16. No vodka no party ☆

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"Affoga il veleno in un bicchiere
e poi bevilo fino all'ultima goccia".
P.D

3 ANNI PRIMA...

Kevin stava scrutando le targhette sulle tre porte a schiera in cerca della sua sezione.

Era la prima sul lato destro in fondo al corridoio.

Osservò l'andirivieni di studenti e professori che si accalcavano nel cortile, sull' ingresso e davanti alle aule. Erano tutti concitati, soprattutto quelli del primo anno, come lui.

Vide Selene, poco più in là, china sullo smartphone, assorta nei suoi pensieri.

La sua bellezza eterea spiccava tra la folla, la innalzava su un piedistallo impreziosito da una legione di zaffiri, creato appositamente per lei dall'alto.

Un paio di ragazze la superarono, urtandola sbadatamente, ma lei non parve accorgersene.

Era persa nella sua mente, come sempre.

L'universo fatato da cui proveniva emanava una luce brillante che la distingueva dal resto del mondo.

La vide portarsi una ciocca dietro l'orecchio, mentre una cascata nera e fluente le accarezzava le gote delicate.
Indossava un jeans e una maglietta, ma sembrava portasse un abito confezionato a Parigi.

Si soffermò sulla sua silhouette ancora qualche secondo, prima che lei entrasse in classe.

***

Mentre l'auto di Riccardo sfrecciava indisturbata per le vie del centro, Kevin osservava il panorama notturno dal finestrino.

Aveva il cuore a tremila.

Sapeva che lei era insieme ad un altro, ma non aveva resistito, doveva vederla, sapere che fosse al sicuro e, soprattutto, che quel coglione tenesse le mani apposto.

Il solo pensiero che un altro la baciasse, l'accarezzasse o che, addirittura, la scopasse lo mandava al manicomio, gli annebbiava il cervello, e il fatto che la sorellina di Miki continuava a blaterare senza sosta non gli era affatto d'aiuto. Sembrava una pentola a pressione in procinto di esplodere. Sorrise nervosamente quando Michela sbuffò esausta, anche lui sfinito da quella carovana di chiacchiere inutili.

"Kevin!".

Chicca lo chiamò all'appello.

"Ma lo sai che sei proprio un gran figo!" affermò, sfrontata.

Lui alzò gli occhi al cielo spazientito, poi si girò nuovamente verso il finestrino.

"Chicca!" la rimproverò Miki, mortificata.

"Che c'è?" chiese l'altra infastidita, mentre a Riccardo sfuggiva un risolino divertito.

"È la verità! Sei proprio un gran pezzo di manzo, mio caro. E che muscoli!" asserì, in tono convinto.

"Adesso basta!" la sgridò sua sorella, mentre Kevin, semplicemente, la ignorava.

"Senti un pò..." continuò la piccoletta "Con quell'aria imperturbabile che ti ritrovi scommetto che le ragazze fanno la fila per infilarsi nelle tue mutande!".

UCCIDIMI DOLCEMENTEWhere stories live. Discover now