Capitolo 4: tre intrusi

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Mancavano appena cinque minuti al giro delle capanne e io aveva appena finito di rifare il letto, a prima vista la stanza sembrava abbastanza decente, ma sapevo che i figli di Afrodite non si sarebbero limitati ad una veloce occhiata. Ero sul punto di rovesciare dell'acqua a terra e provare a lavare velocemente la cabina quando sentii la voce di Clarisse che urlava. "HEY VOI! Chi siete?" Mi affacciai alla porta tentando di inquadrare la scena, Clarisse seguita da alcuni dei suoi fratelli stava salendo la collina in direzione del pino di Talia. Riuscii a vedere qualcuno correre verso di loro, era un piccolo satiro dall'inconfondibile berretto da baseball: Bruck. Lo vidi nascondersi dietro i figli di Ares, probabilmente aveva ignorato i nostri avvertimenti sul non lasciare il campo e si era cacciato nei guai; sperai non avesse portato altri mostri all'interno, avevamo già metà dei letti occupati in infermeria. Sapendo di non poter sistemare più di quanto avessi già fatto, uscii e mi misi a correre anch'io verso di loro. Quando arrivai si erano già radunati un po' di ragazzi, alcuni armati altri con in mano ancora le spade di legno degli allenamenti. La scena che mi si presentò davanti fu piuttosto strana: Clarisse, armata di lancia, aveva fatto accerchiare dai fratelli tre ragazzi di circa diciassette anni che si guardavano intorno, le bocche aperte e gli occhi sgranati. Stavo per rinfilare la mia penna in tasca, non l'avevo ancora trasformata in spada e dovevo sembrare stupido, quasi volessi assalirli con l'inchiostro. Clarisse invece non sembrò dello stesso parere, strinse la presa sull'arma e assottigliò gli occhi, sembrava un puma pronto a saltare. "Lo ripeterò ancora un volta, chi siete? Che intenzioni avete? Badate bene, non sono un ingenua e so che voi non siete semplici mortali!" La sua voce era ferma e minacciosa, non capii il motivo. "Clarisse non credo che..." "Zitto Jackson, non vedi quanto sono alti? Avranno ben più di quindici anni, forse diciassette. Se fossero come noi come avrebbero fatto a sopravvivere finora? E non vengono dal campo Giove: non abbiamo ricevuto nessun avvertimento in merito e non mi pare di averli mai visti prima." Effettivamente aveva senso, Percy si diede dello stupido per non averci pensato, dopo tutto i mostri si fingono sempre mortali prima di ucciderti no? Intanto i tre si sembravano essersi ripresi e ora guardavano Clarisse con occhi nuovi. Uno di loro, dai capelli rossi e le lentiggini bisbigliò qualcosa che non riuscii a capire, poi la ragazza fece un passo avanti, stavolta non esitai e le puntai la penna all'altezza del petto, ci separava un solo metro. I suoi riflessi erano più lenti dei miei, ma non potei dire lo stesso di quelli del ragazzo occhialuto dietro di lei che invece subito mi minacciò con... un bastoncino? Ok. Una terza persona avrebbe trovato il tutto molto esilarante: due ragazzi quasi maggiorenni che si puntavano a vicenda con una penna ed un legnetto. La ragazza si mosse a disagio, ma sorridendo comunque fece per parlare, la precedetti: "Siete mezzosangue?" Lei sembrò imbarazzata e mi guardò quasi con disgusto, ma fu per poco, tornò a sorridere lievemente in pochi secondi; il rosso invece non sembrò apprezzare poiché urlò: "Ancora?! Miseriaccia ma che problemi avete tutti quanti?" "Ron! Lasciali stare sono solo dei babbani!" Lo sgridò la tipa, notai però che era arrossita. "Babbani? Questi sono dei matti ecco tutto, hai visto con cosa vanno in giro?" Avanzò indicando le varie armi di bronzo celeste che alcuni avevano estratto, intimoriti dal tono usato e diffidenti. "Oh Ron staranno facendo una ricostruzione storica! Certo sono un po' strani ma nulla di più! Potrebbe anche essere una specie di centro estivo. Ora però dobbiamo confonderli! Hanno sentito fin troppo..."
Non avevo capito molto di ciò che avevano detto, il loro accento sembrava leggermente diverso dal nostro, ma non mi piaceva la parola che avevano usato per descriverci: babbani, sembrava una malattia, ne l'intenzione di "confonderci" come aveva appena detto e infine non sembravano apprezzare l'aggettivo mezzosangue.Conclusione? Mostri, probabilmente alcuni dei tanti nuovi che si erano appostati nei dintorni. Con un movimento rapido tolsi il cappuccio e la lama di bronzo celeste si formò nelle mie mani, vidi i loro occhi sorpresi e non ebbi più dubbi: i mortali non vedono attraverso la foschia. Feci per avanzare, ma un ragazzo della casa di Ares mi precedette avventandosi su di lei. La ragazza fece un rapido movimento e un attimo dopo il suo assalitore era a terra, immobile. Scattai in avanti e menai un fendente.
Un attimo dopo di loro tre non c'era più traccia.

SUSPENSE signori e signori. Cosa è successo al Golden trio? Sono stati trafitti dalla penna-spada del figlio di Poseidone? Si saranno disintegrati in polvere dorata come i mostri?
Probabilmente no, ma allora cosa è successo??

Maghi e semideiTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang