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Erano passati solo pochi giorni dalla sua entrata a palazzo e Yuki poteva già dirsi una dama favorita

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Erano passati solo pochi giorni dalla sua entrata a palazzo e Yuki poteva già dirsi una dama favorita. Shin le aveva comandato di servire dentro le sale, sotto il suo sguardo attento, in modo tale che nessuna ragazza invidiosa le desse filo da torcere.

Yuki, in cuor suo, lo aveva ringraziato tante di quelle volte da perderne il conto, ma a parole non era mai riuscita a dirgli niente. Bastava un semplice sguardo, un minuscolo sorriso, e il terzo principe intuiva tutto.

La giovane dama attraversò leggiadra i corridoi del palazzo. Essendo stata richiamata nelle stanze del suo padrone non voleva ritardare più di quanto avesse già fatto. Una volta giunta di fronte alle porte scorrevoli, si preoccupò di tirarle indietro facendo meno rumore possibile, poi si insinuò nella fessura creata e si inchinò ancor prima di incrociare lo sguardo del terzo principe.

«Daegun mama, sono qui.»

Shin le fece cenno di alzarsi. Sembrava nervoso, eppure le rivolse uno sguardo tiepido. «Non speravo quasi più di vederti.»

Yuki sorrise furbesca. Voleva scherzare, non era raro che lei e il terzo principe si lasciassero andare a un'atmosfera più leggera. «Spero di non avervi infastidito troppo. Sembrate nervoso, potreste chiedere a un'altra dama di servirvi. Ne sarebbero estasiate.»

«Non starai diventando troppo intraprendente perché ti favorisco, Yuki? Pochi giorni fa non mi avresti risposto in maniera così tagliente» Shin non rispose allo scherzo, era severo, nonostante quello non sembrasse un vero e proprio rimprovero. «Aiutami a cambiarmi d'abito.»

La ragazza aggrottò le sopracciglia, capendo che qualcosa non stesse andando per il verso giusto. Di solito, il principe non era mai così teso. «Avete ragione, sono stata scortese. Vi porgo le mie scuse» si inchinò, voltandosi poi verso la veste indicata, disposta su un sostegno di legno accanto alla grande finestra. Il sole baciava i ricami dorati cuciti sulla stoffa chiara. «Vi piace vestire di bianco, daegun mama? Da quando sono arrivata a palazzo, indossate solo questo colore.»

Il principe rimase rigido e i suoi occhi si tinsero di malinconia. «Il bianco mi ricorda la neve delle montagne di Haruna. L'inverno è una stagione che mi è cara. Quando anche il cielo è solo, mi sento sollevato.»

Yuki strinse le labbra e quando fu di fronte al principe, posò le mani sulla fascia che gli stringeva i fianchi, cominciando a scioglierla. Era sempre ansiosa quando si trattava di vestirlo, e non solo perché aveva ben capito che vi fosse desiderio negli occhi di Shin. Senza vestiti, si era vulnerabili. «Vi piace l'inverno e la neve, forse è per questo che mi apprezzate tanto?»

«Tu...» il principe si morse le labbra al loro contatto e tese le braccia, per aiutarla a sfilare l'abito che aveva indosso. «Tu sei davvero come la neve. Al contatto subito fredda, ma dopo poco si scioglie sulla pelle e brucia.»

Yuki sentì le guance farsi calde e gli sfilò le due vesti, senza osare togliergli quella intima. Ogni volta che lui le faceva un complimento, finiva per sentirsi lusingata. «Voi sapete come utilizzare le parole, daegun mama

Cieli di Sangue - Il Cammino Della RovinaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora