#11

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Quando entrarono al cinema, non c'era nessuno praticamente.
Era veramente tardi, Sun però era emozionato, rimase a guardare tutti i trailer mentre Victor comprava i biglietti.
Aveva chiesto pure che film volesse vedere, ma per il piccolo uno valeva l'altro, l'importante era andarci.
Victor si avvicinò e sorrise vedendo un viso più genuino, vedeva il suo Nong ora.

"Andiamo?" Chiese e subito il piccolo gli sorrise e lo prese sottobraccio, sentì uno sbuffo ma lasciò perdere.
Quando Victor ordinò per entrambi lui lo guardò sorpreso.
"Ho sbagliato?" Chiese notando la faccia del piccolo ma lui fece subito no.
"Come lo sai?" Domandò però e lui ridacchiò.
"L'altra volta hai preso questi e sembravi davvero soddisfatto, poi ti piace il gusto forte a te" spiegò tranquillamente, Sun sentì il suo cuore battere forte e cercò di non pensarci...
"Grazie..." Borbottò prendendo poi il cibo, era imbarazzato ed il grande si chiese perché.
Durante tutto il film nessuno dei due parlò, concentrati sulle scene davanti a loro.

Finito rimasero a guardare i titoli di coda, in realtà il grande poteva andarsene.
Ma notò come il piccolo rimaneva attaccato allo schermo quasi incantato.
Sorrise ed aspettò, quando lo schermo si fece buio e la sala si illuminò di più Sun si girò felice da lui e questa volta toccò a Victor il batticuore.
"È stato proprio bello! Poi quel attore è straordinario!" Incominciò a parlare a raffica su tutto il film, facendo ridere e sorridere il più grande.

"Ti accompagno a casa" disse poi e la notò la faccia del piccolo, sembrava... Dispiaciuta?
"Domani vengo a prenderti dopo pranzo, il mio collega vuole conoscerti, lavora con me a questo caso, va bene?
È tranquillo, molto serio" spiegò e Sun annuì titubante, non poteva dire di no.
"Non ti farà del male" lo rassicurò ancora ed il piccolo lo guardò.
"Ti fidi di lui?" Chiese piano e Victor annuì sicuro facendolo sospirare.
"Se ti fidi tu, va bene" commentò guardando fuori dalla finestra e Victor sentì il suo cuore tremare.

"Posso venire da te prima, così ti sentirai più sicuro" parlò una volta arrivati a casa del piccolo.
Questo si girò sorpreso e poi ridacchiò.
"Vuoi venire per farmi sentire più sicuro o per mangiare bene?" Chiese e l'altro sbuffando dicendo "entrambe".
Il piccolo rise e Victor non si perse neanche un particolare di lui.
"Vedrò che potrò farti." Replicò dandogli poi la buonanotte.

Il giorno dopo quando il grande suonò alla sua porta il piccolo aprì subito, era emozionato, sapeva di non doverlo essere.
Però... Lo provava, sentiva di avere una cotta, ma l'avrebbe nascosta.
Non voleva perdere una persona come lui.
Si stava fidando ed aveva una paura matta.

"Sun?" Victor notò come si fosse imbambolato e lo guardò confuso.
"Scusa entra entra" si imbarazzò ed abbassò lo sguardo.
"P'Sun cosa c'è da mangiare? Oh! P'Victor di nuovo qua" commentò la sorella curiosa, lui la salutò e lei si avvicinò a suo fratello.
"È il tuo collega o il tuo ragazzo? Non ci sarebbero problemi lo sai" chiese a bassa voce anche se Victor sentì chiaramente la domanda.
"Non è il mio ragazzo, è un mio collega... E amico" rispose dicendo l'ultima parola a bassissima voce e l'altro sorrise.

Voleva dire che si fidava vero?
Non era più un estraneo.
Era contento, forse anche troppo.
Ma non se n'è preoccupò, Sun si avvicinò a lui e l'abbracciò chiedendogli quanta fame avesse e solo dopo esser riuscito a liberarsi da lui rispose.
Il piccolo rideva tranquillo e la sorella li guardò attentamente.
Sembravano una coppia.
"Mio fratello è sicuramente cotto... Ma l'altro? Non riesco a capirlo" pensò mentre guardava con curiosità la scena davanti a lei.
Di una cosa però era contenta, non vedeva sua fratello ridere e stare così bene con qualcuno da molto.
Ringraziò mentalmente il grande e dopo aver mangiato li lasciò soli.
Victor si offrì di aiutarlo a pulire, era il minimo per il pasto.
"Ma Vicchan non l'ho fatto per farti fare i piatti dopo" borbottò il piccolo mettendo su un broncio.
Victor rise e fece spallucce.
"Vestiti, che dobbiamo andare" replicò soltanto e lui annuì.

Si vestì normale, con tanto di capello ed andò dal grande.
Era molto nervoso in realtà, si avvicinò sempre di più al grande e gli strinse la camicia, questo lo guardò e sorrise teneramente.
"Stai pensando troppo Sun, andrà tutto bene." Lo chiamò tranquillo ed il piccolo gli sorrise.

Street loveWhere stories live. Discover now