Capitolo uno.

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"Non amo nessuno tranne te, ma tu sei lontano e io sono qui da solo.
Allora questa è la mia vita e forse, per quanto improbabile, troverai la strada per tornare.
O forse, un giorno, mi accontenterò del secondo migliore.
E quello stesso giorno, l'inferno si congelerà, il sole si brucerà e le stelle cadranno dal cielo."





HARRY.

Un lieve russare gli ricorda che non è solo. Il peso di un corpo accanto al suo lo irrita all'istante. L'aroma di stantio di profumo indossato da un giorno intero indugia nell'aria e sulle sue lenzuola.

Le tende sono aperte e il sole brilla attraverso le finestre ampie che gli consentono di avere la miglior vista possibile e, allo stesso tempo gli assicurano la privacy di cui ha bisogno.

Quando si gira vede un viso che non ricorda. Una faccia senza nome che non gli ricorda come quel ragazzo sia finito nella sua camera d'albergo, figurarsi nel suo letto.

E' abbastanza sicuro che non si sia nemmeno preso la briga di chiedergli il nome o quale fosse il suo drink preferito.

La loro conversazione è stata fatta di sguardi, mani e labbra. Lo sconosciuto ha gli occhi chiusi ma nonostante ciò Harry è sicuro che il colore dei suoi occhi non sia azzurro. Non è mai azzurro, non quel azzurro.

Devono essere marroni o verdi, ma mai azzurri.

Dall'esterno può sembrare sotto effetto di qualche stupefacente ma Harry non ne assume, non l'ha mai affatto anche se capita che beva eccessivamente occasioni come quelle della scorsa notte. Sta solo facendo i conti con i suoi errori e fallimenti.

Ha successo quando è sul palco, ma la notte è solo.

E terribilmente spaventato all'idea di morire in solitudine,  allunga la mano per controllare l'ora. Invece, apre la galleria che contiene la sua fotografia e il pollice resta sospeso sopra il suo viso, i suoi occhi azzurri.

Quel azzurro è solo suo e di nessun'altro.

Lo rivedrà quando tornerà a casa, ma non sa cosa dirgli.

Sa che lo odia. Vorrebbe dirgli che l'odio per se stesso è un sentimento che conosce molto bene.

Gli ha rovinato la vita. Ecco cosa diceva il suo messaggio vocale.

Quello che ha salvato e conserva da sei anni. Quello che ha trasferito sul telefono nuovo solo per sentire la sua voce nei momenti più bui.

E' in grado di ripetere ogni parola piena d'odio che gli ha rivolto quando era troppo impegnato per non rispondergli. Non si è mai ritagliato un solo secondo per telefonargli e spiegargli cosa aveva fatto a loro due.

Ma aveva dei sogni, e includevano anche lui, ma non sarebbe stato d'accordo con ciò che aveva in mente. Non sta vivendo il Sogno Americano, sta vivendo il suo e basta.

La sua decisione ha distrutto ogni cosa.

Il suo ospite senza nome allunga una mano e gli accarezza il braccio. Si scosta rapidamente. Ora che è lucido non ha alcun desiderio di rappresentare qualcosa per questa persona.

"Harry." Dice con un tono di voce seducente. Quando parlano così gli si accappona la pelle. Non si accorgono di rendersi ridicoli?

Si avvolge il lenzuolo attorno alla vita, si mette a sedere e posa i piedi sul pavimento, lontano da lui e dalla sua mano vagante.

Si alza e si avvolge ancora di più nel lenzuolo, così da mantenersi in qualche modo coperto. Non dovrebbe importargli, ma è così- Lo ha visto al buio, ma non concederò un'altra occhiata a lui o alla sua fotocamera.

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