Capitolo nove.

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Capitolo nove. 

HARRY.

Ho una figlia. Ho una figlia. Ho una figlia.

E' la sua mente che ripete questa frase come un mantra impedendogli di chiudere occhio. Ha pianto. Ha pensato su come agire. E poi ha pianto di nuovo per aver mandato tutto a puttane.

Si è fatto un giro sulla sua moto fino a finire nel posto luogo dove ha passato più tempo. 

Casa di dei genitori di Louis. 

Prima che entrasse al college, quando andavano a scuola insieme Harry passava un sacco di tempo a casa dei genitori di Louis.  Lui lo aiutava con la filosofia e Harry aiutava Louis con la matematica o facevano da baby sitter alle sorelle piccole di Louis. 

Quando i suoi genitori andavano alla casa al lago durante il weekend, Johanne gli permetteva di fermarsi a dormire a casa loro. La cosa è durata poco però, più andava avanti con il college e più erano i weekend in cui si fermava per studiare. Poi poco prima che decidessero di avere un bambino Louis aveva trovato una casa piccola e modesta vicino a quella dei genitori. 

Harry tornava lì solo nei weekend mentre il resto della settimana lo passava al college. Non ha mai avuto il tempo di viversi la quotidianità con Louis.

La strada gli è familiare e quando attraversa il giardino lascia andare un sospiro di sollievo.

La macchina di Louis non c'è e nemmeno la vecchia macchina di famiglia,  probabilmente sono tutti a lavoro, le gemelle e Anne a scuola, quindi ne approfitta per sedersi sugli scalini di legno cigolanti e guardarsi intorno.

Su quel terrazzo di notte, quando i genitori di Louis partivano per il fine settimana con le sue sorelle ci ha fatto l'amore con Louis tante di quelle volte che nemmeno le ricorda. Ci sono dei fiori sul bancone, non quelli che Louis comprava a sua madre ogni domenica. Sono delle piccole piantine con dei fiori rossi qua e là.

Si siede al solito posto. Con le dita traccia il cuore con incise le iniziali di Louis e le sue disegnato su uno degli scalini in legno. Le hanno fatto insieme dopo il ballo del quarto anno. Quella sera ha capito che avrebbe voluto quel ragazzo per sempre nella sua vita, e non ha mai avuto paura di dirglielo.

Finchè non lo ha lasciato, quando invece avrebbe dovuto impacchettare le sue cose e portarle nel suo furgone. Louis sarebbe stato felice di scappare insieme.

Si chiede se a Louis sarebbe piaciuta Los Angeles.

Oppure sarebbe potuto rimanere, gestire la sua musica nel Beamount e andare in tour solo quando era necessario. Questa sarebbe dovuta essere la sua vita, come l'aveva progettata.

Con Louis, con Anne, con i suoi amici di sempre.

Si asciuga le lacrime facendosi piccolo piccolo tra quegli scalini. Vorrebbe tornare a casa, che nel suo caso significano solo due braccia che lo stringono e due occhi blu che lo tormentano da tutta la vita.

"Cosa ci fai qui?" Si gira e vede Zayn che cammina verso di lui.

"Potrei chiederti la stessa cosa."

"Sei tu l'estraneo qui."

Harry annuisce. "Dove sei stato Harry?"

Beh questa è una domanda da un milione di dollari, perché se guardasse la Tv o leggere le riviste mentre sei in attesa di pagare il conto al negozio locale, saprebbe dove è stato.

Ma Zayn non è mai stato tipo né da leggere i le riviste e da guardare la televisione. "Dovresti essere un po più specifico." Risponde mentre getta la bottiglia di birra vuota che si è bevuto in meno di un minuto, nel cestino. Zayn afferra una birra dalla sua borsa e la apre.

Always In My Heart.Where stories live. Discover now