Gli Esami

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13 luglio

Il giorno degli esami. Ero molto nervosa.
Dopo il nostro viaggio a Diagon Alley, avevo visto Piton solo un'altra volta: era passato per darmi i libri che mi sarebbero serviti per studiare, avevo davvero poco tempo.
Un mese per studiare tutto quel popò di roba era davvero poco, ma mi rimboccai le maniche: studiai giorno e notte, a volte dimenticandomi persino di mangiare. Mi feci venire un milione di crisi, piansi per ore davanti alla mia scrivania, ma non mi diedi per vinta; studiai ogni tomo, qualsiasi foglio, qualsiasi tipo di schema o riassunto che mi ritrovai sotto mano, e studiai perfino le annotazioni scritte sui margini del libro!
Mi procurai un centinaio di mal di testa, ma non mi interessava: Hogwarts era diventata troppo importante per me, non potevo rinunciare.
Attesi il giorno dell'esame con ansia, volevo dare il meglio di me e non deludere nessuno, compresa me stessa.
I miei genitori dovevano essere fieri di me, e anche il professore. Volevo dimostrare a tutti che, nonostante il poco preavviso e il poco tempo, ero pronta!

L'esame si sarebbe svolto in due momenti della giornata: gli scritti la mattina, gli orali il pomeriggio, dopo pranzo.
Alle 7:45 mi feci trovare fuori casa, dove mi attendeva Piton. Mi spiegò brevemente che avremmo viaggiato con la smaterializzazione, ma si dimenticò di accennarmi che questo tipo di trasporto scombussola lo stomaco, e lascio immaginare a voi come andò.
Ero già nervosa di mio, avevo la nausea per colpa dell'ansia, e quando afferrai il braccio del professore per me fu la fine: tutto intorno prese a girare, fummo risucchiati in un vortice che ci rilasciò in pochi secondi.
Piton riuscì ad atterrare in piedi, e io nonostante fossi aggrappata al suo braccio, cascai come un sacco di patate. Per fortuna non possiedo una gran forza, altrimenti avrei fatto cascare sopra di me il professore, e non sarebbe stata una buona cosa.
Come toccai il pavimento, feci in tempo a gattonare, allontanandomi leggermente da Piton e vomitai l'anima. "Mai più colazione prima di un esame!", mi annotai a mente.
Nel frattempo, il mio docente di pozioni si avvicinò a me, ma io non avevo il coraggio di girarmi e guardarlo: la figuraccia peggiore della mia vita!
Mi pizzicavano gli occhi, mi veniva da piangere per il mix di emozioni che stavo provando: ansia, preoccupazione, imbarazzo e tanta tanta agitazione.
Per un momento mi dimenticai che il professore si trovata dietro di me, e mi abbandonai a un leggero pianto liberatorio, ma non abbastanza leggero per passare inosservato: il professor Piton si inginocchiò dietro di me e posò la sua mano sulla mia spalla, e solo allora mi resi conto della situazione: non ero sola, avevo fatto due figure di merda nel giro di cinque minuti e avevo ancora un esame da sostenere; la giornata non era decisamente cominciata bene!
A quel contatto, saltai in aria e schizzai in piedi, tremante, senza girarmi

"Tutto bene?", mi chiese lui

Non volevo parlare, non ero sicura della condizione della mia voce, e rispondere con tono spezzato facendo un'altra figuraccia non mi sembrava il caso, perciò annuii in modo quasi impercettibile

"Mi è passato per la mente di avvertirla "dell'effetto collaterale" della smaterializzazione: vede signorina, rigurgitare dopo essersi smaterializzati per la prima volta è molto comune, specie se si è nervosi... Avrei dovuto ricordarmi di parlargliene, chiedo venia"

Solo a quel punto mi girai, leggermente più serena. Dunque, non avevo fatto completamente una figuraccia?

Ancora imbarazzata, sorrisi in modo impercettibile e velocemente mi asciugai gli occhi;  mi girai per capire dove mi trovassi: ci eravamo smaterializzati in un enorme corridoio, davanti a una porta. Il professor Piton la varcò, e mi invitò a seguirlo: entrammo dentro una grossa stanza, interamente grigia che aveva al centro un banco singolo.
Davanti a quest'ultimo, si trovava un lunghissima fila di banchi, più grandi di quello che si trovava al centro della sala.
Improvvisamente Piton parlò, interrompendo la mia ispezione:

Nata Babbana Where stories live. Discover now