Capitolo 32

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Nei giorni successivi all’episodio accaduto settimane prima alla Find Your Time, quando Christopher aveva messo a soqquadro il suo piccolo mondo, spesso gli erano presi attacchi di panico costringendolo a portarsi una mano al petto, come se quel gesto lo aiutasse a far rallentare i battiti del cuore. Non aveva detto nulla a Grace per non allarmarla, per far sì che andasse per un po’ a Cairns da sua sorella. In realtà, Christopher ne soffriva già da un po’ ma, dietro il dolore per la perdita di sua moglie, riusciva a nascondere quel suo malessere. Ed era successo anche quel giorno, poco prima che sua figlia si precipitasse nel negozio, riprendendosi in tempo. Alla vista del dottor Winter, infatti, aveva sperato che quest’ultimo non si accorgesse del suo stato e, prima borbottando di non aver bisogno di un medico, aveva poi detto a Grace di sposare Steve. Nonostante il ragazzo non gli fosse mai andato a genio, Christopher era molto più preoccupato del fatto che sua figlia potesse rimanere sola se a lui fosse successo qualcosa. Per quanto Steve non era l’uomo che avrebbe voluto vedere al suo fianco, era comunque un bravo ragazzo, e se lei ne era innamorata non si sarebbe opposto ad un eventuale matrimonio. Se in quei due anni non si fosse lasciato andare, avrebbe però sicuramente capito che il cuore di sua figlia non batteva più per quello che allora ancora era il suo fidanzato.
Un paio di giorni dopo la partenza di Grace, Steve era entrato nel negozio con l’intento di parlare con Christopher di sua figlia, nonostante lei lo avesse rifiutato e addirittura lasciato. L’uomo si era meravigliato di vederlo lì, Grace gli aveva comunicato, proprio prima di partire, la fine del suo lungo, e ormai apatico, fidanzamento. Steve gli aveva dato dapprima l’impressione di non volersi arrendere a quella scelta, sembrava quasi fargli pena con quell’aria afflitta e sconsolata, ma quando la situazione gli era parsa una messa in scena bella e buona – “Non sai proprio recitare, Steve!”, aveva pensato tra sé Christopher – aveva cominciato a tremare al pensiero che Grace potesse ricadere nelle braccia del ragazzo qualora fosse venuta casualmente a conoscenza dei suoi malori. Ed in quel momento aveva deciso di fare qualcosa per se stesso e per Grace, contattando la dottoressa Anderson che anni prima aveva avuto in cura sua moglie. La visita non aveva riscontrato alcuna anomalia cardiaca, ciò che attanagliava Christopher era soltanto l’immensa preoccupazione nei confronti di sua figlia che gli portava attacchi di panico.
Ma la visita non era finita lì; la dottoressa Anderson passava quotidianamente a trovare il suo paziente al negozio per tranquillizzarlo e tra una chiacchera e l’altra, tra un caffè nel retro bottega o un succo d’arancia, tra i due era scattato un qualcosa di cui si resero conto ben presto entrambi di non poterne fare a meno. Nessuno dei due, però, aveva il coraggio di confessarsi all’altro; purtroppo non erano più giovanissimi da rischiare una delusione e, da parte sua, Christopher pensava a cosa avrebbe potuto poi dire a Grace: che si era innamorato di un’altra donna? Come avrebbe reagito sua figlia? Non riusciva e non voleva pensarci.
In effetti, al suo ritorno Grace si era resa conto che suo padre le nascondesse qualcosa, il suo carattere burbero aveva lasciato posto ad una pacatezza celata da anni, e ne aveva avuto conferma durante la cena con Jeremy, ma non aveva fatto domande, ringraziando semplicemente il Cielo nel vedere suo padre finalmente rilassato. Christopher, dal canto suo, avrebbe fatto di tutto per vedere la sua piccola Grace di nuovo allegra e sorridente, non l’avrebbe più abbandonata e ora sperava che il dottor Winter lo aiutasse a contribuire alla sua felicità. Forse avrebbe trovato anche il coraggio per ammettere i suoi sentimenti, nati così all’improvviso ed inaspettati, per Rebecca.

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Il giorno seguente, Grace e Jeremy si concessero la giornata tutta per loro. La ragazza, però, passò al negozio per dare il buongiorno a suo padre che, al suono del campanello appeso sulla porta, corse al bancone rimanendo impalato trovandosi davanti sua figlia. Se mai fosse andata nel retro bottega vi avrebbe trovato Rebecca con una tazza di caffè fumante tra le mani e le sarebbe sicuramente venuto un colpo pensando che lui stesse male. Per fortuna Grace si limitò solamente ad abbracciarlo per poi andar via con Jeremy che promise all’uomo di rivedersi quella sera.

Si diressero fuori città, era una calda giornata di fine estate e decisero di trascorrerla al mare. Sdraiati sulla spiaggia non poterono fare a meno di pensare a quei giorni trascorsi lungo la costa del Queensland, il sorriso di Grace attirava Jeremy sulle sue labbra come un'ape è attratta dal miele. Lui non smise un attimo di osservarla, si perse nei lineamenti del suo viso, nelle curve delicate e quasi perfette del suo corpo ricoperto da un costume che la fasciava al punto giusto, nulla di succinto che avrebbe potuto mandare in escandescenza i sensi del povero dottore. Eppure, dinanzi a quelle occhiate indiscrete Grace avvampava, provocando in Jeremy delle risate sommesse che finivano per smorzarsi non appena lui si precipitava a baciarla.

Pranzarono in un piccolo ristorante che affacciava su una delle numerose baie, mentre nel pomeriggio raggiunsero il Saint Jules presentandosi mano nella mano all’accettazione facendo trasalire Mary. La donna non si accorse subito della loro presenza, cioè che si trattava per l’esattezza del dottor Winter, e quando lo vide con la mano intrecciata a quella della ragazza, con un sorriso sornione sulle labbra, quasi le prese un colpo. Ma la felicità sul volto di Jeremy, finalmente, non poté impedirle di versare qualche lacrima di gioia per quel ragazzone dal cuore d’oro. Poiché non poteva permettersi di lasciare la sua postazione, ed essendoci un via vai di persone, Jeremy le promise che sarebbe andato a trovarla a casa, insieme a Grace, non appena sarebbe tornato a Brisbane.

«Ah, ci conto, dottor Winter. Non vedo l’ora di sapere come abbia fatto questa bellissima ragazza a scioglierle il cuore» esclamò Mary ancora incredula ma felice.

Dopo cena, Christopher di nuovo rassicurò sua figlia che da solo sarebbe stato bene, anzi, le disse che sarebbe andato in piazza per passare il tempo con alcuni amici e prendere una boccata d’aria, cosa alquanto inusuale che lasciò Grace sbigottita. In realtà, approfittando dell’assenza di quest’ultima, sicuro che avrebbe passato di nuovo la notte da Jeremy, aveva già proposto a Rebecca di fare un giro sulla costa, lontano dal paese e da occhi indiscreti.

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«Mio padre non me la conta giusta» sbottò Grace, una volta rincasati nell’appartamento di Jeremy. «Mi sta nascondendo qualcosa, è strano, è diverso… Non è il solito Christopher, sembra che si sia inghiottito questi ultimi due anni trasformandosi.»

«E ti dispiace?» le chiese Jeremy, cingendole nell’intanto la vita e lasciandole scie di baci sul collo.

«No, ma… è strano, ecco!» rispose Grace che già stava perdendo lucidità.

«Anche tu sei riuscita a trasformare me, ero chiuso in me stesso e mi hai reso di nuovo un uomo vivo» sussurrò Jeremy con la bocca sulla sua spalla.

Grace sorrise e senza dire più nulla lasciò che il suo bel dottore le sfilasse le spalline del vestito facendolo cadere ai suoi piedi. Si voltò e le loro labbra si cercarono subito, assetate e affamate di un amore che cresceva ogni giorno di più. Jeremy l’aiutò a distendersi sul letto, la guardò prima di sdraiarsi su di lei ed amarla con una passione sempre più irrefrenabile.

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🌺 La rosa dell'inverno 🌺Where stories live. Discover now