Uomo di casa

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Sto cucinando per una cena carina di stasera mentre penso sorridendo alla lettera di mia madre, non mi tocca la cosa però sorrido per non pensare a secondi fini.

"Ciao amore, mmh che buon profumino, vado a farmi la doccia" mi da un bacio sulla guancia.

Sorrido e apparecchio, impiatto e mi siedo versando il vino bianco in entrambi i calici.

"Sono qua giuro" ride e si siede.

Inizia a mangiare e aspetto prima di cominciare anche io così da sapere che ne pensa.

"Bellissimo e buonissimo, l'hai fatto tu?" mi chiede bevendo un sorso di vino.

"Si o almeno ci ho provato" rido mettendo il primo boccone in bocca.

"Brava" avanza il bicchiere così da fare cin cin.

Pulisce il piatto, quasi quasi non li lavo i piatti!
Metto la forchetta nel piatto e sospiro pensando a cosa dire, dosando le parole e i gesti.

"Ho letto la lettera" dico semplicemente.

"E?" mi incalza sparecchiando.

"Mi ha scritto, come pensavo, le solite cose, 'sono orgogliosa di te' , 'continua così' e cose simili, solite frasi che si dicono tutti i giorni ma non a una figlia che non senti da dieci anni. Forse me l'aspettavo" alzo le spalle e mi appoggio allo schienale.

"Questo non se lo aspettava" mi abbraccia da dietro mettendomi una mano sul cuore indicandolo.

"Questo non si aspettava niente in realtà" ammetto.

"Va bene così Giulia, va bene così, forse doveva andare in questo modo infondo" mi stringe e sospiro.

"Com'è andato l'allenamento?" chiedo mentre mi trascina sul divano.

"Bene, solito" alza le spalle.

"Sei arrabbiato con me?" chiedo dopo qualche minuto di sguardi.

"No perché?" mi domanda perplesso.

"Non lo so, sembra di si" osservo guardandomi le mani.

Mi tira per le braccia e mi fa stendere tra le gambe mettendo la testa sulla pancia e mi da un bacio sui capelli.

"No sono solo stanco amore, va tutto bene" gioca con i miei capelli e le mie guance.

"Allora vieni, andiamo a letto" mi alzo e gli prendo la mano.

"Portami in braccio" dice ridendo.

Gli giro intorno e cerco di sollevarlo come una sposa ma riuscendo a sollevarlo per 5 secondi.
Scoppia a ridere e corro su per le scale buttandomi sul letto sfatta, mette il telefono in carica e si stende di fianco a me.
Dopo un silenzio infinito sta per dire qualcosa e ci pensa più volte prima di parlare.

"Tuo padre mi ha preso per le qualificazioni dei mondiali" sospira.

Spalanco gli occhi e fatico a crederci, lo ripeto più volte nella mia mente incredula.

"Quando ti avevo chiesto che hai fatto oggi o se c'erano novità mi hai risposto di no e ora mi fai prendere un infarto?" dico ridendo.

"Non ci credo ancora" dice girandosi dal mio lato.

"Lo sai che sei bravo e anche lui" affermo ovvia e mi giro.

"Si ma, non pensavo, cioè... cazzo i mondiali" ride.

"Il mio campione" dico e lo bacio.

"Ti amo" dice e mi tira facendomi mettere sul suo petto.

"Anche io tanto" dico sorridendo e sogno lui che tira su la coppa e sorridendo gli mimo che lo amo.

Una partita sull'amore || Federico Chiesa <3Waar verhalen tot leven komen. Ontdek het nu