭𝐢 𝐝𝐢 𝐮𝐧 𝐚𝐥𝐭𝐫𝐚 𝐞𝐩𝐨𝐜𝐚Where stories live. Discover now