✩ 9 - La città dei segreti ✩

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Cyprian vagava silente tra i corridoi e gli androni dell'Accademia, le parole di Aura Gaia ancora impresse in mente da quel mattino, quando l'aveva addestrata come aveva fatto molte altre volte, prima.

La principessa gianese aveva accennato al fatto che Kader fosse finalmente tornata al grande palazzo dei vampiri in compagnia di Ri... suo fratello Ri.

Il giovane purosangue non si era ancora perdonato per aver rivelato quel segreto, anche se non aveva idea che fosse tale. Per lui non si trattava altro che puntualizzare una cosa già piuttosto evidente. Tuttavia non aveva fatto altro che ripensare ai lacrimoni della futura piccola imperatrice per tutto il giorno precedente, e non era riuscito a dormire più di tanto, le poche ore di sonno scosse dal tormento e il bisogno di scusarsi. Non si era mai sentito così prima d'ora, e ripudiava il fatto che volesse così tanto fare star meglio un'umana, ma Kader non era un'umana qualsiasi, tanto quanto non lo era Auria Gaia, e quelle due erano diventate all'improvviso stranamente importanti per lui, anche se fingeva di non pensarlo.

Kader aveva riposato nella sua stanza, tra le braccia dell'amica. Auria aveva ascoltato il suo sfogo, ma non rivelò al vampiro di cosa si fosse lamentata esattamente la sua amica, non lo trovava giusto. Cyprian però poteva ben immaginare quale fosse la motivazione.

Anche Auria Gaia, stranamente, sembrava darsi la colpa di qualcosa. Cyprian aveva detto qualcosa che avrebbe fatto meglio, forse, a tenere per sé, mentre lei... aveva l'aria di chi avrebbe potuto parlare in passato, e viveva con il rimpianto di non averlo fatto.

Questa storia dell'Erede della Luna... spiegava tutti i suoi dubbi e sentori e, allo stesso tempo, lo aveva scombussolato parecchio. Non osava immaginare come stesse, invece, Kader.

Quest'ultima sembrava essere scomparsa di nuovo, ma questa volta aveva avvisato il fratello di voler semplicemente stare un po' da sola, promettendo che non sarebbe uscita dall'Accademia, quindi nessuno se l'era sentita di andarle contro.

Cyprian avrebbe voluto parlarle, ma aveva intenzione di aspettare finché non fosse stata lei a cercarlo, sempre che volesse vederlo. Per ora non poteva fare altro che tornare a chinare la testa sui libri e prepararsi all'esame che gli avrebbe cambiato la vita.

Si sentiva piuttosto agitato, in vista di quella prova che ogni ottimo studente sognava di sostenere lì all'Accademia delle arti arcane. Magari, una volta ottenuto un posto di rilievo, avrebbe anche trovato il modo di sventare quelle sparizioni che avevano scosso la cittadella. Forse poteva trovare anche Grazeline e far sì che tornasse a casa, sana e salva. Sarebbe stata così fiera di lui.

Si ritrovò davanti alla porta del suo studio, che si affacciava su un corridoio ai piani inferiori dell'imponente struttura, e spinse con delicatezza appoggiando il palmo sull'anta lignea, che si mosse con un cigolio simile a un sospiro. Si richiuse la porta alle spalle, avvicinandosi alla pila di fogli scritti a mano, seguito di anni di ricerche e approfondimenti. Qui erano scarabocchiati schemi insulsi dei suoi primi studi, lì erano annotati nei minimi dettagli i requisiti di determinate emomanzie. Aveva fatto e stava tutt'ora facendo del suo meglio per dimostrare alla direttrice che era degno di prendere posto al suo fianco, nel Circolo. Chissà, se solo fosse stato possibile far ritornare i vampiri a vivere liberi nel continente sotto la sua guida...

Ma quello era un sogno lontano, che fu interrotto da un sottile profumo che pizzicò il naso del giovane, l'odore ferreo di un sangue speciale, diverso da molti altri, pregno di magia che non aveva a che vedere né con le arti arcane, né con gli elementi invocati dagli sciamani o le maledizioni caotiche delle streghe zephoriane.

Riconobbe subito quella scia che occupava timidamente il piccolo ufficio, e iniziò a ordinare i fogli per fare spazio come se nulla fosse.

«Sei parecchio lontana dalle tue camere, principessa.» le fece notare, il tono piatto di chi non vuole disturbare ma allo stesso tempo finge di essere più freddo di quanto non sia realmente.

KADER - Erede della LunaWhere stories live. Discover now