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Shin teneva i pugni serrati, le unghie si conficcarono nel palmo fino a stritolare la carne

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Shin teneva i pugni serrati, le unghie si conficcarono nel palmo fino a stritolare la carne. Ogni volta che omaggiava la regina madre usciva con il veleno sotto al palato. Era stancante, oltre che umiliante, essere sempre paragonato a Song e Mi-sun, solo perché emergessero i suoi difetti.

Una volta rientrato nelle proprie stanze non badò a nessuna delle dame e andò a sedersi sui cuscini di seta, fissando il pavimento lucido dove batteva la luce ancora chiara della mattina.

Riconobbe i passi delicati di Yuki avvicinarsi. Camminava come una libellula. Non appena comparve dal corridoio, dopo aver attraverso le ante scorrevoli rimaste aperte, lo raggiunse.

«Shin, sei tornato» lo accolse, sistemandosi dietro di lui per poi posare le mani sulle sue spalle. Ormai non gli dava più del voi.

«Sì, temevo rientrare troppo tardi» mormorò il terzo principe, lasciando che lo sfiorasse in quel modo dolce. Sorrise, mentre avvicinava la tazza con il tè caldo che veniva portato ogni volta che entrava in stanza. «Mi hai aspettato a lungo?»

«Sì, ma gli insegnamenti del pomeriggio mi hanno tenuto impegnata...» gli spiegò, massaggiandogli le spalle. «Come mai sei così teso?»

«Impari in fretta e sei elegante, Yuki, molto più equilibrata di tua sorella» rise appena, soffiando dolcemente sul tè. «La regina non ha fatto altro che discorrere del matrimonio con la Nobile Koryen. Credevo di impazzire.»

E di certo non sarebbe andata meglio. Il primo incontro con Koryen era stato terribile, la sola idea di doverla rivedere e di prenderla in sposa lo angosciava, ma non poteva rifiutarla.

«Perché ti preoccupi così tanto del matrimonio? È solo un accordo tra famiglie, niente di più» sussurrò lei, lasciando che i polpastrelli premessero sul suo collo.

Shin socchiuse le palpebre, beandosi di quel tocco.

«Dovrò comunque rispettare la prima moglie» le spiegò, stringendo la tazza con troppa enfasi. «E come hai potuto vedere anche tu, Koryen non è facilmente gestibile. Temo che qualcosa possa andare storto.»

«Non temere, invece. Il rispetto riesci a dimostrarlo a chiunque ti si pari davanti, con lei non sarà diverso» rise la dama, abbassando le dita sulle scapole. «Anche se Koryen ha un carattere difficile...»

Yuki era davvero la sola persona in tutto il palazzo che avesse una buona considerazione di lui e questo lo faceva sentire bene. La sua futura sposa, invece, stava pretendendo di derubarlo di ogni energia, solo per puro egoismo.

«Ho paura per te» confessò Shin, allungando una mano indietro, quasi a voler cercare la sua. «Quando sarai ufficialmente la mia concubina, dovrai stare attenta.»

Yuki posò il mento sulla sua spalla, dandogli modo di guardarla. Era così bella, con quel viso senza spigoli, i capelli neri che sembravano aver rubato le tenebre del manto notturno, e quegli occhi pieni di luce. «So che quella donna è orgogliosa e che mi guarderà con astio, ma non temere. Anche io sarò accorta.»

Cieli di Sangue - Il Cammino Della RovinaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora