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Mi alzo due ore prima e l'ansia prende il sopravvento, mi metto un biscotto in bocca e mi lavo velocemente. Mentre l'acqua mi scorre sulle spalle mi dico che se dovesse andare male non posso farci niente ma spero che vada bene.

"Amore vado io, fammi sapere" entra in bagno il mio ragazzo ancora addormentato e gli sorrido.

"Certo, vai" lo saluto e mi vesto.

Prendo le chiavi della macchina, documenti vari e mi fiondo in macchina.
Dopo mezz'ora di tragitto mi trovo davanti al grande ospedale dipinto da poco di un bianco candido e le solite scritte verdi e rosse.

"Salve, dove deve andare?" mi chiede la gentilissima ragazza al centro informazioni.

"Ginecologia e ostetricia" dico mentre le passo le carte da sotto il plexiglass.

"Secondo piano a destra, trova una sala d'attesa, riconosce subito il reparto perché è dominato dal rosa o cuffiette colorate. La chiameranno loro" mi spiega accuratamente leggendo velocemente il foglio.

"Grazie" dico sorridendo e mi incammino verso l'ascensore.

Gioco con gli angoli dei documenti e le porte grigie di ferro dell'ascensore si aprono e balza all'occhio una grande scritta verde "Ginecologia e Ostetricia", mi incammino parallela alla linea blu che indica il percorso e arrivo in una grande sala piena di sedie blu.
Vedo passare medici e infermieri con camici rosa e per i maschi azzurro chiaro, cuffiette con fenicotteri, giocattoli o lettere sono dappertutto.
Vedo donne incinte che accarezzano la pancia, ragazzine più piccole di me che guardano compassionevoli la madre e alcune donne misteriose.

"Mancini?" sento un infermiera dire e mi alzo seguendola.

Entro in questo grande ambulatorio e mi siedo sulla sedia di fronte alla scrivania del medico.

"Buongiorno dottore" dico e mi schiarisco la voce.

"Buongiorno a lei, allora qui ho scritto che non ha le mestruazioni da due mesi circa, nessun dolore e nessuna gravidanza in corso giusto?" chiede leggendo il computer.

"Si esatto, giusto ieri ho fatto il test di gravidanza ed è ovviamente negativo, parlando di dolori no che ricordi, a parte un po' sopra l'inguine ma no ecco" spiego indicando il punto del dolore saltuario e mi ascolta attentamente.

"Ok bene allora Giulia, ti do del tu, ora facciamo un esame per vedere all'interno ovaie, utero e si insomma vorrei capire qual è il problema. E' come un ecografia ma interna, se hai la vescica piena valla a svuotare" mi indica.

"Vieni, togliti i pantaloni e le mutande, mettiti qui sopra posizionando le gambe qui sopra" mi soccorre un infermiera e mi guida dietro una tendina con una sedia accanto a il letto.

Mi svesto e mi siedo sul letto aspettando il medico, devo dire disponibile e gentilissimo.

"Ok eccomi, allora alza le gambe e mettile qua, vieni più avanti, ok bene" mi guida e mi sento 'esposta' anche se è il suo lavoro.

Sento letteralmente una presenza che 'indaga' e vedo lo schermo.

"Ascoltami, non stare rigida o a disagio perché così ci metto più tempo, stai tranquilla e tutto si risolve" mi tranquillizza e faccio un bel respiro.

"Anna vieni qua guarda" dice alla sua specializzanda e guardano attentamente lo schermo.

"Ha trovato qualcosa?" chiedo e toglie lo strumento riponendolo al suo posto.

"Si ok dai rivestiti e poi parliamo." mi dice e mi vesto più in fretta possibile.

Mi siedo nella sedia di prima e lo guardo.

"Allora Giulia bene, durante l'ecografia ho visto una ciste sotto l'ovaio, è una ciste vuota quindi con nessun liquido, immaginati insomma una pallina da tennis ma più grande. Non è la consistenza in sé che mi preoccupa ma la grandezza. E' già parecchio estesa e se si ingrandisce di qualche centimetro anche due centimetri, rischia di toccarti l'utero e darti forti dolori. Il problema non è solo questo ma ecco diventando più grande potrebbe girarti l'ovaio mettendoti in difficoltà a concepire un figlio perché gli spermatozoi magari andranno tutti in quella direzione dove non ci saranno ovuli disponibili proprio per questo problema" mi spiega e mi soffermo su poche parole.

Mettendoti in difficoltà a concepire un figlio, mettendoti in difficoltà a concepire un figlio.

Mi rimbombano nel cervello come petardi e respiro.

"Quindi cosa si può fare? Cioè ci sono cure o insomma ha capito" gesticolo con il cuore in gola.

"Intanto proviamo con la pillola anticoncezionale e vediamo se si prosciuga da sola, sennò l'ultima spiaggia è l'intervento in laparoscopia togliendola ma c'è un piccolo rischio che si tocchi l'ovaio" spiega sapiente mettendomi sul tavolo tutte le carte.

"Ma aspettando c'è anche il rischio che si ingrandisce" obbietto

"Lo so, lo so, però prima di operare dobbiamo provare a vedere se si risolve così" mi spiega e annuisco.

"Quindi, mi scusi, c'è la probabilità che io non riesca ad avere figli?" chiedo ancora una volta.

"Giulia non del tutto perché hai l'altro ovaio sano come un pesce, dipende dalla 'volontà', dalla direzione degli spermatozoi, magari in tanti vanni sul lato destro e non trovano niente e pochi vanno a sinistra ma questo non significa che tu non possa avere figli, è solo difficile" dice e mi prende la mano.

"Poi qui ci sono i meglio centri per l'inseminazioni artificiale quindi magari troviamo una soluzione, non ti buttare giù" mi incoraggia e sorrido con gli occhi lucidi.

"Grazie infinite" dico e stringo la mano.

"Di niente, ora ti prescrivo la pillola e tu vai diretta in farmacia con questo così vedono e te la danno gratis senza pagare" dice e mi porga la ricetta.

"Grazie" dico e mi alzo salutando.

Esco da quella stanza che mi stava opprimendo fino a non respirare e cammino veloce fino alla macchina. Infilo la chiave e sento un messaggio sul telefono, lo guardo e chiudo gli occhi.

Fede: ei, tutto bene? com'è andata?

Non lo posso spiegare in un messaggio, troppi fraintendimenti, troppe cose da spiegare.

Una partita sull'amore || Federico Chiesa <3Where stories live. Discover now