Il racconto...

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Quella notte Azraphel non tornò a casa era troppo arrabbiato con Crowley e confuso, stava davvero cominciando a dubitare dei suoi sentimenti e questo lo preoccupava. La mattina dopo, visto che era ormai arrivato il periodo di vacanza, i due bambini decisero di uscire a giocare e a provare le loro parti, ma quello che entrambi stavano per scoprire li avrebbe scossi non poco. Mentre correvano in giro per il parco, i due si separarono, il guaio era che si stavano allontando dalla loro madre, che ancora ignara, leggeva seduta su una panchina.
La piccola Rose, mentre giocava, non si accorse dell'assenza del fratello e finì per arrivare in una parte del parco che non aveva mai visto, quasi magica ai suoi occhi. Tuttavia la sua attenzione si soffermò su una donna, seduta su una panchina; aveva i capelli castani e un fisico snello, anche se era di spalle sembrava bellissima, ma allo stesso tempo triste; così la bimba si avvicinò e chiese :<Signorina?...sta bene?...>. Quella convinta di essere sola si voltò improvvisamente, appena vide Rose la sua reazione fu :
< Raphael?! Non posso crederci! Ti sei reincarnato in una bambina per sfuggire agli altri angeli?! >. La bambina, non sapeva cosa dire, si limitò a smentire quell'affermazione chiarendo la situazione :<Signorina... mi dispiace, ma forse ha sbagliato persona...io mi chiamo Rose...>. La donna a sentire quelle parole tornò improvvisamente triste e guardando in basso, rispose: <Mi dispiace piccolina, ma tu gli somigli così tanto, che io...>, <Non si preoccupi!>; disse Rose, facendo un bel sorriso :< Io sono Rose, qual è il suo nome? >. La donna arrossì, poi rispose: <Mi chiamo Ariel, e sono molto felice di fare la tua conoscenza, ma ecco vedi sto cercando un angelo...caduto purtroppo...>, detto questo il suo sguardo si fece nuovamente triste. La bambina, anche se un po' perplessa da quelle parole, le prese la mano e le disse: <Se volete, vi darò una mano...anche se non capisco cosa intendete con "angelo caduto"...ahahah>. Ariel allora le fece cenno di sedersi accanto a lei, una volta che la piccola si sedette cominciò il suo racconto:<Tu...sei libera di non ci crederci, ma più di sei mila anni fa quando Dio creò la terra, creò anche il Paradiso, luogo stupendo, con tutto ciò che si potesse desiderare, vivevamo tutti benissimo; tuttavia c'è sempre qualcuno diverso dagli altri, che non si accontenta...Lui era così affascinato da questo mondo, dagli uomini...e questo, gli è costata la permanenza in Paradiso...Ma io sono venuta a cercarlo! Per rimanere con lui...>. Quella storia colpì molto la bambina, che ne rimase affascinata: angeli , demoni, apocalisse, guerre ; tutto ciò si impresse nella mente della bambina, come un chiodo viene fissato nel muro, ma la donna continuava a raccontare e ci fu un nome che la colpì...<Quel giorno tutti noi guardavamo il grande prodigio di Dio, tuttavia quei due erano talmente presi l'uno dall'altro che io...>, <Loro due chi?...>;chiese la bambina. <Bè il mio Raphael e quell'angelo... Azraphel... erano amici, per così dire, ma io so che c'era dell'altro; tuttavia fu un tale codardo, non fece nulla per salvarlo, in quel bruttissimo giorno...>. Nella testa della piccola, si insinuarono talmente tante domande; però era così curiosa, che chiese: <E cosa è successo?...>. <Fu terribile! >, rispose lei :<Portarono via il mio Raphael solo per aver espresso il suo disappunto sul piano del diluvio, per lui non era giusto che anche i bambini dovessero essere coinvolti...ma loro lo accusarono di tradimento e poi...>, <lo buttarono giù...>, anticipó la bambina , Ariel sospirò e poi annuì. Dal fondo degli alberi la piccola Rose sentì una voce, che la chiamava, era il suo caro fratello. Antony, appena la vide tirò un sospiro di sollievo e poi si avvicinò ; quando Ariel vide anche lui sbiancò, poi disse con un filo di voce: <A...A...Azraphel?...oh cielo...>, dopodiché svenne. I due bambini si guardarono e Antony disse: <Azraphel?! Ma cosa c'entra lo zio Azraphel? >, Rose si voltò e rispose: <È una lunga storia...poi ti spiego...>.Nelfrattempo però anche Lily era arrivata, e appena la vide, preoccupata disse ai bambini : <Oh cielo! Cosa le è successo?...presto bambini aiutatemi, portiamola a casa, con una buona tazza di te, si riprenderà...>. Nelfrattempo Crowley, ormai in sé; era steso in un vicolo, non ricordava cosa fosse successo, né che avesse corteggiato Azraphel senza saperlo, era solo stanco: della stramaledetta maledizione, del fatto che nessuno potesse aiutarlo, che aveva litigato con Azraphel, di tutto in sostanza. Ma cosa poteva fare ormai, aveva deciso lui di prendersi questo fardello; e ora ne piangeva le conseguenze. Così con difficoltà si alzò e barcollando si diresse a casa. Appena arrivato cercò Azraphel, ma ovviamente non lo trovò, quindi salì le scale e si buttò sul letto sconsolato, cosa sarebbe potuto andare storto dopo tutto quello che era già successo. Tuttavia non sapeva ancora che avrebbe incontrato una sua vecchia conoscenza.
Quando Ariel si risvegliò si trovò davanti Lily, che la guardava preoccupata, si alzò improvvisamente e disse:<Dove sono?...voi chi siete?>, chiese un po' stordita. Lily sorrise poi rispose: <Mi chiamo Lilith...ma potete chiamarmi Lily; avete conosciuto i miei figli, Rose e Antony. Siete svenuta e vi abbiamo portato qui, spero gradiate il te...>; Ariel vedendo il sorriso di Lily si calmò e rispose: <Salve...Io mi chiamo Ariel e sono un angelo messaggero, sto cercando il mio amore...>, Lily spalancò gli occhi dallo stupore, un'altro angelo?! , era sconvolta, ma sapeva come trattare con gli angeli; così prese un bel respiro e le chiese: <Posso chiedere il nome della persona che state cercando?...>. Ariel sorrise e rispose:<Cerco l'angelo Raphael...>. Appena Lily sentì quel nome si ricordò di quel sogno, che aveva fatto da bambina, e quell'angelo, tanto gentile, che veniva gettato da dei suoi coetanei, nel vuoto. Sì era proprio lui Raphael; e si ricordò anche della reazione di suo padre a quel nome, scioccante per lei , non lo aveva mai visto così impaurito come quella volta. E questo la preoccupava...

La Maledizione ritornaWhere stories live. Discover now