Lezione Di Divinazione

617 30 56
                                    

Quella domenica mattina, mi risvegliai abbracciata a Severus. Non riuscii a realizzare subito perché mi trovassi nel suo letto, ma non appena ricordai ciò che era avvenuto la sera prima, divenni rossa come un pomodoro.
Senza sciogliermi dal suo abbraccio, mi stiracchiai.

"Sei una dormigliona", mi disse lui divertito, prima di lasciarmi un bacio tra i capelli

"Che ore sono?", bofonchiai io, ancora mezza addormentata.

"Appena le 12:30... La passi liscia solo perché è domenica e perché sono riuscito a trovare una scusa per giustificare la mia assenza a colazione; sono sveglio da una vita!", rispose Piton divertito.

Mi prese un colpo.

Caddi dal letto, sbattendo rovinosamente il fondo schiena sul pavimento. Il professore mi si avvicinò cercando di non ridere, ma mi chiese comunque se mi fossi fatta male:

"Min, stai bene?"

"Min?, chiesi io confusa

"Minissale è troppo lungo..."

"Chiamarmi per nome ti fa schifo Severus?", risposi io, scoppiando a ridere.

Piton alzò gli occhi al cielo teatralmente, e mi porse una mano per aiutarmi a tirarmi su.

Lì per lì, dargli del tu con tutta quella naturalezza, mi fece un po' strano, ma non me ne curai.
Ero troppo occupata a farmi prendere al panico: avevo dormito fuori dal mio dormitorio, Penny si era sicuramente accorta della mia assenza.
La mia amica sapeva dei miei sentimenti per Piton, ma non le avevo ancora detto del bacio. Sapevo che di lì a poco, avrei dovuto intavolare con lei QUELLA conversazione e vuotare il sacco, e ciò mi imbarazzava un po'.

"Cosa c'è?", mi chiese Severus, notando il mio cambio di espressione.

Deglutii rumorosamente.

"Divido la camera con Penny, e siccome ieri notte non mi ha trovata in camera a dormire come si aspettava... oggi mi ammazzerà di sicuro..."

Mi aspettai di vedere un Severus Piton preso dal panico, ma come al solito, quell'uomo era tutto da scoprire e fuori dal comune: anziché agitarsi, mi scompigliò giocosamente i capelli e disse:

"Scommetto che il tuo abile cervellino riuscirà a trovare la soluzione più giusta..."

Sbuffai un po' divertita, e notai solo in quell'istante che non indossavo più il vestito nero e le ballerine, bensì un pigiama rosa con unicorni e arcobaleni. Mi sentii improvvisamente ridicola ed avvampai, facendo ridere di giusto il professore:

"Beh, ho pensato che non potevo lasciarti dormire col vestito, quindi l'ho trasfigurato in qualcosa di più... Appropriato"

"Questa me la paghi!", sibilai io, cercando di sembrare almeno un po' adirata.

Ovviamente fallii miseramente, perché meno di tre secondi dopo, ero scoppiata in una fragorosa risata.
Quando mi fui placata, presi in prestito la bacchetta di Piton e trasfigurai il pigiama in un paio di jeans attillati e una felpa rosa. Realizzai poi di non essermi ancora guardata allo specchio, perciò entrai in bagno e... Per poco non collassai! I capelli erano tutti scompigliati, sembrava avessi preso la scossa. La sera prima, per ovvi motivi, non mi ero struccata, quindi tutto il mascara e l'eyeliner erano colati; il mostro di loch ness in quel momento, in confronto a me sembrava un tenero cucciolo di gatto. Mi sistemai come potei, e tornai da Piton. Non mi aveva mai visto struccata, perciò mi sentii un po' a disagio senza la mia "maschera": senza almeno quel filo di trucco, non mi sentivo decente, e avevo vergogna nel mostrarmi così, soprattutto perché quella mattina in particolare, mi ero svegliata con gli occhi particolarmente gonfi, in quanto avessi dormito un bel po' di ore.

Nata Babbana Where stories live. Discover now