Il faro Trinity Buoy Wharf

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La carrozza con Samuel giunse nel primo pomeriggio. Abraham aveva osservato tutta la loro preparazione in silenzio.

Nonostante la solerzia del suo vecchio amico, Holmes non aveva intenzione di metterlo in pericolo: lo aveva accompagnato alla fumeria e riteneva che ciò fosse sufficiente.

Il vecchio maggiordomo, sebbene fosse un uomo attivo, era tuttavia fragile a causa di alcuni acciacchi, motivo per cui preferiva tenerlo al sicuro.

Inoltre, sebbene Watson avesse sùbito delle percosse, non sembrava affatto intenzionato a rimanere chiuso in casa, nonostante una leggera zoppìa.

Era apparso nell'ingresso indossando dei vestiti comodi: una giacca a quadri e dei pantaloni di fustagno scuro. Un cappello a falde larghe. Holmes sorrise nel vederlo così abbigliato, non aveva niente del medico pretenzioso e polemico che si era palesato all'inizio.

Abraham consegnò l'arma al dottore. Di certo sapeva come usarla, essendo un ex soldato, lui se la rigirò fra le mani, poi la nascose nella tasca interna della giacca.

Mycroft, li osservò senza dire nulla, lasciò a casa il suo bastone da difesa, non era un accessorio adeguato a un pover'uomo che frequentava i bassifondi di Londra.

Il maggiordomo li salutò con le ultime raccomandazioni di rito.

Quando salirono nella carrozza, Holmes esordì.

"Sorprendente, mio caro John! I suoi pazienti non la riconoscerebbero!"

"Perché lei? Dove l'ha trovata quella giacca grigia e quei pantaloni sformati che fanno tanto ubriacone?"

Holmes rise. "Li ho chiesti al giardiniere, che non beve, ma se la sentisse!"

Lui inarcò le sopracciglia. "Era soltanto una battuta, a vederla così non sembra proprio un funzionario del governo."

"Mi sono camuffato in modo adeguato, non voglio farmi notare." rispose lui, osservando i pantaloni sciupati e sporchi.

Watson abbassò la testa, accarezzò la tasca interna della giacca, dove c'era la pistola, brontolò a voce bassa.

"Sherlock era bravo nei travestimenti. A volte non lo riconoscevo nemmeno io."

"Lo so, dottore, ha frequentato un corso di teatro al college e credo che gli sia servito."

Ridacchiò a quel vecchio ricordo. Come erano lontani i tempi in cui suo fratello minore, che aveva appena diciassette anni, recitò in una parte dell'Amleto e si adoperò a interpretare più parti.

La carrozza dondolava, così come le immagini di quel periodo spensierato.

"Myc! Smetti di guardarmi con la bocca spalancata, non sei affatto piacevole!"

"Giuro che sei fantastico vestito da paggio. La calzamaglia ti si addice."

Rise vedendo le guance arrossate di Sherlock.

"Non guardare le mie gambe!" Brontolò il giovane, che tentava di infilarsi un corsetto con gli alamari dorati.

"Il problema non sono io, fratellino, ma i tuoi compagni quando ammireranno le tue gambe tornite." Lo prese in giro, pregustando la scena.

" Sei impertinente! Mi guarderanno recitare! Non penseranno alle mie gambe."

Gli diede una spinta e passò oltre, mentre lui sghignazzava senza freno.

"Che poi, Sherly, la parrucca bionda ti rende il paggio più bello di tutta Londra, degno della regina stessa."

Lui ritornò sui suoi passi minaccioso.

Le strade di Londra_ La scomparsa di SherlockWhere stories live. Discover now