la nuova pozione

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Dopo l'incontro con il preside, sotto sua richiesta, ci recammo in Sala Grande per la cena:

“Suvvia, una ragazza così giovane deve godere di compagnia, non può starsene tutto il giorno rintanata nelle tue stanze”

Non avevo per niente voglia di accontentare il professor Silente, in quanto, pur di raggiungere i suoi obiettivi, mi aveva fatta penare, e avrebbe continuato a farlo se gli fosse stato necessario. Per questo motivo, difatti, non parlai quasi per nulla durante il nostro colloquio. Fu più uno scambio tra il preside e Piton, mentre io assistevo senza dire alcuna parola, salvo in certi istanti in cui mormoravo qualche frase, per poi richiudere la bocca.

In Sala Grande, ero l'unica studentessa ad essere rimasta: in estate, i miei coetanei avevano posto in cui tornare, una famiglia, mentre io ero stata costretta a privarmene, e di certo andare alla Tana, nella situazione in cui ero e in cui era Harry stesso, avrebbe solamente messo a rischio i membri della famiglia Weasley.
Tutti i professori erano gentili e cortesi, cercavano di mettermi a mio agio; ero però una persona molto timida e riservata, difatti facevo fatica a mostrarmi tranquilla. Ogni qual volta mi sentivo fuori posto, in qualsiasi situazione implicasse la socializzazione, tranne in quei momenti in cui mi ritrovavo a stare con le persone che avevo imparato a conoscere, che mi accettavano senza giudicarmi in alcun modo.
Cercavo di rispondere alle loro domande in modo sereno, ma la situazione mi creava abbastanza imbarazzo, facendomi ritrovare in un contesto in cui tutto quel che dicevo mi pareva sbagliato o fuori luogo.
Severus aveva capito subito quale fosse il problema, ma più di tanto non poteva intervenire, in quanto doveva mantenere un certo distacco professionale e non far crollare il proprio personaggio: mi era stato spiegato che, il suo comportamento, non era solamente  frutto delle sue personali inclinazioni, bensì, anche di una tattica studiata, che al momento giusto, si sarebbe rivelata fondamentale.
Non avevo idea di quale fosse questo momento, ma secondo Piton già sapevo troppo e la mia sicurezza era compromessa abbastanza, quindi dovevo limitarmi ad accettare quella mezza spiegazione senza indagare ulteriormente. Parlai un po' delle ultime lezione, alcuni dei professori mi proposero di seguire delle lezioni per recuperare quanto avevo perso durante quel periodo di fuga, che non si sapeva quando e se sarebbe terminato.
accettai l'offerta volentieri, e conversai con Hagrid, menzionando le creature magiche che più mi affascinavano o stuzzicavano la mia curiosità, lo stesso fece lui. Ovviamente Hagrid aveva un debole per gli ippogrifi, mentre io per le fate. Severus seguì il nostro scambio con cipiglio disgustato, il che mi fece ridacchiare sotto i baffi.

Terminato il pasto, fui libera di uscire dalla Sala e recarmi dove più preferivo. Chiaramente non potevo girare chissà per quanto tempo, per me il coprifuoco era ancora valido, soprattutto perché nonostante la scuola fosse sorvegliata, mi trovavo in una situazione di grande pericolo. A buona parte del castello difatti, da una certa ora in poi non potevo avere accesso. Potevo andare in biblioteca, nei sotterranei perché alloggiavo con Piton, solo ed esclusivamente per motivi di sicurezza e in biblioteca. Mi recai lì giusto per cercare qualcosa da leggere per intrattenermi o prima di dormire, ma stranamente, non la trovai vuota. Dentro vi era Severus, che leggeva un grosso tomo dall'aspetto vecchio.
sembrava stesse lavorando a qualcosa di importante, dato che non alzò minimamente lo sguardo nonostante le mie scarpe facessero rumore, quindi per paura di disturbarlo mi sedetti a qualche tavolo più lontano. Gli lanciavo qualche occhiata di tanto in tanto, cercando di capirci qualcosa, ma dopo poco alzò lo sguardo e mi deve cenno di avvicinarmi.

“Lavoro ad una nuova pozione, magari aiutarmi può farti distrarre e potrebbe tornarti utile, in futuro...”

annuii e cercai di sbirciare la pergamena che stava scrivendo, interessata a scoprire qualcosa in più.

“sto cercando di rendere chi la beve immune alle cruciatus...”, mi spiegò, mostrandomi i passaggi sul libro di testo.

Presi qualche appunto silenziosamente, e con un evidenziatore babbano che appellai sottolineai le cose più importanti che avevo scritto.

Dopo quello che a me sembrò un attimo, il grande orologio della torre rintoccò le 23, perciò Severus senza dire nulla si alzò, prese in prestito il libro e uscì dalla biblioteca. Mi affrettai a raggiungerlo ed entrammo in camera. Con il libro che avevo preso in prestito prima di iniziare a lavorare stretto al petto, mi sedetti sulla morbida coperta verde del letto di Severus e lessi senza emettere alcun suono.

“Sei particolarmente... silenziosa”, disse sedendosi accanto a me.

“Mi preoccupa il tutto... e il preside... non credevo potesse arrivare a usare così le persone...”

“È quello che lui definisce... bene superiore”, rispose con uno sbuffo

annuii e chiusi il libro. Improvvisamente alzai lo sguardo, lo fissai nel suo ed esclamai: “Insegnami, insegnami ogni cosa.”







Heylà!! questo capitolo non mi piace per nulla a dire la verità, ma ho cercato di creare qualcosa che potesse aiutarmi a continuare la storia al meglio, non è stato per nulla semplice, sto cercando di uscire dal blocco del lettore e non sono per nulla soddisfatta, ma spero di aver potuto creare un qualcosa che faccia da base per capitoli decisamente migliori. scusate ancora. <3

Nata Babbana Opowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz