#16

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Quando Victor tornò a casa la sentì vuota, difficilmente accadeva, pensò semplicemente che avendo una persona sempre con lui, era naturale.
"Certo in realtà non è che sia tanto chiassoso quel ragazzo, molte volte rimane zitto e basta, o almeno... Questo con me." Pensò sedendosi, non aveva neanche fatto colazione, sbuffò ed aprì il frigo.
Davanti a lui c'era una piccola ciotola, la prese curioso, era cioccolato?
Notò un piccolo foglietto sotto.

"Vicchan questa può essere una colazione fresca, è frutta"

Lo rilesse varie volte e sorrise, quel ragazzo!
Assaggiò ed era buonissimo!
Sembrava quasi un mini gelato, come diavolo faceva a sapere tutte quelle ricette??
Se lo gustò piano, era soddisfatto, quanto era passato dall'ultima volta che qualcuno a parte il piccolo gli cucinasse qualcosa?
Molto, forse troppo.
Lo rifiutava quasi sempre, era grande e maturo, perché dovrebbe permettere a qualcuno di cucinargli qualcosa?
Manco fosse un familiare.
"Forse perché la sua cucina è buona, si è sicuramente per quello" pensò ridacchiando, era sicuramente per quello!

Victor 10:00
Grazie, era buono.

Sun 10:01
🤍

Il piccolo guardò quel messaggio varie volte e sorrise, si buttò sul letto contento.
Era da tanto che qualcuno non gli piaceva... Anche se non sarebbe mai stato ricambiato... per il momento gli andava bene.
Perché era un ottima persona.
Lo stava aiutando ed era divertente, scoprì di voler stare molto più tempo con lui...
Quel giorno però doveva tornare a casa in fretta, era ancora abbastanza scosso e voleva vedere sua sorella.
In più... C'era un altro motivo, più segreto, più intimo.
Non voleva disturbare il grande per questo, oggi era il compleanno di sua madre.
Fu felice di non aver fatto nulla di sessuale la notte prima e sperò anche se difficilmente che accadesse anche oggi.

Andò con Moon alla sua tomba, cambiarono i fiori e Sun mise dei girasoli, erano i preferiti di lei anche se lui non lo sopportava.
Rimasero una buona mezz'ora a pregare.
Moon sapeva che suo fratello sarebbe tornato dopo, da solo.
La prossima tappa però era l'ospedale.
La loro nonna era ancora ricoverata, riuscirono ad entrare e rimasero con lei per un bel po'.
"Sai Sun ti stanno bene i capelli corti... Perché li vuoi così lunghi?" Ancora quella domanda, era la stessa che faceva da un anno e mezzo...
Lui sospirò e fece le spallucce "moda, nonna sono tutti più fighi così, è per il mio lavoro va bene." Spiegò, ancora.
Moon lo guardò e ridacchiò, raccontò alla nonna che anche oggi suo fratello venne accompagnato dal suo amico.
"È più di una settimana così? O sbaglio?" Chiese lei curiosa e lui annuì dubbioso.
"Se c'è tempo vorrei conoscere anch'io questo tuo amico, esco tra qualche giorno" era sempre dolce lei, sempre severa, ma era la sua generazione, molte cose gli venivano difficile da capire, ma ci provava e questo la rendeva unica.
L'abbracciò delicatamente e gli promise un bel piatto al suo ritorno.

Alla fermata del pullman Moon gli sorrise e gli disse di non accompagnarla, sapeva dove stava andando ed era tempo sprecato.
Lui annuì e gli ordinò di avvisarlo quando sarebbe tornata a casa.
Arrivato nuovamente in cimitero, prese un secchio e la solita spugnetta che davano.
Ripulì tutta la sua tomba, nel mentre parlava, gli raccontava tutto.
Gli chiedeva scusa, per quello che stava facendo, si vergognava di ciò che era ma ora era diverso, ora poteva raccontargli anche il lato positivo.

Victor provò a chiamare il piccolo più e più volte, niente non rispondeva.
Era da due ore che provava.
All'inizio aveva mandato un solo messaggio, togliendo una scusa per il lavoro, pensò di assicurarsi, doveva sapere che stava bene.
Era scosso la mattina, voleva parlargli, ma questo non rispose...
Dopo una mezz'ora provò a chiamare e ancora nulla.
Dopo due ore dove non riuscì a stare tranquillo, decise di andare direttamente.
Non c'era alcun problema no?
Erano... Amici? Si si! Amici!
Ed allora perché rimase quasi una mezz'ora fermo davanti al suo cancello?
"Non è violazione della privacy giusto? Non mi sto imponendo no?
Ma va! Poi mica lo scoccio! Credo... E se davvero non mi vuole vedere fino a stasera? Ma poteva comunque rispondere!
È il mio lavoro vedere se lui stia bene! " Pensò e ripensò, fino a che qualcuno non aprì la porta.
Si ritrovò sua sorella davanti con il cane.
Questo abbaiò e scodinzolò verso di lui, voleva farsi coccolare.
"Che ci fai qui Phi?" Chiese la ragazza e lui dopo aver accarezzato il cane chiese di Sun.

"P'Sun non ti ha avvisato vero?" Victor la guardò confusa, di cosa? Era successo qualcosa?!
"Non è qua. Però tieni si è dimenticato questo, glielo puoi dare, ti dò l'indirizzo e il numero." Lui la ringraziò anche se vide uno sguardo triste.
Una volta arrivato in macchina capì, quello era l'indirizzo del cimitero.
Senza pensarci due volte andò lì.
Arrivò in una ventina di minuti e si incamminò.
Quando lo vide il suo cuore incominciò a battere davvero forte e questa volta decise di non farsi una scusa sul perché, voleva solo sapere se il piccolo stesse bene.
Sembrava così adulto e allo stesso tempo così... Piccolo.
Era seduto a gambe incrociate e parlava, ogni tanto toccava la lapide e metteva bene i fiori.
Si sentiva però fuori posto, non doveva stare lì.

La cattiva sorte però era sempre dalla sua parte, il piccolo si girò un attimo e lo vide.
I suoi occhi erano lucidi, sorpresi nel vederlo, non si avvicinò Victor .
Sentiva che non poteva.
Fece giusto qualche passo.
" Ti aspetto in macchina ... Quando vuoi. Scusami." Si inchinò leggermente e ritornò indietro.
Sun rimase fermò per un attimo e poi scoppiò a ridere, perché era davvero buffo!
Lo disse anche a lei.
"Capisci perché mi piace vero? Tranquilla mamma cercherò di non farlo andare via!
È un tipo apposto.
Così anche tu sarai più tranquilla" se il sorriso da prima era ben contento e felice ora... Ora era solo amaro, perché davvero, quell'uomo sarebbe piaciuto a lei.
La salutò piano e dolcemente.
Si prese il suo tempo, sapeva che il grande avrebbe aspettato.

Salì in macchina senza dire una parola, anche se aveva qualche domanda.
Una delle prime cose che fece fu guardare il cellulare.
C'erano dieci chiamate perse! Con tanto di messaggi.
"Eri così preoccupato?" Chiese timido il piccolo e l'altro sbuffò leggermente.
"Eri scosso stamattina, in più di solito rispondi quasi subito." Era imbarazzato, si sentiva e si vedeva.
"Come hai fatto a sapere che ero qui?" Chiese ancora il piccolo e lui gli disse che era andato a casa sua e la sorella gli aveva dato l'indirizzo.

Lo vedeva infastidito e questo non piaceva al piccolo, si sentiva quasi in colpa.
"Mi dispiace, oggi è il compleanno di mamma, volevo tornare a casa presto" Victor lo guardò, stava davvero chiedendo scusa per questo?!
"Non devi neanche chiedere scusa, non dovevo intromettermi, sono io quello che si deve scusare." Replicò e si scoprì davvero disturbato da questo.
"Volevo tornare anche perché dovevo vedere che Moon stava bene, so che può sembrare stupido...
Ma quei ragazzi avevano la sua età.
Quando l'ho vista sono riuscito a calmarmi" spiegò questa volta in imbarazzo, perché era un suo pensiero, sembrava ridicolo.
Ma il grande questa volta sorrise e porto una mano sui suoi capelli, era una carezza leggera e dolce.
"Non è stupido, hai una sorella.
Lo comprendo benissimo. Moon è fortunata ad averti" Rispose sincero, e lo era veramente, non l'aveva detto per farlo stare meglio, semplicemente aveva detto ciò che gli passava per la testa.
Sun alzò lo sguardo e gli sorrise, lo ringraziò di cuore.

Lo abbracciò ridacchiando per lo sbuffare del grande.
"Ti devi abituare a questo!" Si imputò il piccolo e l'altro fece no, perché avrebbe dovuto?!
Vide chiaramente il broncio del piccolo e scoppiò a ridere.
"Forse posso abituarmi un pochino, eh no! Ora mettiti la cintura!" Lo fermò prima di esser di nuovo attaccato e questo atteggiamento fece ridere il piccolo.

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