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Il palazzo del terzo principe era colmo di dipinti, rappresentavano per lo più montagne innevate e foreste di conifere

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Il palazzo del terzo principe era colmo di dipinti, rappresentavano per lo più montagne innevate e foreste di conifere. Yuki apprezzava osservarli quando si trovava in servizio, specialmente nell'istante in cui accendeva le lanterne alla sera e la luce si faceva soffusa.

Quella notte, però, sarebbe stato diverso.

Yuki si sistemò le larghe gonne gialle intorno alle gambe, annodando una cinta stretta in vita. Le era stato detto di farsi bella dalla dama anziana a capo delle inservienti di palazzo, perciò aveva cercato di picchiettare sul suo viso della polvere di pesca che la rendesse meno pallida.

Eppure, aveva delle cattive sensazioni. Queste si intensificarono quando Shin aprì le porte dello studio in cui Yuki si era rintanata. Quando la ragazza sentì le porte scorrevoli scivolare verso l'interno, sobbalzò, voltandosi di scatto. Shin, invece, rimase imperturbabile. Indossava una sopravveste verde che donava un pizzico di colore ai suoi abiti bianchi, nulla di più. «Mi hanno detto che sei stata chiamata a servire al padiglione delle Nubi Brumose. Chae-ryeong ha deciso di festeggiare il suo ultimo giorno da nubile con una grande festa.»

Yuki deglutì a stento, Shin non era arrabbiato con lei per essersi permessa di oziare. Era già un buon inizio. «Voi avete accettato di farmi servire lì, perché? Credevo mi sarei occupata delle questioni interne al vostro palazzo e...»

«Credo sia giusto che tu possa assaporare un po' della vita mondana di Sunju» rise Shin, senza reale allegria, scivolando nello studio illuminato da una singola lanterna. C'era troppo oscurità nel suo palazzo, come ve n'era in lui. Yuki lo aveva percepito fin dal loro primo incontro. «Stai attenta quando entri qui dentro. Non tutto ciò che sembra innocuo lo è.»

Yuki aggrottò le sopracciglia, osservando il suo padrone circospetta. Lui le fece cenno di abbassare lo sguardo sulla cesta che sostava al fianco della sua gonna. Era di vimini, dipinta di nero. Shin diede a quest'ultima un lieve calcio, facendola crollare su di un fianco. Fu allora che Yuki indietreggiò, notando un lungo serpente fuoriuscire da quel contenitore. Aveva le scaglie bianche, che quasi rilucevano ai bagliori della luna che penetravano dalla veranda aperta.

Il fresco della notte era paralizzante.

«Non credevo ci fossero serpenti nei vostri alloggi» mormorò Yuki, indietreggiando di un altro passo, quando la serpe cominciò a strisciare verso di lei. «Prendetelo, per favore... Non mi piacciono... Daegun mama...»

Shin rimase perfettamente rigido, come un blocco di ghiaccio, incurante di fronte la sua paura. Poi, Yuki lo vide incurvare le labbra in un sorriso, sollevare una mano e tendere due dita in direzione del rettile, che si fermò di scatto, quasi il suo flusso di energia interno fosse stato bloccato. Yuki sgranò gli occhi, inebetita, mentre il terzo principe si chinava sul serpente, per stringerlo in un braccio. Bastò un solo tocco per lasciare l'animale libero da quella tecnica, ma prima che esso potesse affondare i denti sul braccio del terzo principe, Shin gli afferrò la testa. Aveva le fauci spalancate. «Hai davvero paura di un serpente? Un parente dei grandi draghi che discendono dai Cieli?»

Cieli di Sangue - Il Cammino Della RovinaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora