Mi eri mancato

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Entro in casa soffocata dai suoi baci rudi e affamati, butto la borsa per terra e lo tiro verso di me.
Una mano è sul fianco e una mi accarezza la schiena mentre camminiamo all'indietro, sposto la sedia con veramente poca grazia e mi fa attaccare il corpo al tavolo freddo.
Gli sbottono la camicia nera rallentando la velocità, non voglio finisca tutto presto e lui, forse avendolo capito, sorride e mi bacia il collo.

"Non ho intenzione di andare di fretta" come se mi leggesse nel pensiero, socchiudo le labbra e lui mi abbassa la cerniera della gonna.

La gonna cade per terra e prendendomi per il retro delle cosce mi solleva e mi appoggia sul tavolo, gli stringo la vita con le cosce e lui infila le mani sotto la mia maglietta.

"Spogliami" sussurra mentre mi slaccia il reggiseno sotto la maglia, mi guarda negli occhi e faccio scorrere le mie mani sul suo petto provocandogli i brividi.

Gli tolgo la camicia già sbottonata e mentre la sua lingua cerca la mia gli tolgo la cintura, poi i pantaloni rimanendo in mutande. Fa scorrere le sue dita sui fianchi su e giù, mi muovo per il solletico e lui ride divertito. Mi sfila la maglia e rimango letteralmente nuda, su un tavolo, davanti a lui.
Si tuffa sul mio seno e lo bacia, butto la testa all'indietro e ansimo, mi lascia una scia di baci fino al collo e nello stesso momento ci guardiamo, intravedo il suo sorrisino dalla luce della luna che trapassa dalla grande finestra in salotto.
Fa scorrere una mano tra il mio seno fino alla parte bassa della pancia e poi più in basso, gemo quando inizia a muovere le dita sul mio punto sensibile e lui di tutta risposta infila due dita.

"Questa sensazione è quella che nascondevi ma ti ho detto che il tuo corpo non mi mente" mi dice all'orecchio e aumenta la velocità.

Tiro l'elastico dei suoi boxer e lo avvicino così da poi poter infilare la mia mano all'interno, si irrigidisce e quando lo prendo in mano si appoggia per un momento sul mio collo. Inizio a muovere la mano e raggiungiamo la stessa velocità di movimento.
I muscoli delle gambe mi stanno andando a fuoco e sta torturando con la mano e con la lingua i miei capezzoli. Passo il pollice sul suo punto debole e mi ansima sul seno provocandomi i brividi.

"Mi eri mancato" sussurro e lui mi prende per il collo e mi bacia appassionatamente.

Si abbassa i boxer e mi fa avvicinare a lui staccandomi un po' dal tavolo, mi bacia quasi dappertutto e si posiziona davanti a me.

"Aspetta" dice e si china per prendere il preservativo dai pantaloni.

Glielo tolgo dalle mani e mi guarda male, più che altro stranito dal mio gesto, e lo bacio.

"Prendo la pillola lo sai" gli ricordo e lui mi continua a guardare serio.

"Poi se non vuoi insomma prendilo è li" inizio a sentirmi insicura dei miei stessi gesti.

"Va bene" consente e accenno un sorriso.

"Poi se non v-" mi blocca baciandomi.

"Volevo ne fossi sicura, stai tranquilla" mi tiene con una mano il fianco destro e con l'altra inizia a infilarsi nella mia parte più interna.

Respiriamo all'unisono e si spinge completamente dentro di me, senza barriere, senza ansie, solo noi.
Esce piano e rientra con una forza tale da farmi piegare in due e ripete questi movimenti per quella che sembra un'infinità.

"Ti prego" la mia voce trema e quando affonda dentro di me per la milionesima volta inizia a muovere il pollice intorno al mio clitoride e inarco la schiena sentendomi al massimo del piacere.

Una mano mi arriva fino al collo e mi fa stendere sul tavolo, la mia pelle rovente viene in contatto con il marmo del tavolo, gli orgasmi sono ripetuti e uno più violento dell'altro mentre lui è chinato che mi bacia sotto il seno.

Una partita sull'amore || Federico Chiesa <3Opowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz