35. Girlfriend ☆

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"Se scopri una verità amara
correggila con rum e coca cola"

P.D

La sua bocca invadeva la mia con una foga assassina, mi stava sbranando senza ritegno in mezzo a quel corridoio, sotto gli occhi sbigottiti dei presenti.

Udii urla di incoraggiamento e schiamazzi.

Grida e fischi ci raggiungevano da ogni angolo, mentre il corridoio si affollava sempre di più.

Altri ragazzi si erano affacciati sulla porta della classe richiamati dal trambusto.

Quando si staccò da me avevo il cuore a mille e il fiato corto.

Appoggiò la fronte sulla mia.

Anche lui era... senza respiro?

I suoi occhi invasero i miei.

Erano ardenti come la lava.

Erano freddi come un iceberg.

Mi sollevò il mento con l'indice, rinchiudendo il mio sguardo in una trappola tagliente.

"Sei... mia!" graffiò sulla mia bocca, in un bisbiglio impercettibile.

Vacillai.

Ero sua.

Lo ero sempre stata.

Poi si rivolse a Nicolò con aria minacciosa.

Come un leone, stava marcando il territorio con un graffio indelebile.

"Gira a largo" tuonò, in tono intimidatorio.

Nicolò, seppur impaurito, sostenne il suo sguardo con aria di sfida.

"Altrimenti?" sibilò.

Aveva la voce spezzata da quegli occhi di pietra.

Nell'aria crepitava una tensione palpabile, mentre un cumulo di scintille rossastre scoppiettava in mezzo a loro.

"Kevin..." sussurrai, tirandolo verso di me.

Nicolò avanzò di un passo.

Erano vicini, troppo.

"Nicolò!" lo rimproverai.

Non mi aspettavo quella reazione da parte sua.

"Tu fatti da parte!" mi avvertì, in tono duro.

"Non ti permettere di... parlarle in questo modo!" ruggì, spettrale, Kevin.

"Non... non importa" balbettai.

"Altrimenti?".

Nicolò sembrava aver preso più coraggio, lo fissava con aria spavalda, in attesa di una sua mossa, e Kevin non si fece attendere.

Lo afferrò per il colletto della camicia e lo sbattè contro il muro.

"Ecco l'altrimenti che cercavi" sibilò, a denti stretti.

UCCIDIMI DOLCEMENTEWhere stories live. Discover now