Sorpresa

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I giorni scorrevano lenti, come gocce d'olio.
Le giornate erano ripetitive, fredde e vuote.
Studio, fisioterapia, visite.
Poi studio, altra fisioterapia e ancora visite.
E così via a roitetersi ad oltranza.

Arrivò però pasqua e le grigliate in famiglia mi misero di buon umore, sul mio volto tornò il sorriso.
Trascorsi una Pasqua ed una pasquetta meravigliosa in famiglia, c'era mia madre e mio fratello Daniele, non avrei potuto desiderare di meglio, beh forse qualcosa si, ma in quella mattinata soleggiata mentre ridevano e magiavamo agnello mia madre richiamò la mia attenzione.

《Hey matti, perché non inviti Christian qui? Così lo presenti》
Non sapevo se essere felice o imbarazzato alla follia.
Le punte delle orecchie mi bruciavano ed era ovvio che fossi arrossito, tutta la pelle del viso mi pizzicava.

Mio fratello Daniele aguzzò lo sguardo nella mia direzione.
《Chi devi presentarci?》chiese guardando prima me e poi mia madre.
Lei alzò le mani come a dire di non voler rispondere, allora rivolse la sua attenzione nuovamente su di me.
Daniele ora mi stava guardando facendo gli occhi da cucciolo di cane bastonato e così dopo aver tratto un bel respiro risposi:
《...il mio ragazzo》

In quella stessa giornata mi ero allontanato dalla tavola, dopo aver finito di pranzare, Daniele era rimasto sbigottito, tutti sapevano che fossi eterno... però poi mi sorrise e con un pollice alzato mi diede il suo assenso, non aveva alcuna voglia di allontanarsi da me per questo e lo apprezzati tantissimo.

Chiamai Christian e gli spiegai il tutto sentivo la sua voce gioiosa e se chiudevo gli occhi, anzi che vedete la spettacolare vista che offriva la visuale dalla mia terrazza, potevo vedere il suo volto illuminato dalla gioia.
Il giorno dopo sarebbe arrivato da me, avrebbe preso l'aereo, così da arrivare prima possibile.

Quella notte quasi non riuscivo a dormire, per quanto fossi agitato.
Lo scrissi anche a Christian, mi rispose che mi sarebbe stato appiccicato da quando sarebbe arrivato fino a quando non sarebbe ripartito, mi diede la buona notte con un audio nel quale diceva quanto mi amasse e lo ripeteva infinite volte ed io con le cuffiette lo riascoltai altrettante volte, prima di decidermi a dormire.

La mattina dopo ero già all'aeroporto con mia madre, la sala era grande e gremita di gente, continuavo a far guizzare lo sguardo tra la folla per poi abbassarlo verso il telefono.
Christian era sceso e stava ritirando le valigie.
《Teso?》Domandò mia madre, voltandomi trovai la sua tipica espressione, di quando sta per scoppiare a ridere, ma riesce in qualche modo a trattenersi.
《Un po'》ammisi.
Mi cinse le spalle con un braccio.
《Sono così orgogliosa di te e lo sai, ma sono altrettanto felice che hai trovato la persona giusta, ora...》mi afferrò il polso.
《Smetti di mangiarti le pellicine e fai un respiro profondo》

Obbedì al rimprovero e cercai di calmarmi.
Vidi Christian in lontananza, sorrisi agitato e mi stracciai.
Era come se avessi messo radici, non riuscivo più a muovermi.
《Vai da lui》mi suggerì mia madre.
La sentii fare un passo indietro e riuscire finalmente a muovermi.

Gli corsi letteralmente incontro e lui fece lo stesso.
Lasciò la presa sulla Lavinia e ci abbracciammo.
Ci stringemmo strettissimi, quasi rischiando di soffocarci.
Volevo baciarlo lì e ora, ma in mezzo a quella moltitudine di persone non era la cosa migliore.
Però in una frazione di secondo portai il viso sul suo e gli diedi una rapidissimo bacio a stampo all'angolo della bocca e  nessuno se ne accorse.

Feci un passo indietro, tenendolo per le spalle, solo per guardarlo meglio.
Aveva i soliti riccioli neri, gli occhi profondi e le lentiggini, bellissimo ed identico a come lo avevo lasciato a Bergamo.
Di diverso era il suo abbigliamento era, era... bellissimo.
Non riuscivo a capacitarmi di quanto fosse elegante.

Ti Amo più del Ballo~MATIAN~Where stories live. Discover now