Capitolo undici

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WASHINGTON

EDWARD'S POV

Esco dalla stanza per parlare con i ragazzi. È giusto che sappiano anche loro.

<<Ragazzi, temo che Bella non potrà entrare questo lunedì a scuola.>>

<<Cosa? E perché?>>

<<Infatti. Non mi sembra stia tanto male. Come ha resistito finora resiste ancora, no?>> Leo. Un giorno di questi lo soffoco mentre dorme, lo giuro. E non sono l'unico.

Theo è appena saltato addosso a Leo o vedo male?

No cazzo non vedo male! Lo sta ammazzando letteralmente di pugni. Ho già Bella nella sala medica, non ne voglio un'altro quindi mi metto in mezzo cercando di fermare Theo, anche se difficilmente ci riuscirò. È molto protettivo nei confronti di Bella, come tutti tranne Leo, perciò lo capisco in parte, anche io l'avrei fatto se non fosse che non sono così violento come loro.

Nel frattempo si sono messi in mezzo anche Luke e James e con loro finalmente riusciamo a separarli.

Leo ha la faccia viola, verde e rossa di sangue. Altro che cerotti qua servono le bende in tutta la faccia. Sembrerà una mummia, ma cazzi suoi ci pensava prima di dire quelle cose.

Theo invece sembra come al solito fatto di pietra. È letteralmente sopravvissuto a un proiettile appena sotto la clavicola.
Cazzo io mi sono preso un colpo e a lui non è fregato una mazza.

<<Leo mi spiace ma tu a scuola ci andrai nonostante le decine di bende che mi divertirò a metterti in testa>> che spasso a volte. Poter prendere per il culo i miei fratelli è una cosa che adoro.

<<Ah ah ah deficiente mongoloide che non sei altro. Non mi servono le bende mi basta lavarmi la faccia>>

<<Tu dici? E dimmi chi saresti tu per dirmi cosa devo o non devo fare a un mio paziente?>>

BELLA'S POV

Si sono presi a cazzotti quelli di la, che poi non è che dici lo fanno piano in modo che non li senta, no proprio ho sentito tutto: urla, calci, tonfi, schiaffi e quant'altro. Ma non è quello il problema, io ci sono abituata, ma il fatto che sicuramente l'hanno fatto per causa mia. Al 99% Leo ha detto qualcosa e si sono incazzati tutti. Ho imparato a conoscerli un minimo in questi giorni, e ho capito che ci tengono a me.

Ora devo trovare un modo per sopravvivere alle domande che mi faranno. Edward ha detto che questa settimana non andrò a scuola, cosa che chiaramente non mi disturba, meno sbattimenti, ma sicuramente vorranno sapere il perché. 

Ormai sanno cosa mi è successo ma a differenza di Edward loro possono solo immaginare quello che è rimasto impresso sulla mia pelle.

JAMES' POV

Secondo me Bella non sta affatto bene. Sembra che non me ne freghi un cazzo ma la verità è che sono preoccupato.

Solo che non vedo l'ora di andarmene. Odio gli ospedali. Anche quelli privati, come nel mio caso.

L'odore di disinfettante da alla testa per non parlare dei medici che trasportano per i corridoi sacchi neri con dentro cadaveri su delle barelle gialle.

odio tutto questo anche se può sembrare strano. D'altra parte tutti quelli che conosco sanno che uccido le persone senza pudore. Quello che non sanno è che ogni nostra mossa ha un significato.

Anche la mafia ha delle regole, dei princìpi su cui si basa.

Per questo motivo adesso andrò a salutare Bella e me ne andrò.

Stasera ho il raduno.

***


mi metto un t-shirt bianca e dei jeans, sopra una giacca di pelle e si parte.

Sono già le 22:45 ma fa niente mi aspetteranno.

Una volta arrivato monto su una McLaren nera lucida.

Questo gioiellino è più veloce di quanto sembri.

Oggi gioco contro Martin, figlio di puttana.

Fa parte della mafia russa, i nostri rivali.

Sono sulla linea di partenza e sta arrivando una ragazza per dare il via alla gara con lo sparo.

3

2

1

Via

Parto. Semplicemente parto. Tutto attorno a me svanisce.

Ci siamo solo io, il volante, le marce, i pedali, la frizione ed il freno.

Non esiste nient'altro.

Manca poco.

Manca poco al traguardo.

E ho vinto. Tanto per cambiare.

BELLA'S POV

<<Come va? Ti serve qualcosa?>> e per la terza volta, o la quarta, cazzo non mi ricordo quante volte Edward ha varcato quella soglia e mi ha detto queste parole.

<<No, grazie sono apposto>> poi però mi rendo conto di essermi dimenticata di chiedergli cosa stessero facendo nei corridoi quando sentivo tutti quei botti e chiedo: <<Perché vi siete menati prima?>>

<<Leo ha detto delle cose che non ci sono piaciute e Theodore lo ha preso a calci, poi noi per fermarlo ci siamo dovuti mettere in mezzo>>

<<Ah>> poi mi viene in mente una cosa <<Edward?>>

<<Dimmi>>

<<Onestamente penso che con l'odore nauseante che c'è qui, una settimana è pure troppo, perché crepo prima, quindi se proprio devo stare ferma per tutto quel tempo posso stare in camera mia?>>

<<Sei tale e quale a tuo fratello>>

<<Quale? Sai com'è non ne ho solo uno>>

<<James. Odia quest'odore e gli ospedali in generale, anche quelli privati>>

<<Oh. Comunque, posso?>>

<<Certo>> risponde alla domanda dando una scrollata di spalle e grattandosi la nuca.

<<Grazieeee>> dico alzandomi per riprendere le cose e tornare a casa.

<<Aspetta che ti aiuto. Anzi avvicino la macchina aspettami qui.>>

<<Ok>>

THEYWhere stories live. Discover now