"Ciao Amanda, tutto bene?"

"Ciao T/N... Sono sconfortata!" - La sento sospirare, mentre Elizabeth si allontana di poco da me e inizia a spogliarsi lentamente. Io deglutisco e cerco di non perdere il mio controllo. - "Ho delle fatture da controllare che non tornano ed io non ne ho proprio voglia di stare là a controllare tutto. Avevo bisogno di sentire una voce amica..."

"Ma posso chiederti perché sei tu che devi controllare queste cose? Visto che non quadrano, la responsabilità non è di chi apre gli ordini di carico?"

"Dovrebbe essere così... Peccato che colei che dovrebbe occuparsene fa finta di non sapere mai niente e quindi mi devo cimentare io a controllare tutte queste cose. Ti giuro io mi sto esaurendo e non ne posso proprio più..." - Mentre Amanda mi raccontava le sue disgrazie, la mia attenzione era completamente catturata da Lizzie che si stava lentamente levando le mutandine, rimanendo completamente nuda ai miei occhi. Mi sono schiarita la voce e mi sono messa più composta sulla sedia, cercando di non perdere la concentrazione sulla telefonata.

"Io comunque rimango dell'opinione che ci stanno prendendo per il culo. Non è possibile..." - Lizzie si posiziona dietro di me e le sue mani iniziano scivolare lungo il mio corpo e le sue labbra si posano dapprima poco dietro l'orecchio per poi scendere lungo il mio collo. - "...Non è possibile che stia diventando così pesante la situazione. A me sembra che là dentro chi non fa niente viene premiato, mentre chi si fa il mazzo dalla mattina alla sera viene sommerso di lavoro e gli viene detto pure che non fa niente."

"Ma davvero eh... Sono proprio stufa di questi giochetti che fanno. Comunque... Tu a che ora spegni?"

"Spengo alle 14.00 così lascio più o meno tutto in ordine. Amanda ti dispiace se ti lascio che... che devo fare una chiamata?"

"Vai pure... Ci sentiamo più tardi okay?"

" A dopo Amanda..." - Butto il telefono sulla scrivania e vedo Lizzie staccarsi da me. - "Ti stavi divertendo a torturami?"

"Può essere..." - Mi fa l'occhiolino e nemmeno il tempo di realizzare quello che stavo facendo, che l'ho baciata e ci siamo dirette in camera da letto. Mi leva la maglietta e mi sorride. - "Non dovresti lavorare?"

"Ti importa?"

"Assolutamente no!" - Ride e prende il mio viso tra le mani e ci baciamo. Una mano lentamente percorre il suo corpo completamente nudo sotto di me. Scendo a baciarle il collo e mi soffermo su un punto lasciandole un piccolo segno rosso. - "Spero per te che vada via, altrimenti div..." - La sento gemere quando le mie dita stringono i suoi capezzoli.

"Dicevi?" - Le sussurro spostando le mie labbra vicino al suo orecchio.

"Ti odio..."

"Anche io ti amo!" - Le mordicchio la pelle sotto il suo orecchio destro e scendo con le labbra fino al suo seno dedicandomici con tutta la calma del mondo.

"Ti prego!"

"Ti prego cosa?" - La mia mano destra le accarezza l'interno coscia fino ad avvicinarsi alla sua intimità. Dalle sue labbra uscivano solo gemiti e sospiri ed era chiaro che non ero l'unica eccitata da morire. - "Elizabeth, ti prego cosa?"

"Ti voglio T/N, con tutta me stessa..." - Sorrido soddisfatta, scendo con le mani accarezzandole le gambe e poi l'interno coscia, con le labbra invece scendo sempre più giù.

THE NIGHT WE METWhere stories live. Discover now