Il ciondolo

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Fatto sta, che quello che Gabriele voleva era riuscito ad ottenerlo: la vita di Crowley era rovinata, non ci sarebbe più stato un per sempre felici e contenti; ora tutto doveva finire in bellezza:  con l'uscita di scena di Crowley, del diavolo, di tutti quelli che l'ostacolavano e con la sua vittoria. Ma per far succedere tutto ciò, c'era bisogno di fare impazzire Crowley ancora di più e fare vedere a tutti la sua vera natura. Doveva metterlo alle strette, ma come?...
Nelfrattempo Rose stava preparando i vestiti per il suo debutto, voleva rendere felice e fiero di lei il suo caro zio e nulla l'avrebbe fermata. Aveva preso un vestito bianco e nero, di pelle;  accoppiato con degli stivali anch'essi neri. Improvvisamente nella stanza di Rose entrò Lily che la guardò, le sorrise e disse: <Sei proprio tutta tua madre...>. La ragazza sorrise imbarazzata, sua madre le accarezzò il volto e continuò, chiedendole: <Allora, ricapitolando ...dobbiamo riservare i posti per...>. <Per lo zio Azraphel, per te, per papà, per il piccolo Oliver... e soprattutto per lo zio Crowley!>, anticipó Rose. <E...per Luci...>, continuò timidamente la ragazza. Lily fece uno sguardo corrucciato e poi rispose irritata: <Luci?! Ancora con questa storia?! Lui ci ha fatto del male! Quante volte te lo devo dire!>. La ragazza tristemente, cercò di contraddirla: <Ma mamma! Io sò che è cambiato! >. <Rose...l'erba cattiva non muore mai...>, la interruppe Lily.
<Mamma...io credo di piacergli...lui mi ama...>, rispose Rose. Lily la guardò tristemente, scosse la testa e disse: <Oh tesoro...questo è un bella favola, che tu vuoi inventare e ciò prova soltanto che non sei grande abbastanza, tesoro mio...lui è malvagio...ti abbandonerà molto presto...Ma tu non farne un dramma;  abbraccia la tua mamma perchè...>. <No!>, rispose Rose. <No?...oh...le cose stanno così?! Bene! allora vai per la tua strada non ti fermerò, ma quando ti accorgerai di sbagliare sappi che potrai andare a piangere dallo zio Crowley, non da me! Ricordatelo signorinella! >. Lily arrabbiata concluse il suo discorso e uscì dalla stanza, lasciando Rose sola tra i suoi pensieri. Alla libreria invece, con le cure del diavolo Azraphel si era ripreso. Tuttavia, poteva essere finito il raffreddore, ma non erano finite le pene d'amore. Il povero angelo era depresso; prima non voleva vedere Crowley per nulla al mondo, ora lo desiderava più di ogni altra cosa. Il diavolo era lì e vedeva come il povero angelo ci stava male e gli dispiaceva, ma non poteva farci nulla purtroppo. Così Lucifer si avvicinò a lui con una tazza di cioccolata calda e gli si sedette accanto, sul divano. L'angelo prese la cioccolata, ma non si voltò. Il suo volto, era bagnato dalle lacrime provocate dalla tristezza che in quel momento lo sovrastava. Il diavolo allora gli accarezzò il viso e gli disse, invitandolo a guardarlo negli occhi: <Azraphel...devi avere pazienza...lo so che è complicato, ma devi aspettare che sia lui a farsi vedere da te...>. <Sono stanco di aspettare...non capisce che mi sta facendo soffrire?! Che cos'è?! Una ripicca perché stavo con Hyde, quando non stavamo più insieme?! >, continuò piangendo Azraphel. Il diavolo lo guardò tristemente; poi lo tirò a sé e lo abbracciò forte. L'angelo all'inizio fu sorpreso da quel gesto; non credeva che il diavolo potesse provare sentimenti, tantomeno di tristezza. Però, dopo qualche secondo di titubanza, ricambiò quell'abbraccio.
Rose invece era rimasta sola, con i capelli sciolti, scomposti sulle spalle ed  il viso triste e stanco di tutti i divieti, di tutte le regole che le avevano imposto ed ora non poteva stare con la persona che amava perché sua madre non voleva. Tutto questo non era giusto, pensava mentre si acconciava i capelli, per trovare una capigliatura adatta alla serata. Nelfrattempo, dietro di lei si era materializzata una figura angelica, noi sappiamo bene di chi si tratta, ma la povera ragazza no: <Perdona l'intrusione Milady...Non ho potuto fare a meno di notare, anzi di sentire la tua tristezza...>, disse lui. La ragazza si voltò improvvisamente e spaventata chiese: <C...chi sei tu?! E come sei arrivato qui?!>. Lui la guardò come al solito, con sufficienza.  Stavolta però,  era anche meravigliato dalla tanta bellezza che emanava quella ragazza. Difficilmente, Gabriele aveva mai provato attrazione per una creatura umana, anzi non angelica.
" perché non possiamo affermare con certezza che Rose ed Antony siano effettivamente figure angeliche, ma sicuramente sovrannaturali."
La ragazza continuava a guardarlo spaventata, lui perciò le sorrise e continuò: <Milady...io non volevo spaventarvi...io sono un angelo e il mio nome è Gabriele o Gabriel per gli amici... e per te... Comunque, passavo da queste parti ed ho sentito un' improvvisa ondata di tristezza, così ho deciso di dare un'occhiata...>. Rose era stupita, ma si ricompose come una vera principessa e gli chiese: < Come mai mi hai chiamata Milady?...>. L'angelo sorrise maliziosamente e rispose : <Oh...vuol dire che non sei stata informata...beh poco importa...sei sicuramente a conoscenza dei magnifici poteri che possiedi...>. La ragazza annuì; perciò l'angelo continuò: <...Tua madre ha avuto un ruolo importante, nella grande battaglia avvenuta molto tempo fa...E tu non sei da meno...Ma continuando a perseguire questa strada, non riuscirai mai ad essere come lei o anche meglio di lei...Vuoi essere qualcuno? Allora devi fare qualcosa, che nessuno si aspetterebbe mai che tu faccia ...>. La ragazza rimase in silenzio ed abbassò lo sguardo, quelle parole maligne l'avevano fatta riflettere. Prima di andarsene Gabriele le prese la mano destra, si inchinò con riverenza e la baciò. Poi una volta rialzatosi le disse: <Se mai avessi bisogno di me; io ti veglierò>. Dopodiché uscì dalla tasca una collana molto semplice fatta da una catenina d'argento, con attaccato un ciondolo a forma di prisma, di colore  nero e le disse nuovamente: <Ti aiuterà a rendere più forte il tuo potere...>. Poi la salutò, spiegò le ali e volò via.
Rose ormai sola, prese il ciondolo e lo indossò, sentì come un brivido che le attraversò tutto il corpo. Dopodiché si cambiò come se nulla fosse e uscì di casa... Quale losco piano aveva in mente stavolta Gabriele, quelle parole dovevano significare qualcosa, ma cosa?...

La Maledizione ritornaWhere stories live. Discover now