«Su-jin non è inutile, è solo disorientata» borbottò Mi-sun, stringendo la propria dama a sé come a farsi da scudo. «Inoltre, Areum non è mai stata antipatica nei miei confronti e durante l'ultima caccia mi ha persino aiutata a catturare molti furetti per ottenere l'attenzione di Yong» si vantò, gonfiando il petto con soddisfazione. «Invece, il principe Junoh non era presente alla caccia, per quale motivo?»

Sotto lo sguardo integerrimo di Su-jin, Junoh sbuffò e si decise a uscire dai giardini, indicando loro di seguirlo lungo un corridoio di mura molto alte ornate da tegole dorate. Ecco come si utilizzava l'oro a Kaewang. «Casualmente vengo a sapere della caccia solo quando è già iniziata ed è troppo tardi per prenderne parte. Non mi piace rimanere indietro.»

I suoi subdoli cugini, di proposito, non lo avvertivano in tempo. Magari temevano che avrebbe puntato le frecce contro di loro?

Possibile.

«E io che credevo che foste come il mio secondo fratello, che rifiuta di partecipare a ogni incontro ufficiale per screzio!» La principessa lo affiancò, con Su-jin che la seguiva accanto. «O forse la vostra è solo una scusa, e non siete portato per la caccia?» ridacchiò nascondendo il viso con un ventaglio tondo che prese ad agitare.

Junoh ingoiò un insulto.

Non era disposto a farsi offendere da una principessa viziata, che sembrava anche priva di intelligenza. Riflettè su quel particolare. Se non era furba o arguta, averla vicina poteva tornare utile. Era pur sempre la prima moglie di Yong, colui che odiava tanto, il solo che, con tutta probabilità, avrebbe ereditato il trono. Poteva usarla per farlo fuori, insieme al re. Avrebbe preso due piccioni con una fava, dunque doveva stare al gioco e farsela amica.

«Io sono il più forte tra i miei cugini e un giorno lo riconosceranno. Sono stanco di essere la loro ombra» mormorò, con i pugni stretti.

La ragazzina continuava a camminare a piccoli passi, con eleganza. Sembrava quasi ondeggiare, come un giunco scosso dal vento. «Anche io sono stanca di vivere all'ombra dei miei tre fratelli. Per questo sono andata via da Sunju, per intraprendere una vita lontano da loro, anche se ambientarmi non è facile. È tutto così scuro, qui... e freddo, il cielo è sempre grigio, non vi è traccia di brezza marina e si mangia sempre carne! Io vado pazza per il pesce fresco, i crostacei o... i ricci di mare!»

Junoh la condusse verso un corridoio coperto dalla forma serpentiforme che fungeva da belvedere verso un laghetto colmo di ninfee bianche. Campanelle dorate scendevano dal porticato, scosse dal vento leggero. «Il pesce è insapore, a mio parere. La carne invece dona forza» replicò convinto, indicando se stesso come metro di paragone per chi si alimentava in tal modo. «Dunque, non andate d'accordo con i vostri fratelli?»

La principessa sospirò, distaccandosi dalla dama, che dovette rimanere indietro per consentire ai due di camminare fianco a fianco nel corridoio coperto. «Condivido un buon rapporto solo con uno di loro, Shin, il terzo principe. Io e lui siamo cresciuti insieme, essendo i più piccoli. È molto calmo, non si adira mai, anche se ha sempre apprezzato i serpenti velenosi. Sin da bambino usava allevarli nel suo palazzo.»

Junoh ridacchiò, che ragazza ingenua. Sarebbe stato capace di usarla a piacimento in men che non si dica. Una volta usciti dal corridoio, si diresse verso un ponte ad arco. «Mi dispiace dovervi mettere in guardia, gongju, ma non avete occhio per le persone. Dalla vostra descrizione questo principe sembra decisamente pericoloso. Serpenti velenosi, per tutti i Cieli...» continuò a ridere, notando come lei avesse inasprito lo sguardo.

«Non lo conoscete, ma io sì! Shin ha un temperamento buono, mentre il mio secondo fratello, Eunji, è odioso. Lui mi ha sempre maltrattata! Song, invece, è il principe ereditario, oltre che mio fratello di sangue, ma mi ignora da sempre perché crede sia superficiale e frivola, ma si sbaglia!» la ragazza strinse le labbra a forza, assumendo un'espressione da bambina. «A volte li detesto. Eunji e Song, intendo. Così tanto che vorrei soffocarli con le mie stesse mani.»

Cieli di Sangue - Il Cammino Della RovinaWhere stories live. Discover now