Capitolo cinque.

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Capitolo cinque.

HARRY.


Guidare in città la notte scorsa è stato un errore. Fermarsi davanti a casa Tomlinson un assoluto errore di giudizio.

Avrebbe dovuto starsene fuori città, dove almeno avrebbe potuto prendere una suite con spazio a sufficenza per muoversi. Ha bisogno di camminare un pò e pensare.

Pensare a cosa farà quando lo rivedrà. Vuole solo guardarlo, vedere come è cambiato il suo volto, vuole guardare di nuovo ogni dettaglio del suo volto e imprimerselo nella memoria.

Ha bisogno di sapere che è felice, che lui non è altro che un ricordo insignificante per Louis.

Ma è un illusione, e Harry lo sa.

Sa che un amore come il loro non è paragonabile, il modo profondo in cui si sono amati seppur fossero dei ragazzini, volevano avere un bambino.

E' ancora li da qualche parte dentro di lui, la sua parte ancora profondamente innamorata di lui e non si vergogna ad ammetterlo.

Vuole illudersi di non avergli fatto così male quando è uscito da quella porta.

Magari compra la sua musica per dire di averlo conosciuto tanto tempo fa. Se lo è immaginato spesso in coda al negozio di alimentari, con in mano People o Rolling Stone con lui in copertina.

Vuole pensare che abbia letto gli articoli e abbia capito che parlava di lui senza dire il suo nome in modo esplicito. Non c'è mai stato nessun altro dopo di lui, ne prima di lui e allo stesso modo non esiste un Harry prima di lui o dopo di lui, c'era solo Harry durante Louis.

Vuole pensare che abbia creato una playlist sul suo ipod con tutte le canzoni che parlano di lui, che sappia che non ha mai smesso di amarlo.

Si batte i pugni sulla testa, "Sei davvero stupido, Harry. Non gliene frega un cazzo di te. L'hai lasciato e abbandonato, non hai risposto alle telefonate per non sentirla piangere"

Deve uscire da quell'hotel, perché stare lì gli ricorda la notte in cui hanno fatto l'amore per la prima volta e la cosa lo sta facendo impazzire.

Indossa il casco prima di arrivare alla hall e schizza oltre la porta, evitando la receptionist.

Accellera per le strade secondarie prendendo le curve più rapidamente di quanto dovrebbe, superando auto che vanno troppo lento e sfrecciando accanto a un autobus pieno di bambini.

Brad e Harry di solito guidavano troppo veloci e bevevano. Erano così stupidi.

Era abituato a baciare Louis mentre guidava, e quando era lui a guidare gli permetteva di mettersi a cavalcioni su di lui per poterlo sentire contro il suo corpo.

Le estati calde passate nel retro del furgone a guardare le stelle, tenendolo tra le sue gambe con le braccia avvolte intorno a lui.

Gli aveva promesso che lo avrebbe amato per sempre, che non l'avrebbe mai lasciato.

Rallenta ed entra in un parcheggio. Deve calmarsi.

Guidare come un idiota non risolverà nulla. L'ultima cosa che vuole è il suo nome sui giornali perché si è comportato in modo imprudente.

Ha lavorato duramente per tenere la sua immagina pulite, niente errori.

Quando solleva lo sguardo nota che è all'Allenville Museum, un posto dedicato agli sport delle scuole superiori.

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