Capitolo 33

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Jeremy fu svegliato da un improvviso riverbero che gli si puntò sulle palpebre. Non ci fu bisogno di aprire gli occhi per vedere e capire la situazione intorno a sé. Sorrise di rimando ascoltando il respiro ancora dormiente di Grace, avvertendo la sua mano posata leggera sul suo fianco, percependo i loro corpi nudi non più avvolti dalle lenzuola per ripararsi durante la notte dall’aria fresca del climatizzatore, e sorrise per questo pensando all’imbarazzo di Grace non appena si fosse svegliata e si fosse accorta che la stava osservando. Gli piaceva così tanto quel suo essere pudica che la faceva arrossire in volto ma che le faceva fremere la pelle ogni volta che lui l’accarezzava anche solo con uno sguardo. In realtà, dopo aver fatto l'amore, la sera prima, si erano rivestiti, seppur solo con la biancheria. Si erano poi svegliati durante la notte amandosi di nuovo, ancora, fino a crollare senza pensare a rivestirsi.

Jeremy ricordò che mancavano poche ore e sarebbe dovuto ripartire per Sidney, allora aprì gli occhi per godersi davvero, ancora per poco, la vista di quella donna meravigliosa che dormiva accanto a lui, che gli aveva riacceso il cuore, che gli aveva ridato vita. Le accarezzò dolcemente una guancia spostandole una ciocca di capelli sulle spalle. Fu quel movimento a svegliare Grace, anche se in realtà non era più nella fase più pesante del sonno, per cui si sarebbe destata al minimo movimento o rumore. Aprì gli occhi, però, ancora leggermente frastornata e, percependo la mano calda di Jeremy sul suo viso, lasciò che lui la coccolasse ancora un po’. Quando finalmente prese lucidità, strabuzzò gli occhi cercando inutilmente il lenzuolo per coprirsi ma che Jeremy aveva letteralmente spinto ai piedi del letto. La risata soffocata di lui e l’imbarazzo la portarono istintivamente a “nascondersi” spingendosi contro il corpo di Jeremy che ne approfittò per stringerla a sé e sprofondare il suo viso nel collo di lei che sapeva ancora di quei baci che le aveva lasciato qualche ora prima.
Grace si rilassò per poi staccarsi quel tanto da guardarlo negli occhi e augurargli il buongiorno.

«Dobbiamo già andare?» chiese lei con tono afflitto.

«Abbiamo ancora un’ora e mezza prima di alzarci» rispose Jeremy accarezzandole i capelli e sorridendole maliziosamente.

Anche lei sorrise al pensiero di non doversi ancora separare dal suo dottore che non perse tempo a spostarsi sopra di lei infuocandole la pelle con i suoi baci ed incastrandosi a lei con la perfezione di due tessere di un puzzle.

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Grace accompagnò Jeremy all’aeroporto, salutarsi per la seconda volta prima di un lungo distacco non fu facile. Lui non smetteva di baciarle le mani e accarezzarla e lei lo guardava così persa che nessuno avrebbe potuto dire che quei due non fossero perdutamente innamorati.

Mentre camminavano verso il gate destinato al volo per Sidney, a Jeremy colpì un ciondolo intravisto nella vetrina di un negozio. Chiese a Grace di attenderlo due minuti e quando fu di nuovo da lei le porse un pacchettino accompagnato da un sorriso. Lei lo scartò e all'interno del piccolo astuccio trovò una collanina con un ciondolo che rappresentava una rosa.

«Non ti ho ancora regalato nulla, questo è solo un piccolo pensiero e quella rosa mi ha colpito molto» disse Jeremy.

«È molto bella, grazie! Me l'allacci?»
Grace gliela porse e si voltò affinché lui gliela mettesse al collo.

«Sei la mia rosa... una rosa fiorita in pieno inverno» esclamò Jeremy appuntandole la collana.

Grace lo guardò non capendo il pieno senso di quella frase.

«Le rose non fioriscono d'inverno,» precisò lui, «ma ce n'è una speciale che è fiorita nell'inverno della mia vita. E quella rosa sei tu!»

A Grace vennero le lacrime agli occhi per quella improvvisa e inaspettata dichiarazione.
«Ti amo, amore mio!» esclamò, buttandogli le braccia al collo.

🌺 La rosa dell'inverno 🌺Where stories live. Discover now