Dialoghi e dediche

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Non so che ore sono, sento solo qualcuno sfilare lentamente il braccio da sotto di me.
Apro leggermente gli occhi e vedo una luce chiara provenire dal mio comodino e una sagoma che controlla.

"Cazzo" sento sussurrare.

"Fede" dico ancora con la voce impastata dal sonno.

Non si gira neanche, prende il telefono e esce dalla porta.

"Allora vaffanculo" sospiro rigirandomi nel letto.

Non passano neanche 10 minuti e sento la porta aprirsi rivelando una luce troppo chiara per i miei occhi.

"Che cazzo è? Il paradiso?" sbuffo cercando di mettere a fuoco.

"Si e io sono Gesù Cristo" riconosco la voce di Spina.

"Dei bussare prima di entrare, potevo essere nuda" ironizzo mentre mi stropiccio gli occhi

"Non mi sarei stupito, ho visto uscire Fede da qui quindi" sbarro gli occhi e ride.

Alza la tapparella e mi si illumina la stanza, prendo il primo cuscino che trovo e glielo tiro facendolo dondolare.

"E' un pezzo di merda" commento mentre mi alzo per lavarmi i denti.

"Perché? Ma non ti va mai bene niente cazzo? E' da ieri pomeriggio che siete insieme" parla con tono scocciato mentre sento le doghe muoversi, si è seduto sul letto.

"Se n'è andato così" spunto dall'orlo della porta con lo spazzolino nei denti che cerco di parlare.

"Amore mio, sono quasi le nove e lui doveva già essere in campo ad allenarsi, oggi c'è la partita" guardo il telefono ed è vero.

Cazzo stava facendo ritardo all'ultimo allenamento prima della partita.
Che stupida, mi viene quasi da ridere per averlo mandato a fanculo quando ha chiuso la porta.

"Muoviti dai" dice quando chiudo la porta per lavarmi e vestirmi.

"Oggi non ci saranno per quasi tutto il giorno vero?" chiedo ad alta voce

"Verranno a mangiare e poi partiamo verso Roma così da arrivare in tempo al pre-allenamento" mi spiega

Esco dal bagno vestita e profumata che lo guardo.

"Andiamo anche noi?" chiedo un po' indecisa

"Certo, tuo padre l'ha detto chiaro e tondo" si guarda il piede infortunato

"Ah beh ok" annuisco e prendiamo l'ascensore essendo troppo pigri.

Vado in cucina e oggi ho voglia di cucinare io, consultandomi con il nutrizionista della squadra ho deciso di fare la pasta con il pesce.

"Ma scusa ci sono le cuoche perché devi cucinare tu?" mi chiede Leo sedendosi al tavolo che ha apparecchiato lui stesso.

"Mi va di fare qualcosa" dico ridendo mentre cucino il pesce.

"Strano" commenta mentre mangia un pezzo di pane.

Metto la pentola e sento la porta aprirsi, mi giro e vedo mio padre che sorride e tutti i suoi atleti dietro.

"Che buon odoree" urla Berna

"Grazie grazie" ringrazio ridendo

"Ma stai cucinando tu?" mi chiede Bonucci e annuisco.

Il tempo che si cambiano mettendosi la tuta e divisa ufficiale è pronto.

Impiatto poco per tutti perché so che l'ansia e la pancia piena non aiuta a giocare quindi.

Una partita sull'amore || Federico Chiesa <3Where stories live. Discover now