Noi

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Faccio fatica ad aprire la porta perché siamo concentrati uno sulle labbra dell'altro, varchiamo la soglia e si chiude la porta alle spalle mentre si stacca da me.
Poso la borsa sul tavolo e lo guardo con un sorrisetto appena accennato, ha i capelli scombinati e le labbra leggermente gonfie per i baci.

"Mi prendi in giro?" chiede sconvolto ridendo.

"Io?" faccio la finta vittima.

"Ho fatto i 180 km/h per arrivare il più in fretta possibile e tu fai così, mi farai andare al manicomio" afferma appoggiandosi alla sedia.

"Hai sete?" chiedo prendendolo in giro.

"Scherzi?" ride e scuote la testa "Si comunque" dice e gli verso un bicchiere d'acqua.

Mi allontano verso le scale e salgo per andarmi a cambiare.
Mi metto una felpa per il freddo e dei pantaloncini azzurri a pallini bianchi, mi strucco e metto il telefono sotto carica.
Mi giro e trovo Fede sul letto seduto.

"Cazzo non ti ho neanche sentito entrare" sussulto e mi appoggio all'armadio.

"Bello rivedere tutti no?" chiede sistemandosi il ciuffo.

"Belli, mi mancavano tutti, specialmente mio padre" commento sorridendo.

Ci guardiamo, senza dire niente, come sempre, mi aumenta il battito e le sue labbra mi chiamano.
Faccio due tre passi verso di lui e lui si toglie la maglia, arrivo davanti a lui e si alza guardandomi dall'alto.
Mi prende il viso e mi bacia, gli metto le mani sul collo e mi metto in punta di piedi, mi prende per i fianchi e ci giriamo per poi buttarci sul letto.
Mi bacia l'orecchio e di nuovo sulle labbra mentre mette le mani sotto la felpa facendomi i grattini sui fianchi. Si stacca e alzo le braccia così da farmi sfilare la felpa, si alza e si sbottona la camicia e in contemporanea alzo leggermente il culo così da sfilarmi i pantaloncini.
Mi alzo seduta e gli slaccio i pantaloni sempre rimanendo nel mio imbarazzo, se li toglie abbassandosi anche i boxer e mi prende le mani mettendomele dietro la testa facendomi distendere.
Mi bacia e scende lentamente lasciando dei respiri caldi dal seno fino alla pancia, mi sfila le mutande e mentre è alla ricerca delle mie labbra passa una mano nella mia intimità.

"Ti faccio sempre quest'effetto" osserva e sorride, si porta due dita sulle labbra e se le mette in bocca.

Si mette il preservativo precedentemente preso dai pantaloni e poggiato sul letto e si rimette nella posizione di prima. Sorrido per il disagio e mi bacia, la sua erezione scorre su di me e quando mi penetra lentamente mi aggrappo alle sue spalle.

"Sei mia" dice guardandomi negli occhi dove si riflette la luna.

"Sono tua" affermo e lo bacio.

Tutto si muove lento e incredibilmente piacevole da farmi roteare gli occhi, ansimo sul suo collo mentre lui è impegnato a spostare il reggiseno facendomi fuoriuscire i seni.

"Stavi aspettando il momento giusto" dico sussultando quando entra e esce.

"Non so dimmi tu a me, era il momento giusto?" chiede tra le spinte.

Prendo la sua mano e me la porto più o meno sul clitoride.

"Tu che dici?" chiedo tremolante.

Inizia a muovere il pollice sul clitoride mentre le spinte sembrano non bastarmi mai, i muscoli delle gambe sono in tensione e per calmarmi gli stringo i capelli.
Ora entrambe le mani sono sul materasso e i suoi occhi fissi su di me, lo prendo per le spalle e lo porto attaccato a me.
Entra in profondità riempiendomi completamente toccando il punto G, urlo e tiro la testa indietro mentre un brivido mi sale fino al collo.

"O mio dio" dico graffiandogli la schiena.

Le sue spinte sono piene e forti contrastando la lentezza della cosa, sono sicura che potrei venire non so quante vote in questo modo.

"Ti amo" dice piano e lo guardo l'ultima volta prima di venire facendomi tremare.

Dopo le ultime spinte viene anche lui e si butta su di me esausto.

"Anche io ti amo" dico a bassa voce accarezzandogli i capelli.

Alza la testa dal mio petto e mi bacia la pelle, l'anima.

"Tieniti a me, metti le mani qua" e mi aggrappo al collo.

Si alza leggermente e si mette davanti alla finestra con me tra le gambe di lato.
Sembro una bambina in braccio alla mamma, mi accarezza i capelli e io aspiro il profumo di noi che gli attraversa la pelle.
Tira la coperta dal letto e la mette per coprirci, mi bacia sotto il lobo dell'orecchio e lo guardo.

"Vorrei stare così per sempre" dico.

"Si può fare" dice e sorride.

"Mmh si" dico e gli do un bacio.

"Che cosa mi fai" dico ancora io

"Potrei chiedertelo io" dice ridendo.

Rimaniamo lì a guardarci, mentre le sue mani sono una sul mio fianco e una tra le mie gambe per riscaldarsi e io rannicchiata sul suo petto con una mano sul suo fianco.
Non so descrivere l'amore ma se devo dare una definizione scriverei questo.
Indescrivibile ma pieno di vita, senza dire nulla, senza fare nulla, solo amare, questa è la parola chiave.
Andrei in capo al mondo con quest'uomo, magari con un piccolino che mi da la mano e un anello al dito ma per ora mi basta così.

"A che pensi?" mi chiede spostandomi una ciocca di capelli.

"A noi" dico e mi bacia la fronte.

"tutte cose straordinarie credo" commenta e rido.

"No solo cose brutte" lo prendo in giro.

"Cretina" dice.

"So che mi ami tantissimo" affermo superba.

"Si" dice e lo prendo per le guance e lo bacio.

E' la mia vita.

Una partita sull'amore || Federico Chiesa <3Where stories live. Discover now