Cinque minuti

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Mi sveglio a causa del gran mal di schiena e cerco di mettere a fuoco gli oggetti intorno a me, mi sono letteralmente addormentata in bagno accasciata per terra. Mi alzo silenziosamente e ringrazio il cielo che Fede stia ancora dormendo, sennò chissà cosa mi avrebbe detto. Mi stendo a letto dando le spalle a lui e tento di chiudere gli occhi per addormentarmi nuovamente quando dopo tre secondi suona la sveglia dell'hotel che Federico spegne.

"Hai dormito bene in bagno?" chiede ancora assonnato e spalanco gli occhi.

"Non volevo svegliarti" mi volto verso di lui che mi guarda serio.

"Ti avevo detto di farlo invece" ribatte e sospiro, dai non volevo che rimanesse sveglio, che c'è di male?

"Ho fame, molta" affermo e lui sorride quasi di nascosto.

"Che c'è da ridere? Tu non hai fame?" chiedo perplessa e affamata mentre lui continua a ridere.

"Dimmi cosa vuoi da mangiare che chiedo al personale se possiamo portarlo in camera" dice tirandosi su dal letto andando in bagno.

"Nutella, anzi no, un panino, con il salame, o forse un pezzo di torta, anche il salmone è buono però" sono indecisa, vorrei prendere tutto.

"Ok ci penso io ho capito, tu rimani qui" gesticola e, una volta vestito, esce dalla camera.

Io rimango seduta sul letto iniziando a sfogliare alcune pagine del libro che dovevo leggere ieri sera, quando mi arriva una notifica dalla mia app che monitora il mio ciclo e registra l'assunzione della pillola correttamente.

Ciao Giulia! Non hai registrato l'assunzione della pillola, non prenderla può aumentare il rischio di una gravidanza indesiderata! Nel caso tu l'abbia presa e ti sia dimenticata di registrarla puoi farlo adesso!

Il mio cuore penso si sia fermato e sforzo il mio cervello affinché vada indietro nel tempo e si assicuri che tutto ciò sia soltanto un brutto sogno e io mi sia soltanto dimenticata di registrare nell'app.
Salto giù dal letto e affannata svuoto completamente la valigia cercando uno scatolino bianco con dentro le mie pillole, butto i vestiti per aria, apro qualsiasi tasca nascosta, controllo perfino dentro le tasche dei jeans. Non c'è.

Dove cazzo le ho messe.

Acchiappo la borsa dal mobile su cui era appoggiata e butto tutto per terra, volano caricabatterie, trucchi, cioccolatini e finalmente sotto qualche pacchetto di fazzoletti vedo la scatolina bianca.
La apro con qualche difficoltà perché mi tremano le mani e il respiro diventa talmente accelerato che mi manca l'aria, tanto che non sento neanche la porta aprirsi.

"Che cazzo sta succedendo qui dentro?" dice Federico e la sua voce è ovattata, sembro in una bolla.

Non l'ho presa. Mi sono dimenticata di prenderla. Non l'ho presa proprio la sera in cui eravamo in piscina. Mi sono dimenticata.

Ho perso la sensibilità alle gambe e quasi mi dimentico come respirare, so solo che mi volto verso quello che dovrà essere mio marito e lo guardo tremante.

"Mi dispiace, io- io, mi dispiace" scoppio in un pianto infinito e crollo sulle mie stesse ginocchia raggomitolandomi su me stessa in preda da un vero e proprio attacco di panico.

Sento le sue braccia stringermi e accarezzarmi i capelli, non dice nulla ma rimane con me per terra finché smetto almeno di tremare ma non di piangere.
Non riesco a formulare un discorso sensato e le uniche parole che riesco a dire sono pillola, dimenticata e arrabbiato, sono comunque bastevoli per farmi capire da lui.

"Lo sapevo" dice lui, due parole che mi si bloccano nella mente e volto la testa verso di lui confusa.

"Una parte di me lo pensava che tu ti fossi dimenticata e non me la sono presa con te, è colpa mia perché non me ne sono ricordato" mi guarda e mi si stringe lo stomaco solo a pensarci.

Una partita sull'amore || Federico Chiesa <3Where stories live. Discover now