Capitolo dieci

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WASHINGTON

EDWARD'S POV

Cazzo, le abbiamo fatto una tac che ha rivelato delle serie emorragie. Questo spiega il perché tossisca sangue. Ora per fortuna sta dormendo ed è stabile.

Sento un tonfo e la porta si apre. I ragazzi. Ci hanno messo parecchio ora che ci penso.

<<Adesso ci dici cos'hai! E stavolta per davvero>> dice Theodore con tono duro provando a nascondere la preoccupazione.

<<Sta dormendo, coglione>> Luke. Almeno qualcuno che usa un briciolo di quel poco di cervello che si ritrova.

<<Perché ci avete messo così tanto?>>

<<Traffico>>

<<Emozionante>> 

Tutti volgono i loro sguardo verso il letto dove sta dormendo Bella. È attaccata a moltissimi fili e sembrano accorgersene solo ora.

<<Non è proprio un bello spettacolo da guardare>> esclama Lucas.

<<Grazie al cazzo sembra morta!>> Luke questa se la poteva risparmiare.

<<Ma un minimo di delicatezza? Non ce l'ha nessuno qua in mezzo?>>

<<Probabile>>

Sentiamo una sottile risata femminile in sottofondo e ci giriamo all'unisono verso Bella. Si è svegliata finalmente.

<<Potresti dirci almeno il motivo per il quale non vuoi dirci ciò che ti è successo?>>

BELLA'S POV

Sapessero. Non mi vorrebbero nemmeno più qui. Sono sporca. Anzi, lurida.

Comunque devo trovare quantomeno una scusa per giustificare questa cosa.

<<Ehm... non lo so... calo di zuccheri?>> ma che cazzo dico come può essere un calo di zuccheri?!

<<Calo di zuccheri?! Cioè ti abbiamo trovato accanto a un cazzo water con il sangue che ti colava dalla bocca, e hai il coraggio di dire calo di zuccheri?>> e chiaramente Leo è incazzato. Ma del resto come biasimarlo... mi sentirei come lui. Insomma tutt'a un tratto arriva una in casa sua che dovrebbe essere sua sorella con un milione di problemi e un passato 'movimentato' cosa mi aspettavo?

Sospiro affranta. tanto prima o poi lo sarebbero venuti a sapere no? Togliamoci questo dente allora.

<<È iniziato tutto quando sono entrata nella vita di Max e Tara, i miei 'genitori'. All'inizio al massimo rimanevo senza mangiare, poi però sono iniziate le mani. Erano degli alcolizzati, a volte si facevano di certe sostanze. Ogni giorno per me è diventato una tortura.>> mi blocco. Non voglio ricordare.

Ed mi stringe la mano come per rassicurami, ma la tensione che c'è nell'aria è palpabile.

<<Hanno iniziato, o meglio ha iniziato, Max, perchè Tara gran parte delle volte guardava, se la spassava nel vedermi soffrire e basta. Comunque... ha iniziato con degli schiaffi qua e la, penso avesse paura che qualcuno, magari qualche maestra o non so, li vedesse e lo scoprisse. Anche se le persone raramente facevano attenzione a me... ero quella strana.
Poi un giorno mi ha rotto, o piegato non ho idea, due costole e mi ha sbattuta per terra cominciando a tirarmi calci nello stomaco. - i ragazzi stanno stringendo talmente forte le mascelle che temo che si rompano i denti - quella sera, per la prima volta ho vomitato sangue.>>

<<Il punto è che facevano di peggio. Un giorno sono venuti degli amici di Max a casa, che non erano di certo messi meglio di loro, perciò mi chiusi in camera, o meglio soffitta.>>

<<Non avevi un camera?>> è Theo a chiederlo si sta contenendo, vorrebbe farmi tante domande e non solo lui. Anche la persona più stupida del mondo capirebbe che mi stanno facendo mille domande con gli occhi.

Nego con il capo, in risposta alla domanda precedente e proseguo il mio racconto.

<<A Max e Tara questa cosa del nascondermi in 'camera' non andò molto a genio, ma io avevo paura e poco mi importava in quel momento. Ho fatto male, molto male a fregarmene.
sono saliti uno per uno e...mi hanno...>> 

Luke che non aveva fiatato finora mi precede: <<ti hanno violentata?>> mi cade una lacrima che tanto avevo cercato di trattenere e questo spero gli basti come risposta perchè non ho intenzione di dirlo ad alta voce in questo momento.

Sembrano tutti storditi dal mio racconto... che merda vero? E adesso che fate?

<<s-se non mi volete p-più, io lo capisco. M-me ne vado v-via. Non i-importa.>>

<<Perchè pensi questo Bella?>>

Scrollo le spalle

<<Ci sono persone a dir poco meglio di lei perchè proprio lei quindi?>> Leo. Lo capisco. In parte.

<<Adesso ti tiro un pugno. Dillo di nuovo e ti stacco la testa a morsi>> Theo mi strappa un sorriso triste.

<<Hai bisogno di qualcosa? Senti dolore da qualche parte? Ragazzi potreste uscire un attimo?>>

I ragazzi uno per volta escono dalla stanza.

<<Allora? guarda che so che ti fa male da qualche parte. Vorrei solo aiutarti.>> si. E io vorrei crederti. Ma anche se ci credessi non alzerei mai la maglia per fargli vedere la parola puttana. Altrimenti veramente mi cacciano di casa.

<<Dai, mica ti mordo>> mi strappa un sorriso.

Mi alzo la t-shirt stando attenta a quella parola e a non farla vedere. Ed sgrana gli occhi. Prevedibile.

Oh oh. Ora sembra arrabbiato.

<<Bella. Perchè non ce l'hai detto prima?>>

<<A-avevo paura>>

<<Già. Adesso ho io paura però. Hai la pancia viola e non ci vuole nulla a capire che hai delle costole rotte. E il non mangiare, o peggio il mangiare e poi vomitare non aiuta affatto. Hai bisogno di un tutore. E delle flebo. Tante flebo>> come se non lo sapessi

<<in questi giorni però ho notato un'altra cosa.>> fa che non siano ginocchio e spalla. Fa che non siano ginocchio e spalla. Ti prego...

<<Che non cammini bene ne muovi un braccio. Mi faresti vedere?>> Come non detto! Grazie mille... chiunque ci sia ad ascoltarmi, se mai ci fosse qualcuno.

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