sospiri

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Resporammo l'aria pulita della notte e ci prendemmo per mano.
Tornammo a casa, camminando, con le mani intrecciate e gli occhi a fissare le stelle nel cielo.

Quella notte era incredibilmente luminosa.
Innumerevoli astri risplendevamo del cielo, brillano di luce propria, come lucciole danzassero sopra di noi.
La luna piena era gigantesca, non mi ero mai soffermato a guardare il cielo o la luce che proveniva da esso, fu meraviglioso.
Ma nessun astro e nessuna lezione di astronomia potevano riempirmi il cuore di gioia come lo stare mano nella mano con Christian.

《Appassionato?》mi chiese con voce dolce.
《Di te? Si》Risposi divertito.
Si concesse una sfumatura d'ilarità nella voce.
《Dicevo delle stelle》
Mi feci più vicino e con la mano libera gli accarezzai il viso.
《Un giorno saremo parte di esse, per il momento voglio solo te》

Passeggiammo nel silenzio della notte.
I lamponi illuminavano il sentiero ed era troppo presto perché le zanzare potessero importunarci.
La notte era buia, ma ci permetteva di vedere il paesaggio romantico che ci.corcondava.
Era troppo tardi per incontrare persone per strada e troppo presto perché i ragazzi nelle discoteche uscissero.
Arrivati nel suo cortile, ci lasciammo cullare dal dio dondolo.

Continuavano a sussurrare i nomi delle costellazioni e indicare il cielo, cercando di trovarle tutte.
Trovammo il grande carro e quello piccolo.
Christian continuava a dire che si chiamava in verità Orsa, maggiore e minore, ma lui vedeva solamente un carro; a me, in tutta sincerità sembravano due carrelli della spesa nel cielo.

Quello fu l'oggetto delle nostre intelligenti riflessioni, trovammo anche la cintura di Orione e poco altro.
Il resto o non eravamo in grado di riconoscerlo o era per via dell'inquinamento luminoso.
《Dai rientriamo》
《È presto per andare a dormire》constatai.
《Dai vieni, che poi ti ammali》sentenziò, facendo da paparino.
Sbarrai gli occhi nel realizzare a quel perverso nomignolo.
Infondo Christian era più grande di me e sicuramente sarebbe stato lui l'attivo.
Mi Chiesi se un giorno lo avrei chiamato "Daddy"
Rabbrividii.
No, mai e poi mai.

Entrati in casa richiuse la porta, girando  la chiave nella serratura.
Lo seguii nel salotto bianco e bordeaux
Dove posò le chiavi in un piattino di ceramica.
Tornati in camera chiuse la porta.
《Hai sonno?》Chiesi
《No》rispose lui, mettendosi sul letto.
《Solo...》si morse io labbro.
《Volevo stare qui》
Mi avvicinai e chinandomi posai le mie mani sulle sue ginocchia e lo baciai delicatamente.
《Grazie per questa sera》Il mio sussurrò fu come un urlo nel silenzio della notte.

Iniziai a spogliarmi, per mettermi a letto.
Lentamente sbottonai la camicia, aprendola sempre di più.
Sorrisi nel notare Chri con lo sguardo puntato sul mio petto.
Poi però i ruoli si scambiavano quando fu lui a togliersi la maglietta.
Prese i pantaloni del pigiama sotto il cuscino e il pacchetto di profilattici cadde a terra.
Lo fissò per un po' così glielo raccolsi.
Glielo porsi, ma continuava a guardarlo, senza dire niente.

《Era questo che volevi fare?》Domandai.
《Cosa? No!》si agitò.
《Per me va bene lo giuro, se con te voglio fare qualunque cosa》
《Ah si?》Chiese con aria provocante.
《Si》Risposi gettando sulla sedia I pantaloni.
Mi afferrò saldamente e sentii tutta la forza nelle sue braccia.
Le sue labbra si pesavano sulle mie, baciandomi.

Christian non riusciva a tenere sotto controllo la sua bocca era come un Cowboy che cercava di non restare disaccionato.
Sentivo che faceva di tutto per baciarmi in modo dolce e casto, ma il desiderio che lo pervadeva glielo rendeva assai difficile.
A me però non dispiaceva, facevo di tutto per seguire i suoi cambi di ritmo.

Le nostre labbra si staccarono, mi parvero leggermente gonfie per lo sforzo ed ero certo che fossero divenute rosse.
Chri però non pareva intenzionato a fermarsi.
Iniziò a baciarmi il collo.
Quello era il mio punto debole, non sapevo perché ma non riuscivo a resistere il suo tocco in quel punto.

Ti Amo più del Ballo~MATIAN~Where stories live. Discover now