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Eunji aveva picchiato con forza quello stupido eunuco, più e più volte, ma non era servito a dissipare la sua rabbia

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Eunji aveva picchiato con forza quello stupido eunuco, più e più volte, ma non era servito a dissipare la sua rabbia.

Con le dita strette intorno al rotolo di bambù percorse in fretta la veranda, diretto verso la porta d'accesso alle sue stanze. Aveva un impellente bisogno di chiedere consiglio a suo fratello, solo lui avrebbe potuto aiutarlo a evadere da quella gabbia in cui suo padre, re Muyeol, stava cercando di rinchiuderlo.

Una volta oltrepassata l'entrata circolare e ignorati gli inchini rispettosi delle due dame poste ai lati della porta, il secondo principe di Sunju si guardò attorno. I raggi del sole morente illuminavano la camera, sfiorando le pareti dipinte e il soffitto verde giada, soffermandosi poi sul tavolino basso. Era lì che Shin, il terzo principe di Sunju, attendeva il suo ritorno.

Eunji non gli riservò nemmeno un cenno di saluto, preferendo scagliare il rotolo di bambù sul tavolo. «Indovina quale disgrazia mi è caduta addosso, fratello.»

Shin lanciò uno sguardo agli ideogrammi sulla superficie del rotolo e nascose un sorriso sotto la larga manica della veste bianca.

«Non riesco proprio a immaginarlo, hyungnim

Il secondo principe si morse la lingua pur di non rispondere a quella ilarità. Decise dunque di inginocchiarsi sui cuscini all'altro lato del tavolo e dare sfogo a uno sbuffo scontento.

«Nostro padre vuole darmi in sposa la principessa di Kaewang, non lo trovi ridicolo? Dovrebbe essere Song a prendere moglie prima di me.»

«Song è il figlio della regina Soseono, noi, invece, siamo figli di una concubina... Siamo i figli della Nobile Consorte Eri» gli ricordò Shin, voltando il viso pallido in direzione della finestra. I suoi occhi, scuri come il carbone, erano fissi sui ciliegi che il tramonto stava tingendo d'arancio. «E non abbiamo il potere di far cambiare idea a nostro padre, possiamo soltanto obbedirgli.»

Eunji soppresse una risata di sdegno. «Saremo anche i figli di una concubina, ma non siamo dei cani, da dover sottostare al volere degli altri. Io non starò in silenzio, nemmeno davanti alle decisioni del re.»

«Bada a ciò che dici» lo redarguì Shin, leccandosi le labbra, in attesa che qualcuno portasse del tè. Entrambi sapevano come anche una parola sbagliata potesse costare la vita all'interno del palazzo. «Sai, si dice che Kaewang sia un regno oscuro e selvaggio. Mi chiedo se anche la tua principessa non lo sia.»

«Ho saputo che non è nemmeno avvenente. Più simile a una bambina che a una donna» replicò Eunji, con l'amaro in bocca.

Shin si lasciò andare a una risata. Nel chinare il capo verso il rotolo, le lunghe ciocche corvine erano scivolate sulla spalla destra, sfiorando persino il tavolo. «Anche le bambine crescono. E comunque non puoi rifiutarla. Se vuoi proprio liberartene, devi fare in modo che sia lei a interrompere il contratto matrimoniale, altrimenti verrai messo in cattiva luce.»

Cieli di Sangue - Il Cammino Della RovinaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora