Capitolo sette

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BELLA'S POV
È mattina e per fortuna non ho avuto altri incubi, il problema vero sarà quando tutti mi chiederanno il motivo di quell'incubo. E io risponderò semplicemente con una scrollata di spalle, allora loro risponderanno dicendo tipo "Bella o ci spieghi che problemi hai, o ti cacciamo".

La mattina è andata come previsto tranne per quella frase. Stranamente.

Hanno detto una frase tipo: "Se ci dicessi cos'hai potremmo aiutarti". L'ha detto Edward e tutti sono parsi d'accordo con lui. Tutti meno che uno: Leonard.

Ha detto "Ma non vedete che ha problemi? Ci causerà solo guai, come se non ne avessimo già abbastanza". Un po' mi è dispiaciuto, lo ammetto, anche se non lo davo a vedere. La consapevolezza che fossero come loro mi mandava in tilt il cervello e il cuore.

Poi mi hanno detto che verso mezzogiorno sarebbero venuti a chiamarmi per il pranzo. Ero piena, avevo mangiato già a colazione un pezzo di pane con della marmellata. Mi sentivo già gonfia. Troppo gonfia.

Puntuale come un orologio svizzero, Lucas è venuto a chiamarmi.

Per pranzo abbiamo, o meglio hanno, mangiato della pasta al pomodoro e della carne.

Ho mangiato qualche boccone, fin quando non avevo la nausea.
Per fortuna non ha chiesto niente nessuno.

Sto aiutando a sparecchiare quando sento da dietro Theo chiamarmi.

<<Ehi Bella, tra un po' potresti venire nel mio ufficio così ti spiego un paio di regole?>>

<<Si d'accordo.>>cazzo chissà di che si tratta.

<<Ah e... domani andrai al centro commerciale assieme ai tuoi fratelli per comprare qualcosa e - continua, stavolta riferendosi ai ragazzi - non accetto obiezioni, io domani ho un importante colloquio di lavoro, quindi non verrò>>

<<Ma non basta viverci con quella là? Ma chi c'ha voglia di accompagnarla, che palle>> e chi poteva essere se non Leonard?

Tutti a parte lui sembravano essere d'accordo.

Theo gli lancia un'occhiata di fuoco che a quanto pare basta per rimetterlo a posto.

Devo andare nell'ufficio di Theodore che non ho idea di dove sia, visto che questa villa è stragrande.
Andrò a chiedere a Lucas.

Scendo le scale e lo trovo seduto sul divano a smanettare con il cellulare.

<<Hey Lucas>> lo salutò sperando in una risposta quantomeno carina

<<Hey piccola, dimmi pure; ti serve qualcosa?>> piccola...

<<Ehm... si, ti volevo chiedere se mi potessi indicare dove si trova l'ufficio di Theodore>>

<<Si, certo. Vieni, ti accompagno>> addirittura.

Ci avviamo e nel mentre approfitto per ringraziarlo.

È... gentile.

<<Arrivati! Questo è l'ufficio di Theo, se hai bisogno di qualcosa vieni da me e... poi ti farò vedere tutta la casa, così che ti possa sentire a tuo agio>> dice grattandosi la nuca.

<<G-grazie io... grazie>> sono così gentili con me. A parte Leonard, ma era scontato. Quel ragazzo non mi sopporta, possibile che possa stargli così sul cazzo, nonostante non lo conosce nemmeno?

Busso prima di entrare.
<<Avanti>> non gli avevo mai sentito la voce così fredda, non che lo conosca da tanto.

<<C-ciao>>

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