Il locale...

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Lucifer guardò spaventato la spada e poi chiese: <Ma quella dovrebbe averla Azraphel...perché c'è l'hai tu?...>. Gabriele ridendo rispose: < Quell'imbecille pensa di averla persa, invece l'ho presa io...non è divertente?!> . Il diavolo lo guardò sconvolto e lui continuò : <Comunque, tu sai cosa fa questa spada...>, il diavolo annuì; <Bene...la proverò su di te...fratellino...>. Il diavolo indietreggiò impaurito, mentre quello si avvicinava con la spada e con quella sua solita espressione.
Sulla terra era ormai mattina, e come al solito Crowley si era svegliato con Azraphel accanto, dopo la notte passata con Hyde. Questa volta però il sentimento che provava non era gelosia o rabbia, era una profonda tristezza, l'angelo gli mancava così tanto; eppure non poteva stargli accanto, non poteva provare quello che provava Hyde, perché si era sempre detto che lui non era Hyde, anche se stava cominciando a dubitarne. Gli accarezzò la testa, sfiorando i suoi morbidi capelli, poi sorrise tristemente, lo baciò sulla fronte e scappò via. Arrivato a casa si fece una doccia calda e nelfrattempo pensava ad Azraphel, a tutte le avventure passate insieme e per poco questo gli portò un barlume di felicità, e rise; tuttavia quella risata si spense molto presto, perché Hyde non era ancora contento; i suoi ricordi di felicità si tramutarono in incubi, ricordi erotici, di tutto quello che aveva fatto Hyde con Azraphel. E questo lo faceva imbestialire, si ammutolì e spostò la manopola dell'acqua su freddo, per spegnere la sua rabbia come l'acqua sul fuoco. Improvvisamente qualcuno bussò forte alla porta. Crowley in tutta fretta uscì dalla doccia, si rivestì e scese ad aprire la porta; davanti a lui c'era il diavolo, ridotto malissimo ricoperto di innumerevoli ferite grondanti di sangue. Lo fece entrare e quasi non si reggeva in piedi. Crowley lo incitò ad appoggiarsi a lui e lo fece sdraiare sul divano, dopodiché preoccupato gli chiese : <Lucifer! Ma che ti è successo?!>. Lucifer tossì, a malapena riusciva a parlare, però cercò di rispondere : <Ga...Gabriele... Aveva quella spada...poteva uccidermi invece ha preferito torturarmi...>. Crowley spalancò gli occhi, in segno di stupore e poi rispose: <Ma perché non ti sei ribellato! Sei il diavolo! >. Lucifer scosse la testa e poi disse: <È...un po' difficile ribellarsi, quando poi arrivano i rinforzi...>. Il volto di Crowley si fece scuro, aveva capito che non gli avrebbero dato pace. Fece un sospiro e poi cominciò a medicargli le ferite.
Nelfrattempo Rose ed Antony erano tornati da scuola e si erano rimessi a scrivere. <Ma non puoi iniziare direttamente con : "tu forse sai chi è", ci vuole qualcosa prima...>, disse Antony, con la chitarra poggiata sulle ginocchia; la sorella lo guardò stizzita e rispose: <E sentiamo a cosa avresti pensato?!>. <Non lo so!>, ribatté lui : <Forse un qualcosa tipo : " Voglio capire, se puoi illustrami"...che dici?>. Rose lo guardò e rise : <Illustrami?! Davvero?! Cosa stiamo scrivendo un saggio del 1800?! >. Il fratello arrossì, imbronciato, lei sorrise e poi disse: <L'idea è buona, ma va perfezionata...tipo...>, prese fiato e poi lo canticchiò : <"Vorrei capire, sì capire, se puoi insegnami..." e poi il resto. Che dici?..>, Antony sorrise e annuì, subito dopo scrisse immediatamente quelle parole sul foglio. I due guardarono l'orario, era tardi, perciò Rose disse, ridendo : <Io vado sono in ritardissimo, la signorina Smith si arrabbierà!>. Antony prima che potesse lasciare la stanza le disse: <Sorellina, sta attenta, quel posto non mi piace...>. Rose annuì, si avvicinò, gli diede un bacio sulla guancia e uscì di corsa.
Una volta arrivata a "lavoro", si trovò davanti la famosa signorina Smith che l'aspettava trepidante, appena la vide arrivare cominciò a rimproverarla : <Dov'eri finita?! Stasera c'è il capo! E tu sei la nostra star! Il "New Moulin Rouge" ha bisogno che come ogni sera tu faccia il tuo lavoro! >. Rose annuì e corse a cambiarsi ; il "New Moulin Rouge", era un bordello molto conosciuto, per la sua pessima reputazione, poiché era gestito da uno dei più importanti gruppi mafiosi in città, ma come mai Rose lavorava in un locale così malfamato?
La risposta sta nel fatto che Rose voleva essere indipendente, nessuno in famiglia sapeva nulla a parte Antony, non lo aveva detto neanche a Crowley; sapeva che non sarebbero stati d'accordo. Il suo scopo era anche aiutare le persone, voleva aiutare il locale a ristabilirsi, ma era ancora troppo giovane per riuscire a capire la crudeltà e la malignità umana. Perfetta figlia di sua madre, aveva anche lei quel potere, e loro glielo facevano usare per i loro scopi. Ma ancora il capo non la conosceva, gli era arrivata la voce, che il suo locale più, per lui scarso, stava facendo faville; per questo era andato a vedere lo spettacolo di persona quella sera. Tuttavia quello che Rose non sapeva era che suo fratello, non era contento di quel lavoro e perciò ogni sera, senza farsi vedere la seguiva.
Le prime tre canzoni , c'erano le altre ragazze a cantare e ballare, lei entrava a metà spettacolo; ma questo il famoso boss non lo sapeva, quindi era stizzito, seduto nel tavolo migliore del locale con i suoi sottoposti a fianco. Dopo la seconda canzone, fece chiamare la signorina Smith, che arrivò frettolosamente, dicendo : <Signore...Qual'è il problema?...>. Il boss si voltò verso la donna, fumando il suo sigaro e disse : <Se questa Sirena non esce...sentimi bene, questo posto chiude i battenti! Sono stato chiaro?!>. La signora annuì, frettolosamente e poi rispose, impacciata : <Di solito Rose preferisce fare esibire le altre, per evitare di prendere troppo la scena, per questo ancora non l'avete vista...ma non preoccupatevi...vado a dirle di uscire immediatamente! >. <No...>, disse sorridendo il boss, <Se la mademoiselle desidera farsi aspettare...facciamole fare quello che vuole; tuttavia se non esce...>. La signora annuì e corse via. Appena arrivata dietro le quinte, si rivolse a Rose e le disse, irrequieta: <Svelta! Alla prossima ci sei tu! E voi ragazze non fate questioni il boss non aspetta! >.
Dopo la terza canzone, una nebbia avvolse il palco e i tavoli sottostanti. Poi dal fondo della sala comparve una bellissima ragazza vestita di nero che si mise a cantare.
La canzone rapì tutti i presenti; quando la signora fece passare tra i tavoli una ragazzetta con un cestino per raccogliere i soldi, indirizzati al fondo cassa del locale tutti si alzarono per mettere nel cesto una cospicua somma di denaro, senza trascurare i numerosi applausi e i fiori indirizzati a Rose.
Il boss allora chiamò la signora Smith e le disse di preparare un salottino e poi portare Rose al suo interno...

La Maledizione ritornaWhere stories live. Discover now