Capitolo ventisei.

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Capitolo ventisei.

LOUIS.


Louis vuole vivere tra quelle braccia. 

Lo fanno sentire al sicuro, amato. Le sue mani non vagano. Stanno ferme dove sono e lo tengono stretto al suo corpo. Harry li fa muovere sulla pista da ballo in un groviglio peccaminoso di fianchi oscillanti. 

I suoi occhi sono scuri e seducenti. Louis si ripromette di farlo suo. 

La canzone cambia ma non si muovono. È come se il DJ sapesse che vogliono stare vicini. Non che gli impedirebbe di fare ciò che stanno facendo. Appoggia la testa alla sua spalla e il corpo di Harry tiene il ritmo con il suo. 

Non sa come ha potuto dimenticare che stare con lui fosse così. Di solito contava i giorni per il loro ballo successivo, così da poterlo stringere ancora. Louis posa dei piccoli baci sul suo collo. Harry lo stringe forte e strofina il naso contro il suo orecchio. 

La mano di Louis trova il primo bottone della sua camicia, e ci gioca finché non si apre. 

Si ferma la mano e la tira via dalla camicia. Si posa la mano sul petto, proprio sopra il cuore, e Harry la tiene lì mentre appoggia le labbra a quelle di Louis.

Si stacca all'improvviso e guarda sopra alla sua spalla. Un ragazzo si fa avanti. Ha i capelli corti e un aria da "non me ne frega niente di come sono". Si lecca le labbra e guarda Harry come se fosse lui quello che se lo porterà a casa stasera. 

"Posso avere questo ballo?" chiede senza vergogna. Non vede che è con qualcuno? 

"Sono impegnato." Si gira verso Harry e la sua espressione gli dice che è dispiaciuto che li abbiano interrotto. 

"Che ne dici di un autografo o una foto?" Harry rotea gli occhi. A quanto pare la il ragazzo non capisce. Tira fuori il cellulare dalla tasca e lo passa a Louis. Lui guarda Harry con le sopracciglia alzate. Se pensa che Louis tocchi quel telefono è pazzo, figuriamoci fargli una foto a loro due insieme. 

"Niente foto, non stasera. Sono fuori per un appuntamento."

"Magari possiamo vederci dopo?" Prima che Louis possa dire qualcosa, 

Harry risponde: "È un appuntamento tipo eterno, quindi no, grazie." Il ragazzo sembra seccato e lancia un'occhiataccia a Louis. Gli dispiace, ma lui è solo suo.

Le donne gli portano da bere, ma Harry le spinge da parte. Gli dice che non accetta mai da bere da nessuno perché vuole restare sobrio. Non vuole fare cazzate. Non rovinerà questa occasione-

Harry lo riporta in pista. Chiede una serie di canzoni al DJ, la maggior parte delle quali sono sue. Canzoni che Louis ha memorizzato e sa che parlano di lui, del loro amore, e delle cose che vuole fagli e farsi fare. 

Quando l'orologio batte la mezzanotte le labbra di Harry reclamano quelle di Louis, ferme e sicure, come se avessero atteso questo momento da sempre. Sa che è così. 

"Sei pronto per andarcene da qui?" chiede contro la sua bocca. Non aspetta una risposta. Lo trascina via tra la folla urlante. Quando siamo fuori, corre alla macchina. Lo spinge contro e avvolge le sue gambe attorno alla vita di Louis. Louis lo sente armeggiare con la portiera. La pelle è fredda contro la sua schiena quando Louis si sistema sul sedile. 

"Non cambiare idea." Gli sussurra Harry. 

Non appena Harry sale in auto, la mette in moto. Louis prende la sua mano e se la mette sull'erezione, "Pensi possa cambiare idea in queste condizioni?" Louis sospira quando lo stringe appena. Esce dal parcheggio e la ghiaia schizza dietro l'auto, e poi lo porta a casa il più velocemente possibile. Louis ha i nervi a fior di pelle quando entra nel vialetto. 

Always In My Heart.Where stories live. Discover now