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capitolo quattro uno spasmo
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Dopo che i ragazzi avevano spiegato a Ringo di aver legittimamente trovato una ragazzina nel bosco, vestita come tale, lei stava ancora una volta camminando su e giù per il seminterrato, cercando di decidere cosa fare.
Mentre lo faceva, i ragazzi erano impegnati a chiedere alla ragazzina di ogni piccola cosa che gli veniva in mente. "Dove sono i tuoi capelli? Hai il cancro?" chiese Dustin, facendo girare la più grande del gruppo con gli occhi sbarrati. "Che diavolo, Dustin! Sta' zitto!" Lei lo rimproverò, e lui indietreggiò imbarazzato.
"Sei scappata?" intervenne Lucas, i suoi occhi guizzavano tra i tre ragazzi ogni volta che uno faceva una domanda.
"Non possiamo dirlo a tua madre, perché così saprà che eri fuori casa," borbottò Ringo tra sé, torcendosi le mani. "Ma d'altra parte, potrebbe probabilmente aiutarla."
"Sei in qualche guaio?" Mike ignorò le divagazioni dei cugini. "È sangue?" Lucas sussultò. "Sangue?!" gridò Ringo, voltandosi e spingendo da parte i ragazzi per guardarla. "Oh mio dio sangue, e se fosse una fuggitiva? Non puoi fidarti dei bambini di questi tempi, sai? Ho letto sui giornali di questo ragazzo che ha ucciso la sua famiglia. Oh mio dio, e se ospitassimo un assassino?! "
"Smettila!" Mike ha colpito il bicipite di Ringo, "la stai facendo impazzire!" "Ma io sono già impazzita!" Ringo lo colpì di rimando, la metà di quanto aveva colpito lui.
"Scommetto che è sorda!" chiamò Dustin, sporgendosi in avanti per dimostrare la sua teoria e schiaffeggiandogli le mani.
Quando lei indietreggiò, lui si appoggiò allo schienale e guardò il resto del gruppo, "va bene, non è sorda."
"Va bene, basta così, va bene?" Mike ha interrotto tutti, assumendo il ruolo di leader del gruppo. "Ha solo paura e ha freddo." Mike si precipitò al cesto della biancheria vicino alla lavatrice, mentre Ringo si sentiva in colpa per la sua ansia. "Oh mio dio, probabilmente ha fame, vado a prendere qualcosa!" Sgorgò, correndo verso le scale salendone due alla volta.
