Un insolito imprevisto

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Abraham, preso da una strana irritazione, si era adoperato nella cura della casa di Pall Mall.

La moglie lo aveva osservato e sgridato più volte e alla fine lo aveva cacciato dalla cucina.

Era preoccupato per la svolta pericolosa che avevano preso le indagini sulla scomparsa di Sherlock.

Si era ritrovato impaziente di parlare con Angus e Billy per metterli al corrente del nuovo incarico.

Salì al piano superiore per assicurarsi che Watson stesse bene, visto che era rimasto nella sua camera per quasi tutta la mattina.

Verso le undici, lo vide scendere le scale e camminare fino in soggiorno con più sicurezza.

Nonostante lo avesse sollecitato, non aveva voluto prendere nemmeno del tè che aveva portato Prud. Con un'aria cupa, si era lasciato andare sul divano a leggere il giornale.

"C'è qualcosa che la preoccupa dottore? Non è da lei starsene zitto e annoiato." John alzò le sopracciglia e ripose lo Strand Magazine.

"Questa attesa mi innervosisce, i tempi per il ritrovamento di Sherlock si allungano! E Holmes...Beh..." John sbuffò agitando la mano. "Vorrei avere la sua flemma!"

Abraham sistemò la legna nel camino e si sedette di fronte a lui, rispose in modo gentile.

"È troppo impaziente Watson! Mycroft è un uomo razionale, sa quello che fa, ne stia certo."

"Suvvia Ab! Lei lo blandisce perché gli vuole bene! Come io ne voglio a Sherlock." brontolò John massaggiandosi le tempie.

Abraham cercò di calmarlo.

"Ciò non vuol dire che approvi tutto quello che fa. Ma ho imparato a concedergli la mia fiducia."

Watson faticava a trattenersi, non c'era nulla da fare, aveva lo spirito combattivo del soldato.

"Dov'è ora il suo Mycroft? A contrattare con quel bastardo che ha rapito Sherlock? Io lo prenderei per la gola e lo farai cantare."

Abraham sorrise, gli porse la tazza del tè e lo invitò a prenderne un po'.

"Emmerich agisce per conto del suo padrone e se lei lo strozza, mio caro John, Sherlock sarebbe perso." Ridacchiò vedendo il rossore salire sul volto di Watson.

"Ora si riposi, presto Holmes avrà bisogno di lei. Non ci crederà ma ha una grande considerazione della sua persona."

John sollevò le sopracciglia e lo fissò sorpreso.

"Anche dopo il disastro che ho combinato?"

"Mycroft non è un rancoroso specie con gli amici di Sherlock. Se suo fratello più giovane l'ha scelta come coinquilino, lei gode di tutta la sua considerazione."

Prudence si presentò alla porta per avvisare che Angus e Billy erano arrivati.

Abraham si congedò da Watson un po' risentito, John stentava a vedere le qualità del suo giovane amico.

Non ci mise molto a istruire i due poliziotti sulle indagini che dovevano fare sulla fumeria d'oppio e sul percorso del carro. Fu uno scambio breve. Quando tornò in soggiorno, il dottore fu così sorpreso di rivederlo che lasciò cadere il giornale.

"Ha fatto prestissimo! Spero che anche Holmes si sbrighi allo stesso modo e porti delle buone notizie."

Aggrottò la fronte, quella battuta non gli piacque. Watson era una brava persona e un ottimo medico, ma il suo modo di fare era irrazionale e aveva provocato quasi un disastro nella liberazione di Sherlock.

Le strade di Londra_ La scomparsa di SherlockOnde as histórias ganham vida. Descobre agora