Un amico...

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L'indomani mattina Rose uscì presto, per andare a vedere l'alba sulla terrazza del suo innamorato. Crowley quella notte non riuscì a dormire, ripensava a quello che aveva fatto, a quello che gli aveva detto Rose, a come l'aveva delusa e a quello che aveva detto e pensato dopo. Era rimasto sul letto a guardare il soffitto. Si sentiva letteralmente uno schifo e secondo lui non c'era niente che potesse tirarlo su...
Verso la mattinata si svegliò anche il piccolo Oliver, che stupito dell'assenza di Rose decise di andarla a cercare. Nelfrattempo Crowley si era alzato dal letto e si era fatto un caffè, ma non riusciva a togliersi dalla mente quei pensieri. Così una volta finito il caffè, prese la giacca e uscì per schiarirsi le idee.
Invece Rose e Lucifer dopo aver visto l'alba mano nella mano, avevano fatti una bella colazione. Tuttavia Lucifer voleva altro : <Rose...sai adesso...ti va di divagarci un po'... >. La ragazza sorrise imbarazzata, intuendo le intenzioni del diavolo, però rispose : <Lucifer...è ancora presto...e poi io vorrei che le persone a cui voglio bene, lo sapessero... >. Il diavolo sorrise e annuì, poi sospirò, sapeva che la loro reazione non sarebbe stata quella che credeva Rose.
Il bambino invece stava camminando, anzi trotterellando per le strade di Londra; chiedendo a chiunque : <Avete visto la mia Sorellona?...>. Ricevendo da tutti il medesimo no, come risposta. Fino a quando non si imbattè in un individuo, dai capelli rossi, che camminava a testa bassa, come se fosse triste per qualcosa. Così il piccolo si avvicinò a lui da sinistra e cominciò a camminare come lui, a testa bassa e lentamente; attirando l'attenzione dell'uomo , che si voltò verso di lui e disse, adirato : <Sì può sapere cosa stai facendo ragazzino?! >, il bambino si fermò lo guardò fece una faccia seria e lo scimmiottò: <Sì può sapere cosa stai facendo ragazzino?!>. Crowley adirato rispose: <Smettila! Non è divertente! >; <Smettila! Non è divertente! >, ripeté il bambino. Crowley sospirò <Ah...fa come ti pare! Ho già i miei problemi, non posso mettermi a discutere con un ragazzino...>. Il bambino lo guardò, sbuffó come se qualcuno avesse interrotto il suo gioco e gli chiese : <Ehi signore! Hai visto la mia sorellona? Caspita però...siete così uguali...che strano...>. Crowley si voltò verso di lui nuovamente e rispose : <No! Io non...>, si bloccò improvvisamente soffermandosi sulle ultime parole del bambino : <Uguale a me?! Stai parlando di...Rose?! >. Il bambino annuì, sotto lo sguardo stupito del demone e disse : <Sì...la mia sorellona!>. Crowley era sorpreso, Rose non gli aveva detto, che faceva la babysitter ad un marmocchio, pensò Crowley. Tuttavia aiutare il bambino a trovarla, magari gli avrebbe consentito di chiederle scusa per il suo comportamento. Così disse al bambino: <Ok senti...Io sono suo zio e ti darò una mano a cercarla...Andremo nei suoi posti preferiti...Però tu cerca di stare al passo, ok ragazzino?!>. Il bambino sorrise e annuì. Dopodiché i due si incamminarono. Durante il tragitto il piccolo Oliver continuava a scimmiottare Crowley che era visibilmente infastidito da quella situazione, così disse, irritato: <Sulserio! Non hai nient'altro da fare piccoletto?!>. <Ehi! Io non mi chiamo piccoletto! Mi chiamo Oliver! >; rispose il bambino impuntandosi sul nome. Il demone con noncuranza, rispose: <Come ti pare! Adesso sta zitto...>. Il bambino si zittì, ma per poco, perché dopo circa cinque minuti gli chiese: <E tu signore come ti chiami?...>. Crowley grugnì irritato, poi sospirò e rispose : <Crowley...adesso andiamo piccoletto...>. <Te l'ho già detto!>, si impuntò il bimbo : <Io mi chiamo Oliver! O-li-ver!>. Crowley spazientito, allora si voltò e disse : <Senti! Allora com'è mai sei finito con Rose? O-li-ver...>. <Non mi va di parlarne...>, si ammutolì il bimbo. <Bene...allora non parlare ok?...>. Il volto del bambino si illuminò e sorridendo, rispose <Va bene! Allora canterò! >. Il demone spalancò gli occhi e disse : <No, no ,no! >. <Ho cominciato il mio viaggio...>, cominciò il bambino. <Smettila!>, ribatté Crowley. <Il mondo è lì fuori per me!>,continuò; <Basta!>; <la grinta che cresce non manca mai, tutto il resto non conta un granché>. <Oliver smettila! Ci stanno guardando tutti!>; gli ulrò Crowley, nascondendosi il volto per l'imbarazzo. Il bambino però continuò a cantare; questo momento per Crowley era sì, imbarazzante , ma allo stesso tempo divertente, infatti quel bambino che cantava felicemente , gli rubò un sorriso.
Quindi, prima si diressero al parco degli uccelli: dove le piaceva guardare il flusso migratorio delle varie specie; poi a teatro; a Covent Garden; alla mensa dei poveri: dove Rose faceva volontariato e infine a St. James park : dove Rose si soffermava a leggere di tanto intanto; ma non la trovarono, era come sparita nel nulla. Ed entrambi, stanchi di girare a vuoto, decisero di fermarsi a St. James park per riposare. Crowley si lasciò cadere su una panchina davanti al laghetto delle anatre, nelfrattempo il bambino per gioco, buttava dei sassolini nell'acqua; quando improvvisamente si sporse troppo dalla ringhiera e cadde in acqua:< Oliver!>; urlò Crowley, prima di sporgersi dalla ringhiera per cercare di afferrarlo; il bambino tentò di prendergli la mano per tirarsi su, ma l'effetto fu opposto, lo trascinò in acqua, con tanto di splash seguente. Il demone e il bambino, erano in acqua ; Crowley con i capelli sulla faccia, si voltò verso Oliver, che quando lo vide scoppiò a ridere, provocando la medesima reazione da parte di Crowley. I due dopo quella grossa risata si alzarono e uscirono dall'acqua entrambi bagnati fradici e ripresero il loro cammino. Mentre camminavano il bambino disse: <Lezione nuova : Oliver non devi mai sporgerti da una ringhiera...>, Crowley lo guardò stupito poi gli chiese: <Ah...quindi ti segni quello che non devi fare?>. Il bambino annuì e rispose: <Sì, la mamma diceva sempre... che è importante capire i propri sbagli, per poi non rifarli dinuovo!>. Crowley sorrise e annuì tristemente e quello continuò : <Sì perché...se si affronta l'errore, si capisce dove si sbaglia, poi l'errore non lo rifai! Eheh per esempio, una settimana fa stavo camminando...>. <Caspita, certo che tu parli tanto, non ti stanchi mai?... >, gli chiese Crowley ridendo. Il bambino lo guardò, sorrise tristemente e rispose : <Ahah...Sì...me lo diceva sempre la mamma...E mi raccontava sempre che tanto tempo fa quando ancora gli umani non c'erano, c'era un angelo che parlava tanto, proprio come me, ma non era ben visto e quindi è stato cacciato. Perciò mamma mi ha detto di stare molto attento a quello che dico...>.Crowley sapeva che si trattava di lui, ma decise di non rispondere, si limitò ad annuire e continuò a camminare. Durante il cammino si ritrovarono davanti Rose, che stava tornando a casa. La ragazza appena li vide disse: <Oh santo cielo! Oliver! Che ti è successo?! Sei bagnato fradicio!>. Il bambino la guardò sorridente e rispose: <Ti stavo cercando, e lo zio Crowley mi ha dato una mano! >. La ragazza inizialmente stupita, rispose: < D'accordo...Beh grazie Zio...adesso andiamo Oliver, non vorrai prenderti un malanno!>, lo prese per mano e lo trascinò via, senza guardare minimamente Crowley, che triste stava indietro. Il bambino allora si voltò e disse :<Ehi zio Crowley, non vieni con noi? Non hai freddo?...> . Crowley stava per annuire ma vedendo il volto di Rose, cambiò la sua risposta: <Mi dispiace piccolo, ma io... credo che tornerò a casa mia...>. Si voltò e se ne andò; dopodiché il piccolo Oliver e Rose si incamminarono. Quella sera prima di andare a letto, il piccolo Oliver credendo di essere solo, si inginocchiò davanti al letto, chiuse le mani in preghiera e disse: <Ehi, se non sei troppo impegnato, volevo ringraziarti...Grazie, per avermi fatto trovare una casa, una sorellona e un nuovo amico...Grazie, che ti stai prendendo cura della mia mamma; e per ultimo e poi non ti disturbo più...Per favore proteggi lo zio Crowley, ha bisogno di tanto affetto...>. Il bambino dopodiché, si mise sotto le coperte e cominciò a dormire. Rose era alla porta e aveva sentito tutto, dal suo viso scese una lacrima, poi chiuse la porta , dandogli la buonanotte da lontano...

La Maledizione ritornaWhere stories live. Discover now