Capitolo tredici

1K 36 28
                                    

Oggi è lunedì, ho tutto pronto per la scuola. Ieri ho passato l'intera giornata con Luke a fare compere.

Sono le 7:10 e sono in ritardo considerando che da qui alla scuola sono 20 minuti e io mi devo ancora vestire.
Da sotto si sentono le urla dei miei fratelli che figurati se stanno calmi a prima mattina.

<<Bella, sei viva?>>

<<A letto ma si!>>

<<Ancora? Guarda che devi fare colazione e finché non la fai non esci, devi mangiare!>>

<<Che palle, mi avete fatto mangiare 5 pasti al giorno per tutta la fottuta settimana e non ho fame perciò non rompete!>>

<<Bella le parole!>>

<<Scusa Theo, ma quando ci vuole ci vuole>>

<<Comunque... Bella sul serio, devi mangiare. Ti aspettiamo sotto, sbrigati>> Edward ti voglio bene ma hai rotto il cazzo.

Mi alzo e vado in bagno. Nonostante la maggior parte delle mie ferite si sia cicatrizzata, ho comunque timore ad alzare la maglia davanti allo specchio. Mi fanno venire il voltastomaco.

Faccio una doccia veloce rigenerante e fredda. Non so se posso usare l'acqua calda ma comunque una rinfrescatina non fa male a nessuno.

Una volta finito in bagno passo alla cabina armadio.

Ho deciso di indossare un semplice completo

Prendo lo zaino e scendo velocemente le scale.

<<Allora? Andiamo?>>

<<Bella, vieni a mangiare >> emetto uno sbuffo sedendomi a tavola, è una causa persa.

<<Bevo una tazza di latte e basta, vi ho già detto che non ho fame>>

<<Ma ti muovi? Ma proprio qua dovevi venire a vivere cazzo?!>> Leo. Coglione. Non lo sopporto più.

<<Ohhh, che palle pure di prima mattina devi rompere il cazzo Leonard? Ora basta!>> dico al limite della pazienza.

Vedo i lineamenti di Leonard indurirsi mentre lentamente si sposta verso di me con i pugni serrati.

<<Sei una perfetta sconosciuta, onestamente non credo tu sia mia sorella. Sei a casa mia, occupi i miei spazi, stai sempre tra i coglioni e adesso fai pure ritardo e mi rispondi così?>> dice ad un soffio dalla mia faccia, con il pugno chiuso pronto a scagliarsi contro il mio viso.

I miei fratelli che fino ad ora non si stavano curando di noi vedendo il pugno proteso di Leonard si stanno avvicinando di fretta.

La sua mano che era pronta a scagliarsi contro il mio viso viene agilmente schivata dalla sottoscritta.

Leo questo non se lo aspettava perciò rimaniamo a fissarci qualche secondo senza dire nulla.

La faccia sbalordita e incazzata con Leo dei miei fratelli mi farebbe anche ridere se non fosse che è partita tra me e Leonard una guerra di sguardi in cui ci lanciamo i peggiori insulti silenziosamente.

Sono passati diversi secondi e onestamente mi sto stancando, perciò al diavolo Leonard. Mi alzo e prendo lo zaino.

<<Vi aspetto sotto al portico>>

Vedo con la coda dell'occhio Luke prendere delle chiavi e seguirmi.


Una volta fuori Luke mi indica una porta che porta non so dove.

<<Vuoi uccidermi per caso?>>

<<Tranquilla amore, non oggi>>

<<Lo spero bene>>

<<Dai, forza. Quella è l'entrata esterna del garage.>>

<<Okay>>

<<Moto o macchina?>>

<<Tu cosa sceglieresti?>>

<<Moto direi>>

<<Confermo, andiamo>>

Oh cazzo.

<<Non avevi detto che saremmo andati in un garage?>>

<<Si... cosa ti sembra? Bella sei sicura di star bene se vuoi puoi saltare anche oggi scuola... non è un problema>>

<<No, è che... questo è un paradiso altro che garage>>

Sento la risata di Luke propagarsi come un eco nel garage per via delle dimensioni del garage.

Vedo le luci di una moto nera con delle striature verdi accendersi.

Mi si illuminano gli occhi e credo che anche Luke lo abbia noatato.

Si è fatto tardi ed è ora di andare, perciò mi risveglio da quello che potrebbe essere tranquillamente un sogno e saliamo sulla moto.

Luke mi porge un casco verde e lui ne indossa uno nero e partiamo.

Finalmente.

In circa 5 minuti arriviamo in quella che dovrebbe essere la mia nuova scuola. In moto è tutto più veloce

È gigante e fatta interamente in mattoni chiusa davanti da un cancello in ferro e lateralmente da un prato che penso si connetta dietro.

È stupenda.

Luke mi risveglia dai miei pensieri con una spallata e mi fa cenno di entrare.

Dentro è ancora meglio. Ci sono un sacco di cartelli che indicano le direzioni per le varie aule. Biologia, chimica, letteratura e un sacco di altre. C'è anche una biblioteca!

Nella mia vecchia scuola non c'era. Anzi non c'era niente praticamente oltre due aule in croce giusto per farci entrare qualcuno.

Vedo un gruppo di ragazzi raggiungerci dopo aver terminato di scendere le scale che portano a qualche altra stanza.

<<Bella, loro sono dei miei amici Juliet, Camille, Clark, Eleonor e Nick.>>

Eleonor mi manda un occhiolino che ricambio prontamente.

<<Piacere>> dico accompagnando un cenno della mano.

Tutti loro ricambiano e si presentano uno ad uno.

Dopo dieci minuti abbondanti suona la campanella e Luke mi indica la strada da seguire e inizio ad andare.

Mi ha detto anche chi i libri me li darà la professoressa.

Arrivo nella famosa aula e m'incando nel vedere la sua grandezza.

Nella vecchia scuola se entravano cinque persone era un miracolo.

<<Bella Thompson, la nuova arrivata>> la professoressa attira la mia attenzione, e mi rivolge un sorriso accogliente.

<<Si, salve>>

In seguito mi indica un posto in seconda fila con sopra dei libri e che mi affretto a raggiungere.

Inizia la lezione e secondo me tutti i presenti in questa stanza hanno dei superpoteri per riuscire a stare svegli.

Per fortuna arriva ora di pranzo e io, gli amici di Luke e Luke ci avviamo verso la mensa per mangiare qualcosa.

Prendo un vassoio con dal riso è una mela e inizio a magiare insieme agli altri che a differenza mia hanno scelto degli hamburger.

Passano anche le ore di lezione del pomeriggio e siamo pronti per tornare a casa, finalmente.

Non ho incrociato per niente mio fratello Leonard da questa mattina.

THEYWhere stories live. Discover now