Ritorno e accordi

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Dopo aver raccontato tutto a mio papà è senza parole quasi quanto me, mi stringe le mani e inclina la testa a destra guardandomi.

"Tu che mi consigli? Dovrei operarmi?" chiedo al mio papà con una voce mezza rotta

"Non so amore, sei ancora giovane, dio che situazione" non sa che dire, che consigliarmi

"Lo so ma io" non finisco la frase perché non saprei che dire.

"Amore se devi soffrire io soffrirei per un intervento, so che è un rischio ma non averne e non averne tanto vale" mi avvicina e mi abbraccia.

"Io volevo un figlio" sussurro.

"So che mi farai diventare nonno" ridacchia e sorrido.

"Fede non l'ha presa bene?" chiede e mi cadono le braccia a sentire il suo nome.

"E' troppo superficiale" lo descrivo con questa esatta parole e sembra rispecchiarlo.

"Fammi indovinare, ha detto che siete giovani e che tanto c'è un'altra soluzione" ride mio padre e sono confusa.

"Tu com-" sono più confusa di prima.

"E' la classica scusa di un uomo, ci tiene, comunque se pensi di operarti fallo il prima possibile che voglio vederti in panchina ai mondiali" mi da un bacio sulla guancia e sospiro.

"Domani mattina chiamo il medico subito" prometto e lui annuisce.

Si alza e si incammina verso la porta

"Non lo aspettare sveglia, arriverà tardi" mi ammonisce e annuisco.

"Ti voglio bene papà" dico e mi sorride.

Chiude la porta e io decido di passare qualche ora da sola, mangio un pezzo di pane e mi metto a letto subito. Mi tocco la pancia e sospiro, chiudo gli occhi e immagino dei piccoli marmocchi con gli stessi occhi del padre e bravissimo nel calcio. Mi addormento e spero di riuscire ad averne.

Mi sveglio con un rumore, ma che cazzo di ore sono? Prendo il telefono e vedo 03:37, mi alzo con il batticuore e scendo le scale. Vedo Fede sul divano tutto storto che cerca di dormire facendo rumore con il divano. Mi avvicino e gli tocco una spalla.

"Federico alzati vieni di là" sussurro

"Mhh, no stai tu di là non voglio farti stare male ulteriormente" dice con la voce impastata.

"Dai alzati vieni" lo prendo per un braccio e tralascio il dolore vicino all'ovaia che si intensifica.

"No no dormi, fa lo stesso" dice piano e mi siedo per terra.

Si gira e mi guarda di sottecchi con quella poca luce che c'è.

"Che cazzo fai?" chiede a bassa voce

Mi massaggio il ventre e sospiro.

"Alzati vieni di là con me, non farmi sforzare" lo prego e mi alzo lentamente.

Si alza di scatto e mi prende per un braccio

"Che hai?" chiede e sento la sua preoccupazione nella voce.

"Mi fa male" dico e cerco di tirarlo verso le scale.

"Aspetta" dice e mi prende di peso, mi porta su e mi stende sul letto per poi mettersi dal suo lato.

E' lontano, sia fisicamente che mentalmente e mi giro dandogli le spalle.

"Mi dispiace, io non-" sussurra

"Fede stai zitto basta, non importa ormai" dico e mi tocco la pancia.

"Si invece, so che vuoi diventare mamma" parla e il senso di colpa pervade entrambi.

Allungo la mano all'indietro e lo cerco, mi prende la mano e gli faccio capire di mettersi vicino a me.
Si mette alle mie spalle e mi mette la mano dove mi stavo toccando fino a cinque secondi fa.

"Ti fa tanto male?" chiede sul mio collo e annuisco.

"Un po'" sussurro e gli accarezzo la mano.

"Anche io voglio un figlio" dice dopo qualche minuto di silenzio e giro la testa verso di lui.

"Ma avevi detto di no" il mio cuore salta in gola.

"Ho solo paura di non gestirlo e ora pure di perderti" ammette e stringo la sua mano.

"In settimana penso di operarmi e vediamo il risultato" respiro forte e chiudo gli occhi.

"In settimana? Così presto?" chiede staccandosi un po'

"Ehm si insomma pensavo che prima è meglio è" insicura di me e di quello che potrebbe dire.

"No no va bene se sei felice tu, io mi prendo qualche giorno così vengo con te" mi guarda e sorride.

"Non mi dire che non ne hai bisogno" mi ammonisce e rido.

Si allunga per baciarmi e respiriamo entrambi.

"La fortuna è che il mio cognome sta bene su entrambi" dice e ride.

Mi stacco scossa, sconvolta, non so spiegarlo, sembra un sogno.

"Entrambi?" chiedo girandomi dalla sua parte.

"Me e te" dice con tanta semplicità che mi stordisce.

"Cosa stai dicendo? Ti sei ubriacato? Hai la febbre?" chiedo e gli tocco la fronte.

"Ho un accordo" la decisione nella sua voce e nelle sue azioni di notte è strana.

"Tipo?" chiedo stranita sorridendo

"Tu mi sposi e poi facciamo un figlio" dice sorridendo.

"Scherzi?" dico alzandomi sui gomiti.

"No" e mi tira giù con un braccio.

Ciao ragazzi, scusate per l'assenza ma Wattpad non mi andava e non riuscivo ad accedere.
Spero vi piaccia questo capitolo pieno di sorprese e metterò il continuo.
XOXO <3

Una partita sull'amore || Federico Chiesa &lt;3Where stories live. Discover now