Capitolo dodici

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WASHINGTON

BELLA'S POV

E finalmente è finita la settimana. Non sono mai stata su un letto per tanto tempo e onestamente mi sento pesante. Mi hanno imbottita di flebo e adesso devo trovare un modo per smaltirle, il problema è che non riesco a vomitare.

Mi ricordo che Luke mi aveva accennato qualcosa su una palestra. Dovrebbe essere al piano superiore? O a quello inferiore?

Mi sa che dovrò informarmi se non mi voglio perdere dentro questo castello.

<<Lukeee>> in questi giorni mi sono legata molto a lui, sarà per la poca differenza di età.

<<Dimmi amore>> quando mi chiama amore però mi da fastidio

<<Quell'amore te lo ficco su pe->>

<<Va bene, va bene ho capito, scusa. Dimmi amore>> ripete lo stronzo con un ghigno stampato in faccia.

<<Cazzo Luke ti avevo avvisato>> e gli salto addosso.

Però me ne pento subito: se gli pesassi?

<<Non mi pesi Bella, smettila di pensare in quella bellissima testolina>>

<<Ma come diavolo fai?>>

<<Sei prevedibile, amore>>

<<Gentile. Comunque... mi avevi detto qualcosa su una palestra che c'era qua a casa. Dov'è?>>

<<È di sopra, ci alleniamo insieme?>>

<<Bho ok vado a cambiarmi>>

<<Ti aspetto qui>>

<<Arrivo>>

Mi cambio velocemente con un top e un leggins.

Ormai Luke sa delle mie cicatrici e non me ne vergogno quasi più, con lui, ma metto lo stesso una felpa

<<Eccomi>>

<<Ok, andiamo>> 

<<Ah comunque non credere che io e i tuoi fratelli ti lasceremmo uscire cosi, al massimo puoi stare cosi a casa>> e mi fa un occhiolino mentre io sbuffo

<<Bene, cosa facciamo?>>

<<Pu cosa vuoi fare?>>

<<Primo: non rispondere alle mie domande con altre domande, è una cosa che mi da sui nervi, non mi chiedere il perché; secondo: voglio fare boxe>>

<<Dovrò insegnartelo allora>>

<<E chi te lo dice questo?>>

<<Frena un attimo, tu sai fare boxe?>>

<<Si, non te l'ho detto? Tra le cose che facevo per Max e Tara c'erano il cucinare, il fare la spesa e tante altre cose per cui servono soldi, perciò in qualche modo dovevo guadagnarmeli - in realtà non è proprio così, ma questo lo saprà più tardi, la boxe era più un hobby per me -  e per guadagnarmeli dovevo lavorare. Facevo gare clandestine in auto illegali e incontri di boxe, quindi oltre alle botte di Max dovevo sorbirmi anche quelle dei tipi che mi ritrovavo davanti>>

<<Non lo dovrai fare più>> dice serrando la mascella. Forse parlare di certi argomenti lo irrita, pensate me!

<<Ok... andiamo?>>

<<Si, seguimi>>

Scendiamo in una specie di sotterraneo dove c'è un sacco da boxe, che, tra parentesi, occupa mezza palestra, dal momento che è su un materassone tanto.

Ci sono tanti, tantissimi pesi di diverse misure. Due tapis roulant e altri attrezzi per allenare braccia, gambe, glutei e addominali.

<<Dove sono fasce e guantoni?>>

<<Nell'armadietto che si trova nella stanza qui dietro dove c'è la piscina coperta. Se vuoi andiamo insieme a prenderli così provi la misura, la tua dovrebbe esserci. Ce ne sono tanti anche quelli miei vecchi o dei ragazzi>>

Rispondo con una scrollata di spalle e un 'va bene' veloce e ci avviamo di là.

Alla fine opto per dei guantoni neri che suppongo siano della mia taglia.

<<Vanno bene secondo te?>>

<<Si. Sai che hai preso gli unici guantoni non nostri?>>

<<E di chi sono allora?>>

<<Di Nick, un amico>>

<<Mh>>

<<Dai, andiamo. Ah, vuoi colpire il sacco o tra di noi?>>

<<Vuoi davvero romperti una mandibola?>>

E ride. Che cazzo c'è da ridere me lo deve proprio dire.

Credo che abbia vagamente intuito il mio cambiamento di umore ecco perché addolcisce la mascella.

<<Va bene, va bene. Vai forza.>>

Mentre mi fascio le mani ripasso le regole fondamentali per poter tirare pugni senza rompermi un polso.

Sento gli occhi di Luke addosso.

<<Lucas potresti evitare di fissarmi per favore? Da fastidio>>

<<Sai... ti preferivo da timida quale eri una settimana fa>>

<<Io? Timida io?>>

<<Più che timida... distaccata>>

***

<<Bella vieni nel mio ufficio più tardi? Ti spiego le cose di scuola>>

<<Si, se preferisci vengo anche adesso, così dopo vado a letto. Sono stanca>>

<<È un mito con la boxe, lo sai?>> si è messo in mezzo Luke. Se non interviene in ogni discorso non è contento.

<<Solo con la boxe Lucas?>>

<<Stupiscimi>>

<<Nah, non ne ho voglia>>

<<Vai Bella, così si fa>> fa il suo ingresso James in tutta la sua altezza nella sala

<<Sono contento, ma tornando al discorso principale a me va bene anche adesso se preferisci>>

<<Ok, andiamo>>

~NELL'UFFICIO DI THEODORE~

<<Allora, ti volevo informare su alcune cose: come già sai questo lunedì entrerai a scuola, perciò ti serve il materiale scolastico: astuccio, zaino... cose così insomma; perciò, domani andrai con Luke alla ricerca di queste cose. Per i libri abbiamo già provveduto noi. Lunedì, sempre Luke, che viene a scuola con te, ti accompagnerà in segreteria così che tu possa recuperarli, ti accompagna Luke perché sono davvero tanti e pesanti>>

<<Ok, quindi domani vado con Luke a prendere le cose, poi lunedì vado a scuola con Luke, prendo i libri con Luke... faccio tutto con Luke, ok>>

<<Esatto>>

<<E non facevi prima a dire fai tutto con Luke, chiedi a lui?>>

<<Si, ma fare due chiacchiere non fa mai male. Sbaglio?>>

<<No, non sbagli. Va bene, io vado a letto sono stanca ora>>

<<Non mangi neanche?>>

<<Non ho fame, questa settimana non ho fatto altro che mangiare>>

<<Non ti ha fatto male però, nelle condizioni in cui eri poi>>

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