Capitolo 34: Il terzo sigillo

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Questo capitolo è stato eseguito da attori specializzati, le azioni sono finte e da non ripetere a casa: non è così che si risolvono i problemi :)

Quindi portò la mano al muro e il pavimento cominciò a tremare.
Davanti ai due apparve un passaggio, un cunicolo buio e decisamente stretto che non rientrava per nulla nella top ten di Leo "luoghi magnifici e dove trovarli", ma che si adattava più a quella "No grazie e arrivederci."
"Sicuro che sia questo?" Chiese al corvino mentre gli passava un fazzoletto per fasciarsi la ferita. "Si purtroppo... è pieno di ragni là dentro, non è stato piacevole neanche la prima volta." Ammise con una smorfia.
"Non puoi guarirla con la tua magia?" Osservò Leo alzando un sopracciglio mentre il mago cercava di annodarsi la benda intorno alla mano, il che era piuttosto difficile con una mano sola. "Io.. beh in effetti.." nonostante il buio Leo pensò di averlo visto arrossire, ma l'imbarazzo era evidente anche solo dalla voce. "Oh e va bene non ne sono capace ok?"
"Come scusa?" Il semidio era leggermente incredulo. "Che vuoi dire?"
"Voglio dire che non so rattopparmi le ferite da solo, già è difficile sugli altri... da solo è quasi impossibile." Rispose spostando il peso dal una gamba all'altra. Leo non ribatté ed uno spiacevole silenzio calò sui due.
"Possiamo solo entrare?" Chiese infine il mago dagli occhi verdi, con evidente esasperazione.
"Fai strada amico." Disse solo l'altro, un ghigno beffardo sul volto. L'altro sembrò esitare, ma poi si immerse nell'oscurità, la bacchetta stretta in mano.
Il tunnel non era molto profondo, le pareti puzzavano di muffa e acqua stagnante, ma i ragazzi avanzarono imperterriti. Verso la fine il terreno divenne scivoloso e il passaggio si strinse attorno a loro tanto che nell'ultimo tratto dovettero strisciare lateralmente.
"Per tutti i numi.. questo posto è immenso!" Esclamò Leo appena emerse. Si trovavano in una grotta cinque volte più ampia di quella da cui arrivavano, un enorme lago sotterraneo occupava la maggior parte dello spazio, una catena in ferro era legata ad una parete tramite un perno e si immergeva nelle acque, ma la luce era così fioca che non si riusciva a vedere fin dove arrivasse. Ciò nonostante il ragazzo intravide distintamente un piccolo isolotto al centro di quel mare nero. "Cos'è quello?" Indicò con un braccio la strana struttura che si ergeva nell'ombra. "Sembra un altare."
Harry scosse la testa, il viso ancora corrucciato mentre si guardava intorno.
"Non è un altare, o almeno non serve a per sacrifici agli dei... sembra più un catino, ma non toccarlo: la sua acqua è maledetta."
"Chiaro. Come lo raggiungiamo?" Chiese Leo seguendo l'amico che intanto si stava dirigendo verso la catena. "A nuoto?"
"Decisamente no." Sbiancò Harry, inorridito al solo pensiero. "Il lago è pieno di cadaveri, gli Inferi, brutte bestie che non hanno mai buono intenzioni. Fidati non vuoi fare il bagno con loro." Il semidio annuì convinto. "Solo il nome chiarisce molte cose.. bene, a cosa serve questa catena?" Domandò afferrandola quando vide Harry smanettarci. "C'è una imbarcazione o..?"
Il ragazzo lasciò cadere il metallo quando quello cominciò a muoversi autonomamente, tirando in secca, quasi fosse manovrato da esseri invisibili, una piccola scialuppa.
"Bene, abbiamo la barca." Harry sorrise appena mentre Leo si avvicinava al mezzo di trasporto. "Hazel ti avrebbe odiato per non averglielo detto prima, ma a me non dispiace l'effetto sorpresa." E così dicendo salto sulla barca.
"Attento a non bagnarti!" Lo avvisò Harry, muovendosi irrequieto. "È così che gli Inferi si risvegliano."
"Se dovessero disturbarci ci penserà Flamming Valdez a scaldare gli animi!" E si indicò con teatralità emettendo scintille, una di queste cadde sul vecchio legno facendolo fumare, ma Leo la pestò prontamente evitando per un pelo di scatenare un incendio che avrebbe portato via la barca. "Ops." Rise piano portandosi una mano sulla nuca. Harry invece non lo stava ascoltando, assalito com'era dai dolorosi ricordi legati a quel luogo. È successo tutto così in fretta... come posso garantire che non accada di nuovo? L'ultima volta Silente era qui, il mago più potente che abbia mai conosciuto è riuscito appena a uscirne vivo e poi è stato ucciso indebolito dalla maledizione. Il suo sguardo passò dal suo riflesso nell'acqua scura a l'immagine di Leo che evitava la catastrofe. Come potevano loro riuscirci? Senza rendersene conto Harry stava indietreggiando lentamente.
"Che fai?" Chiese Leo.
Harry scosse lentamente la testa, serrando le labbra. Gli occhi che pizzicavano.
È stata una pessima idea. Non dovevamo venire qui.
"Harry?" La voce ora sembrava perplessa, con una nota di preoccupazione. "Amico tutto bene? Non hai una bella cera." Osservò serio scendendo con attenzione dalla barca.
Eppure ad Harry parve che la suola sfiorasse la superficie del liquido scuro. Subito l'immagine di una mano scheletrica gli balenò davanti agli occhi, la vedeva mentre afferrava il ragazzo per le caviglie pronta a trascinarlo con se nelle fredde profondità del lago.
D'improvviso era solo, Leo era scomparso, ingoiato dalle acque gelide e ormai probabilmente affogato. Qualcosa colpí il terreno di fianco a lui, la sua bacchetta giaceva a terra, abbandonata. Non si era neppure accorto che le sue mani avevano iniziato a tremare. Solo loro però, il resto del suo corpo era immobile, rigido come un manico di scopa e apparentemente inanimato.
La vista si fece sfuocata, e le lacrime cominciarono a scendere lente. Harry si sentiva furioso con se stesso: Leo era sott'acqua e lui non riusciva neppure a muoversi per fare qualcosa. Sarebbe morto per seguire le sue stupide indicazioni e sarebbe stata colpa sua.
È stata una pessima idea.
Sentiva le guance bagnarsi, sulle labbra il sapore del sale eppure non vedeva nulla eccetto l'immobilità dell'acqua. Riuscì a chiudere gli occhi solo quando le voci si fecero sentire.
"Prendi Harry e scappa!"
"Harry!" "AVADA KEDAVRA!" "Portami il ragazzo.." "Harry!" "Credi in noi come noi crediamo in te..." "Uccidi il ragazzo!" "Fidati di me."  "È stato un errore." "Harry!"
"È stato un errore."
"HARRY!" La voce di Leo lo strappò brutalmente dal suo stato di estasi. Era inginocchiato, Leo di fronte a lui aveva la mano posate sulle sue braccia e lo scuoteva animatamente. "HARRY! Harry svegliati!"
"È stato un errore, una pessima idea." Sussurrò il corvino. "Cosa? Per l'amor del cielo Harry che ti prende?"
"Una pessima idea."
"Sto per mollarti un ceffone sia chiaro." Sbottò il semidio sull'orlo di una crisi isterica. "Respira e parla! Cosa è una pessima idea."
"Questo!" Strepito Harry con voce rotta. "Tutto questo è sbagliato!" Leo rimase interdetto. "Perché? Dobbiamo trovare il sigillo."
"Moriremo." Sputò fuori Harry compendosi la testa con le mani, completamente fuori controllo. "Alla fine muoiono sempre tutti!" Il respiro di Harry si fece sempre più affannoso e le contrazioni delle mani più frequenti.
"Va bene!" Urlò Leo colpendolo in pieno viso.
Harry si bloccò interdetto, la guancia rossa.
"Va bene ok? Non devi preoccuparti per me, ci sono già passato." Leo non era sicuro se quello fosse l'approccio migliore, ma Harry aveva messo di tremare e distrarlo dai suoi pensieri gli sembrava un buon inizio.
"Che..che vuol dire?" Balbettò il ragazzo.
"Che sono già morto." Scrollò le spalle Leo come se non fosse niente di che. "Sai quando muori una volta la vita sembra più..."
"..banale?" Suggerì Harry abbozzando un sorriso complice.
"Si!" Esclamò Leo battendosi un pugno sul palmo della mano. "Ma nel senso che i problemi sembrano ridursi! Cioè sul serio, i nostri confini magici si sono rotti? Mi sono fatto esplodere a centinaia di metri dal suolo con la madre dei Titani, non potrà mai essere peggio. Nulla potrà mai essere peggio."
La risata di Harry lo colse di sorpresa.
"È così che si morto?" Domandò asciugandosi gli occhi con in dorso della manica. "Esploso? Scusa.. solo, io sono stato colpito da una maledizione mortale. Due volte!"
Ormai anche Leo stava ridendo, la tensione alleggerita dalle loro morti, apparentemente assurde. "..e poi ti sei rialzato? Chissà che faccia ha fatto quando ti ha visto!"
"Totalmente incredulo! Avrà pensato che fossi immortale." Quando entrambi si furono calmati le risate riecheggiavano ancora nella grotta. Dopo un attimo Leo salto in piedi.
"Ho un idea!" Disse prima di correre verso la scialuppa trascinando Harry con se. "Cosa..?"
"Tu hai paura dell'acqua giusto?" Disse Leo con uno strano sorriso sulle labbra. "No, sono gli Infe..." Provò a ribattere Harry, ma l'altro non lo ascoltò. "Bene, affrontare la paura è il modo migliore per superarla!"
"Che sign..NO fermo!" Troppo tardi, in un attimo il semidio si era lanciato portando Harry con se. "Leo!" Gridò Harry quando vide una mano pallida avvicinarsi all'amico. "Scusa! Avevi ragione: pessima idea!" Rispose il ragazzo colpendo largo con un calcio e nuotando per uscire dall'acqua. In men che non si dica i due erano circondati da una decina di lugubri cadaveri di annegati, fortunatamente erano riusciti a risalire sulla barca, ma ora si trovavano fradici a dover combattere contro quei mostri.
"Te l'avevo detto!" "Lo so!"
"Oh è un incubo!" "Non è poi così male..."
"Scherzi?!" "Ovviamente!"
Leo ributtò in acqua l'ennesimo zombi che era riuscito a issarsi a bordo, ma gli altri non sembrarono apprezzare. "Come hai detto che si uccidono?" "Sono già morti Leo!"
"Si beh anche noi, ma possiamo ancora morire credo." Osservò con disappunto.
"Silente li aveva tenuto a distanza con il fuoco, ma non so se li rallenti o riesca davvero ad ucciderli." Rispose Harry schiantando alcuni mostri troppo esuberanti.
"Non potevi dirlo prima?" Esclamò Leo scioccato. "Ti rendi conto che sono un figlio di Efesto vero?" "Avevi detto che avresti usato il fuoco, non credevo c'è ne fosse bisogno... e poi è per questo che ti ho portato con me!" Ribatté Harry. "Allora vedi che c'è l'hai un piano!"
"Si, ma non prevedeva il buttarsi in acqua!!"
"Ti ho già chiesto scusa! Riesci a portarci sull'isola?" "si, le catene rispondono, ma dovrò concentrarmi e non so se riuscirò a occuparmi degli Inferi. Riesci a tenerli a bada?" "Non devi neanche chiederlo!" Rispose con spavalderia il semidio prima di prendere fuoco dal busto in su. "Bene, chi vuole fare a botte con il magnifico Leo?" Sfere di fuoco si schiantarono sulla superficie del lago, riducendo in polvere alcuni morti viventi. Non ne furono contenti, così mentre uno controllava l'avanzata della scialuppa, l'altro cercava di evitare che gli Igeri li buttassero in acqua e al col tempo scacciava gli zombi che, sopravvissuti al suo attacco, rischiavano di dar fuoco alla barca.
"Se stiamo per morire sappi che sei stato un ottimo amico!" Gridò Harry quando un mostro lo colpì in faccia facendolo sanguinare, un incantesimo lo rispedì sott'acqua.
"Anche tu! Sarebbe stato fantastico costruire un drago assieme!" Rispose Leo.
"Cosa?" "Lascia perdere!"
Un altro cadavere fuoriusci dall'acqua ed afferrò Harry per le caviglie.
"È stata Hermione.." Gridò il ragazzo, ma il resto della sua frase rimase coperto dall'esplosione di fuoco che colpì il mostro, incenerendolo. Leo lo afferrò per un braccio e lo trascinò accanto a se, la maglietta bruciacchiata.
"Come?" "È stata Hermione a curarci! Durante la nostra missione dico, senza di lei saremmo morti dopo due giorni..." Sbuffò Harry riprendendo fiato. "Non ho mai studiato incantesimi curativi. Ora me ne pento." In quel momento la barca toccò terra e i due vennero sbalzati fuori.
"Corri!" Urlò Leo, mentre i cadaveri-ambulanti cominciavano ad uscire dalle acque,avanzando minacciosamente verso di loro. Un'onda di fuoco li rallentò quel tanto che bastava affinché i due raggiungessero il catino.
"Beh, almeno non è stato un viaggio inutile." Costatò Leo, affacciandovisi sopra, negli occhi il riflesso dorato del terzo sigillo.

Angolino dell'autrice:
Il terzo sigillo è stato trovato, ripeto il terzo e ultimo sigillo è stato trovato!
Questa non è una esercitazione!
Ora come farò a mandare avanti questa storia?! 

No ok, a parte gli scherzi, sono contenta di aver 'concluso' questa parentesi nella storia (erano mesi che cercavo i luoghi adatti in cui nascondere i sigilli)

Vi lascio alcuni meme che mi sono piaciuti troppo per non essere condivisi:

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Maghi e semideiWhere stories live. Discover now