Capitolo 39

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Grace fu dimessa due giorni dopo, si sentiva ancora un po’ indebolita ma le sue condizioni erano nettamente migliorate in seguito alle cure ricevute. Ritornò a casa con suo padre, accompagnata da Jeremy e da zia Sarah. La donna, in seguito alla strana telefonata di quest’ultimo, aveva poi provato a chiamare sua nipote per sentire semplicemente la sua voce e non ottenendo risposta aveva tentato più volte di chiamare al negozio. Dopo vani tentativi aveva richiamato Jeremy, il quale si era trovato costretto a dirle parte della verità, ossia che Grace non si era sentita bene ma che non era nulla di preoccupante. Sarah, nonostante le proteste del giovane, aveva costretto Susan ad accompagnarla a Brisbane, avendo intuito che fosse successo qualcosa di ben più grave.

«Resta da noi, zia Sarah,» la implorò Grace, «abbiamo posto. Perché vuoi andare in hotel?»

«Lo sai bene, tesoro mio» rispose la donna, lasciando sottintendere il rapporto burrascoso con suo fratello.

«Perché non deponete l’ascia di guerra? Quando la finirete tu e papà di portarvi rancore? A cosa serve?» esplose Grace dinanzi ai presenti.

Sarah volse lo sguardo alla finestra, mentre Christopher chinò la testa.

«Calmati, amore! Vieni, devi riposare» la spronò Jeremy invitandola a raggiungere la sua camera e mettersi a letto.

«Tu resterai con me, vero?» gli chiese Grace non appena lui le sistemò le lenzuola dopo averla aiutata a cambiarsi.

«Non questa notte, non voglio infastidire tuo padre.»

«Ma io ho bisogno di un dottore!» protestò scherzosamente Grace, facendolo sorridere.

«Mh! Quindi non è me che vuoi!?» la punzecchiò Jeremy.

«Sì, perché il mio dottore sei tu.»

«Quanto sei furba!» esclamò lui divertito da quell'aria da bambina che le illuminava il viso.
«Resterei con te molto volentieri ma, davvero, non voglio mettere in difficoltà tuo padre. Per qualsiasi cosa, però, tu chiamami e io correrò da te» le disse, per poi chinarsi e lasciarle un bacio sul naso, provocando un disappunto nello sguardo accigliato di Grace.

«Cosa c'è?» le chiese sorridendole a pochi centimetri dalle labbra ma stando ben attento a non sfiorarle. Voleva assolutamente provocarla.

«Mi lascia così, dottor Winter? Senza nemmeno un bacio decente?»

«Come può chiedermi di baciarla, signorina Path? Le ricordo che è fidanzata e lui è tanto tanto geloso, e non sarebbe nemmeno corretto. Non è d'accordo con me?» la prese in giro Jeremy non discostandosi comunque da lei.

«Davvero sei geloso di me?» sorrise Grace.

«Non io. Il suo fidanzato.»

«Allora gli dica che può star tranquillo, perché lo amo tanto tanto e non lo tradirei mai!»

«Nemmeno lui, perché è tanto tanto innamorato di questo viso e di queste labbra» sussurrò Jeremy sfiorandogliele con le dita.

«Soltanto?»

«No. Anche di questo cuore di cui avrò cura come fosse il mio» aggiunse lui portando la mano sul petto di Grace. «Perché senza di esso non batterebbe nemmeno il mio.»

Emozionata da quelle parole, Grace lo attirò sulla sua bocca. Si lasciarono andare ad un bacio dolce, delicato, accarezzandosi reciprocamente con le labbra, unendo i loro respiri, donandosi solo a quel modo non potendo per il momento andare oltre. Ma a loro bastava: l'essere insieme, lo stare vicini, era già un immenso dono d'amore.

*******

Quella sera, dopo cena, fu proprio Christopher a chiedere a Jeremy di rimanere, aveva paura che sua figlia potesse stare di nuovo male.
Quando fece per sistemarsi sul divano in salotto, Christopher lo invitò a riposare in camera con Grace, così che l’avrebbe tenuta costantemente sotto controllo.

🌺 La rosa dell'inverno 🌺Where stories live. Discover now