3. The fall ☆

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"È oltre la nebbia
che si nasconde
il vero amore".
P.D

Mamma uscì, lasciandomi a vacillare sull'orlo di un dirupo, mentre la solitudine, con atteggiamento crudele, mi stringeva la mano in una morsa furente.

Ero sola.

Ero sola di nuovo.

E quando ero sola la mancanza ritornava violenta e incolmabile, infilandosi sotto la pelle.

C'era solo lei, vivida, come un fiocco di neve candido e brillante che pendeva da un cielo di cristallo.

Come un diamante grezzo e spigoloso che spuntava dalla roccia.

Cercai di mandarla nello stomaco, quella mancanza doveva allontanarsi dal mio petto prima che mi soffocasse di nuovo, togliendomi il respiro.

Il pranzo si era ormai freddato, il televisore gracchiava il copione di una telenovela spagnola e la casa vuota cominciò a girarmi intorno.

L'aria si spezzò, piegando il tempo, e il petto cominciò a tremare fino a togliermi il fiato...

Poi il buio mi inghiottì nel suo stomaco nero e tutto tacque.

***

Kevin infilò la chiave nella toppa e fece scattare la serratura. Sua madre lo aveva informato che avrebbe trascorso le due prossime settimane da Sofia.

Non si trattava di un paio di giorni come al solito e non se la sentiva di lasciarlo da solo per tutto quel tempo. La cosa non lo disturbava, voleva molto bene a Sofia e si prendeva cura di lui esattamente come faceva Carola.

L'aveva sempre trattato come un figlio, fin dal primo giorno.

***

12 ANNI PRIMA...

Aveva cinque anni quando si ritrovò fuori da quella porta.

Osservava il legno marrone del portone, che gli sembrava altissimo, e nella sua testolina non riusciva a comprendere cosa ci facessero lì davanti.

Per giunta, sua madre appariva titubante e ansiosa, quasi spaventata.

La sentì sospirare un paio di volte e lui sospirò a sua volta, come se quell'inquietudine avesse contagiato anche lui.

Alzò lo sguardo viola sul cielo grigio per un momento, poi tornò a fissare quel marrone potente.

Carola suonò il campanello due volte prima che qualcuno aprisse.

Sofia li fissava dalla soglia, con aria ingenua e trasognata, mentre una bambina, dai lunghi capelli corvini e gli occhi trasparenti come il ghiaccio, faceva capolino dietro alle sue ginocchia.

Carola esitò un istante quando notò la bambina, Kevin aveva letto il panico nella sua espressione delicata.

"Buongiorno" sospirò, con agitazione "Cerco Alessandro Colonna" bofonchiò, con la voce impastata dall'angoscia.

UCCIDIMI DOLCEMENTEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora