[ 007 ] brainshakes

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capitolo settebrainshakes

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capitolo sette
brainshakes

          Ringo cantò dolcemente le note di 'Hungry Eyes' di Eric Carmen, che stava risuonando nella piccola tavola calda, fermandosi solo quando Steve tornò al loro stand con due frullati in mano

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          Ringo cantò dolcemente le note di 'Hungry Eyes' di Eric Carmen, che stava risuonando nella piccola tavola calda, fermandosi solo quando Steve tornò al loro stand con due frullati in mano.

"Ok che sei nuova, ma è imperdonabile che tu non sia mai venuta a Brainshakes," sorrise brillantemente, facendo scivolare uno dei milkshake verso di lei.

La testa di Ringo si inclinò con curiosità per l'assoluta luminosità del suo colore: blu neon, con un'ampia cucchiaiata di crema in cima. "Sembra che ci sia una palla da discoteca in questo bicchiere," ha scherzato, dirigendo la cannuccia verso la bocca e bevendo un piccolo sorso.

Steve osservò attentamente la sua reazione, bevendo un sorso del suo identico frullato.

"Woah," disse Ringo, con gli occhi sbarrati mentre si allontanava. "In realtà è buono." "Vedi quanto sarebbe più facile la vita se mi ascoltassi?" Alzò le sopracciglia, sorseggiando il suo frullato, provocando una risatina da parte di Ringo.

Sorrise al suono della sua risata, felice di vedere che ora non era così giù come lo era stata poco tempo prima.

Quando Steve si rese conto che Ringo era sconvolta, non sapeva come reagire. Ma questa sembra che sia stata l'opzione giusta più giusta, perché era dove anche lui sarebbe sempre andato per sentirsi meglio.

"Allora," iniziò esitante, alzando lo sguardo dal suo frullato per incontrare i suoi occhi. "Chi era?"

Lei rabbrividì visibilmente, ovviamente non volendo parlarne ma rispondendo comunque. "Daniel Ashford." Steve sospirò, conosceva bene quel nome, lo sapevano tutti a scuola. I due non erano mai andati d'accordo dai tempi delle scuole medie, dato che Daniel era geloso delle capacità atletiche di Steve e Steve ne approfittava per usarlo come una spinta per alzare sempre di più il suo Ego.

"Lo chiamavo Daniel Assford," disse, alzando le labbra al nome. "Il suo alito puzza di culo," ridacchiò. "Se ti fa sentire meglio, domani potrei accidentalmente danneggiare la sua macchina," Steve le fece l'occhiolino, sfidandola a sorridere, cosa che fece.

Slow Ride, Steve Harrington¹Where stories live. Discover now