7. Don't be so shy ☆

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"Spogliami l'anima,
incastrati nel cuore".

P.D

Kevin si sentiva un emerito idiota, anzi l'idiota.

Mai, come in quel momento, il titolo di Dostoevskij gli calzava a pennello come la felpa monocolore che indossava.

Era stato uno stupido, era la seconda volta in due giorni che non era riuscito a dominare le sue emozioni.

Aveva perso il controllo, si era lasciato sopraffare dalla... gelosia?

Quando li aveva visti entrare nell'aula magna insieme, lui che parlava fitto, lei che sorrideva, un mordente nero gli aveva velato gli occhi. Poi lui l'aveva accarezzata sui capelli e lei era arrossita.

Cristo!

Bere una bottiglia di arsenico sarebbe stato più dolce.

Per di più, quel damerino in camicia e mocassini, si era scomodato per accompagnarla alla fermata dell'autobus con il suo scarabeo del cazzo.

Che tristezza.

E lei sorrideva, sorrideva di un sorriso gentile e... ammiccante.

Sì!

Ne era quasi certo.

L'aveva vista ammiccare alle spudorate avance di quel tipo e lì...

Lì, aveva perso la testa.

Letteralmente.

Una furia cieca l'aveva percorso dalla testa ai piedi con la forza di una scarica elettrica.

L'aveva sentita dentro le viscere l'elettricità che inceneriva le sue difese, ormai basse, pronte per essere attraversate a piedi nudi.

L'aveva colpito, non voleva farlo, ma quei pugni non rispondevano ai suoi comandi, seguivano l'elettricità scatenata dalla gelosia, che, come una miccia accanto alla fiamma, non poteva fare a meno di prendere fuoco ed esplodere.

Si era reso conto del suo errore solo quando lei gli era saltata addosso nel tentativo di dividerli, si era scaraventata sulla sua schiena per salvare il suo amico.

In quel momento una pugnalata al petto avrebbe fatto meno male.

Quando l'aveva vista rialzarsi, trapassato da parte a parte da quegli occhi di ghiaccio, la lama era andata più a fondo.

Quello sguardo di pietra serpeggiava sinuoso nel suo e, come un cobra inferocito, sibilava biasimo e... rabbia?

Selene era arrabbiata con lui.

L'aveva sempre vista indifferente e lontana, fredda e scostante, ma non l'aveva mai vista arrabbiata.

Era stata un'incosciente a compiere quel gesto, e quando era caduta a terra il suo cuore aveva perso un battito.

Aveva temuto per la sua incolumità e, se le fosse accaduto qualcosa, sarebbe stata la fine.

Avrebbe distrutto il mondo, la galassia, lo spazio e tutto quello che c'era dentro.

UCCIDIMI DOLCEMENTEWhere stories live. Discover now