Amore incondizionato

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Ho dormito abbracciata al mio ragazzo con la paura che potesse scomparire da un momento all'altro.
Mi sveglio presto, sta appena sorgendo l'alba, prima di alzarmi lo guardo dormire beato, è fottutamente bello. Tolgo il braccio da sotto la sua testa accorta a non svegliarlo e mi metto i suoi pantaloni, scendo le scale e apro la porta di vetro che da sulla spiaggia.
Mi siedo sulla riva bagnandomi i piedi mentre il vento soffia scompigliandomi i capelli, guardo le onde infrangersi leggermente prima di arrivare a riva.
Penso al mare come il mio stato d'animo, un mare tutt'altro che tranquillo, pieno di onde e turbolenze.
Ho buttato giù il fardello di mia madre che ormai, nonostante mi venga ancora il magone a pensarla lì di fronte a me. Sono convinta che se avesse voluto vedermi, anche a mia insaputa, avrebbe trovato un modo. Se avesse voluto sentire la mia voce avrebbe fatto qualcosa invece non ha fatto niente se non guardarmi con quegli occhi da cane bastonato.
Penso a mio padre che non si da pace da quel giorno e i ricordi gli staranno macellando il cervello, di tutti quegli anni insieme senza poter far nulla.
Penso a me e a quello che ho dentro, cose inspiegabili, forse senso di colpa per non aver fatto qualcosa ma allo stesso tempo menefreghismo perché è lei che ci ha lasciati.
Il mio pensiero che mi riempie il cuore è Federico, quello che è rimasto, e pensare che ci siamo conosciuti in un campo da calcio con lui che mi fissava e io che mi presentavo imbarazzata.
Penso alle risate, al primo bacio, alla prima volta, alla sicurezza che mi ha dato, agli sguardi, alla complicità e mi spunta un gran sorriso.

"Ti sei svegliata presto?" sento la sua voce alle mie spalle.

Non mi giro, ascolto i suoi passi sulla sabbia e un tepore caldo sulla schiena e le sue mani avvolgermi la vita per avvicinarmi a lui.

"Mi hai lasciato da solo a letto" dice mettendosi sulla mia spalla.

"Avevo bisogno un po' di tempo per me" dico guardando il mare

"Vuoi che vada?" mi chiede spostandomi una ciocca di capelli.

"No certo che no" affermo girando la testa così da guardarlo.

"A che pensi?" domanda sapendo già la risposta

"Un po' a tutto, anche a te" ammetto stringendogli la mano.

"Tutte cose brutte immagino" dice ironico

"No, sarebbe più facile" commento ridendo.

"Perché?" chiede girandomi per le spalle.

"Lo sai il perché" ammonisco.

"No" dice sorridendo, vuole sentirmelo dire.

"Sono innamorata di te, solo questo" esprimo i sentimenti guardandolo sorridendo.

"Solo? Non me lo hai mai detto, è una cosa nuova per me" ammette guardandomi fisso.

"C'era bisogno di dirlo?" chiedo storcendo la testa di lato.

"Si si c'era bisogno, non mi parli mai dei tuoi sentimenti così" osserva.

"E' solo che è una cosa che non ho mai fatto, forse con te mi sono aperta più che mai" ammetto guardando per terra.

"Non mi dici mai niente di quello che pensi di noi e tutto" mi rimprovera dolcemente.

"Fede sei stato e sei tutto, mi sono data a te e ho perso la testa. Sono innamorata. Mi sei stato vicino quando potevi andartene, quando i miei problemi vengono a galla riesci sempre a aiutarmi per trovare una soluzione. Che devo dirti? Sei la mia persona" butto fuori tutto e stranamente non mettendomi a piangere.

Mi giro e mi riabbraccia, si avvicina e mette la faccia sulla mia spalla.

"Ti amo" mi sussurra nell'orecchio e sorrido.

Una partita sull'amore || Federico Chiesa <3Unde poveștirile trăiesc. Descoperă acum