Giri di parole

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Dopo un mese di accortezza e ansia finalmente posso togliermi i punti, andrò da sola purtroppo perché Fede non stava bene ed è rimasto a letto.
Arrivo in reparto dopo pranzo e mi stendo sul lettino dell'infermeria, una donna giovane con il camice bianco entra nella stanza e mi sorride.

"Allora oggi finalmente togliamo questi punti fastidiosi" dice mettendosi i guanti.

"Finalmente" sorrido e lei inizia lentamente a togliermi i punti.

Dopo circa mezz'ora abbiamo finito e sono finalmente libera, saluto l'infermiera e salgo in macchina.
Arrivo a casa e salgo subito in camera da fede per vedere come sta.

"Amore come stai?" chiedo entrando in camera, non lo trovo, dove cazzo è?

Scendo di nuovo in salotto e sbuffo mentre vedo lui che rientra dalla spiaggia tutto bagnato, è da troppo che non lo vedo così.

"Sei tornata" dice scrollandosi dai capelli l'acqua salata e io rimango fissa sul torace gocciolante come i capelli, il costume attillato e alla fine mi riprendo perché lo vedo sorridere.

"Si ma non ti incantare" mi prende in giro e mi volto di spalle cercando il telefono nella borsa.

"Non lo ero" rispondo e lui ride.

"Non negare l'evidenza" dice piano avvicinandosi.

"Non sto negando niente, sono gli ormoni" mi giustifico rimanendo di spalle.

Mi attacca con la schiena al suo petto e mi bagno tutta, letteralmente.

"Ma sei scemo" dico mentre mi volto e lui scuote la testa bagnandomi il petto.

I brividi di freddo e di astinenza mi percorrono il corpo e causano delle reazioni sul mio corpo molto evidenti. Cerco di guardare altrove e di cercare di farlo vedere troppo.

"Stai pensando un po' troppo ultimamente" osserva avvicinandosi, vorrei indietreggiare ma mi è impossibile essendo attaccata al bancone della cucina.

Si attacca a me tenendomi per i fianchi e il mio petto si attacca al suo, i capezzoli turgidi appiccicati al suo petto e li percepisce anche lui. Il mio battito accelera e spero non dica qualcosa che mi faccia perdere il controllo, non riuscirei a gestirlo.

"E so anche a cosa pensi" sussurra e ansimo nel suo orecchio.

Smettila, smettila, sei malefico

"Non credo proprio" cerco di rimanere tranquilla e di rimanere nella stessa posizione.

"Il tuo corpo parla da solo" credevo che non mi beccasse cazzo.

"Ho freddo è normale" dico e lui ride.

"Anche io ho freddo" dice e fa premere la sua erezione sulla mia pancia, sospiro, è passato così tanto tempo che mi stupisco come la prima volta.

"Sei sempre una bambina" sussurra e sorride baciandomi il collo.

"E tu il solito stronzo" affermo e mi guarda negli occhi.

Spero non veda tutti i miei pensieri, dai più dolci ai più impuri, e spero che il mio respiro si regoli entro due secondi.
Si stacca e sale le scale ridendo lasciandomi lì con una sensazione di vuoto e insazietà che mi fa respirare e riprendere le staffe. E' proprio uno stronzo, sa cosa voglio e mi fa rognare per averlo.
Di tutta risposta salgo le scale e lo vedo seduto sul letto rivolto verso il bagno, poso il telefono e apro la porta del bagno, accendo la luce e per provocarlo mi spoglio. Sento il suo sguardo bruciarmi sulla schiena e poi più in basso, lentamente e da far girare la testa tolgo tutti i vestiti abbassandomi le mutande e poi scavalcarle, mi slaccio i capelli e quando sento che si sta alzando entro di corsa in bagno e chiudo la porta.

Una partita sull'amore || Federico Chiesa <3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora